Time Haven Club – Gathered at Dusk

I Time Haven Club si formano nel 2015 dalle ceneri di un vecchio progetto musicale nato in Sicilia nel Catanese chiamato Golconda.

Il genere è il Rock progressivo, ricco di sfumature, contaminazioni musicali di origine diversa, soprattutto con riferimenti ai Pink Floyd, Marillion, Dream Theater, e con alcuni accenni Hard rock e Metal (Iron Maiden).

Questo nuovo progetto (THC) è nato dal bisogno di esprimere in musica e dal volere dare forma e colore alle idee musicali che erano state, forse con troppa leggerezza, lasciate nell’ombra per troppo tempo.

Dopo aver prodotto nel 2017 un primo lavoro, un EP: “Despite all this darkness”, contenente 3 brani inediti esce appunto il 22 marzo il nuovo album completo dal titolo “Gathered at Dusk” che contiene anche i tre brani dell’EP naturalmente rimasterizzati.

Musicisti:
Enzo Somma: voce e chitarre;
Marcello Romeo: basso;
Salvo Savatteri: chitarra solista;
Gino Asero: tastiere;
Concetto Santonocito: batteria;
Valeria Ronsisvalle e Chiara Monaco: voci su “Almost Me”;
Chiara Monaco: voce su “Gathered at Dusk”.

1. Black Dot (9:07)
2. Dance of Krampus (7:21)
3. Despite all this Darkness (12:03)
4. Untold Memories (7:33)
5. Seas of Prayer (6:39)
6. Almost me (5:00)
7. The White Page (6:51)
8. Gathered at Dusk (11:16)

(M.P. & Records e distribuito da G.T. Music Distribution)

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Una risposta a “Time Haven Club – Gathered at Dusk”

  1. Ed è inaspettatamente, con grande curiosità mista a stupore accompagnato da una strana eccitazione che mi accingo ad ascoltare un album di una progressive band mia concittadina.
    Catania continua ad essere una fucina di artisti e musicisti di indiscusso valore e capacità. Nonostante non sia facile muoversi nell’impervio terreno del progressive rock una nuova band ne emerge e si affaccia con fiera spavalderia e determinazione dopo gli storici alfieri “Malibran” e i più psichedelici “Plootoh”. L’intrigante copertina ad opera della bravissima Grozdana Tilotta tanti ricordi fa riaffiorare alla mente. Immagini che evocano inequivocabilmente i fasti del miglior progressive rock dei 70 quando Paul Whitehead firmava con le sue opere i primi lavori dei Genesis.
    I “Time Haven Club” con il loro “Gathered At Dusk” esordiscono alla grande con in pezzone da 9 minuti: “Black Dot”. Un potente basso subito raggiunto da una chitarra prepotente e imperiosa costruisce una impalcatura ritmica assolutamente trascinante; segue un refrain indovinatissimo che mi conferma e mi rassicura che quest’album sarà il mio pasto musicale per le prossime settimane. Le liriche rigorosamente in inglese scritte e cantate magistralmente dal leader chitarrista Enzo “Jester” Somma, trattano il costante riscatto dell’animo alla ricerca della luce e della verità sui grandi dubbi dell’umanità. La lotta continua con i propri demoni interni e una conseguente ricercata introspezione che porti “Riuniti al Crepuscolo” a rinascere ritrovando se stessi nella propria piena consapevolezza.
    Atmosfere molto care ai Pendragon e agli Arena invadono abilmente l’album come inequivocabilmente dichiarato nella bellissima “Dance of Krampus” mentre un arpeggio “Floydiano” apre stupendamente “Despite all this Darkness” dove si innesta un pregevole solo di basso del bravissimo Marcello Romeo che si distingue per gusto e funzionalità e che lascia il timone poi ad un ispirato solista dell’elettrica capitanata da Salvo Savatteri che giurerei conservi in tasca un “santino “di Gilmour. Quasi 12 minuti di composizione che spazia dalle sonorità progressive a ragionati cambi di tempo con atmosfere sempre cangianti. L’album si chiude con una suite di 11 minuti “Gathered At Dusk” cantata anche dalla brava Chiara Monaco che racchiude magistralmente quanto detto finora e che conferma, senza ombra di dubbio, che i THC conquistano con questo lavoro un podio tra le più ispirate prog band italiane.
    Un ottimo debutto dei nostrani THC con un album curatissimo negli arrangiamenti, ispirato e già maturo, con calibrate intuizioni dove le tastiere di Gino Asero svolgono un lavoro assolutamente impeccabile e che tanto ricordano Clive Nolan (Pendragon, Arena) mentre un drumming essenziale ma preciso alla Mick Pointer (Marillion, Arena) è svolto alla batteria da Concetto Santonocito.
    Penso proprio che riserverò ai TIME HAVEN CLUB un posto speciale nella mia collezione di progressive accanto alle discografie delle sopracitate band.
    Accursio Sabella

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