Paolo Nutini: “Last Night In The Bittersweet” e la ricerca della felicità

(Raffaella Mezzanzanica)

Paolo Nutini è un artista scozzese, nato il 9 gennaio 1987 a Paisley in Scozia, da padre di origini italiane (toscane, per la precisione) e madre britannica. Inizia ad avvicinarsi alla musica proprio grazie al padre, che lo incoraggia a percorrere questa strada sin dai tempi della scuola.

Non si sa molto della sua storia o della sua vita, in quanto non esiste una biografia ufficiale nemmeno sul suo sito web. Sappiamo, però, che riesce a farsi notare per la prima volta nel 2003 e per una pura casualità. Il suo concittadino David Statton vince un concorso musicale ma è in ritardo alla festa in suo onore. Per tentare di calmare il pubblico, si decide di organizzare un concorso che dia la possibilità al vincitore o alla vincitrice di esibirsi sul palco. Paolo Nutini partecipa, vince, viene notato dal produttore Ken Nelson e, da quel momento, inizia quel percorso musicale che lo ha portato fino ad oggi.

Dopo quell’episodio, Paolo riesce anche ad ottenere un grandissimo successo grazie ad un paio di brani pubblicati su Internet.

In un modo o nell’altro, il suo destino era segnato.

Si dice spesso che per comprendere al meglio un artista si debba partire dai suoi primi lavori e proseguire seguendo un rigoroso ordine temporale. Questo è assolutamente vero anche per Paolo Nutini. Infatti,non c’è modo migliore per capire la crescita di questo artista e la maturità stilistica e compositiva raggiunta se non grazie al suo percorso.

Il suo primo album, These Streets, viene pubblicato nel 2006 dalla major Atlantic Records. Ahmet Ertegun, il leggendario fondatore della casa discografica, capisce subito il potenziale di Paolo Nutini. All’epoca della firma del contratto, infatti, lo definisce “uno degli artisti più promettenti degli ultimi cinque anni”. A produrre l’album è proprio Ken Nelson, colui che aveva scoperto

Paolo Nutini al concorso a Paisley. E’ subito un grandissimo successo. Da quell’album sono stati estratti alcuni singoli che, ancora oggi, identificano Paolo Nutini come artista: Last Request, Jenny Don’t Be Hasty, Rewind, These Streets e, ovviamente, New Shoes.

Il brano New Shoes viene anche utilizzato per la campagna pubblicitaria di Puma, della quale lo stesso Nutini è protagonista.

Nel 2009, Nutini pubblica il suo secondo album, Sunny Side Up. L’album arriva immediatamente al primo posto della classifica degli album più venduti in UK e consolida la sua posizione come artista. Da Sunny Side Up sono stati estratti quattro singoli: Coming Up Easy, Pencil Full of Lead, 10/10, ma è sicuramente il primo estratto, Candy, quello di maggior successo. L’album è prodotto insieme a Ethan Johns, collaboratore tra gli altri anche di Ryan Adams, Ray LaMontagne, Tom Jones, Rufus Wainwright e tanti altri.

Nei cinque anni successivi Paolo Nutini fa perdere le sue tracce, a causa di un burnout artistico che lo porta anche a considerare di smettere di fare musica. Fortunatamente non è andata in questo modo. Il 28 gennaio 2014, infatti, esce Scream (Funk My Life Up), il singolo che anticipa l’uscita del nuovo album, Caustic Love. Nonostante sia passato diverso tempo dall’album precedente, Caustic Love ottiene un grande successo, posizionandosi al primo posto della classifica UK degli album più venduti e diventando “Best Album” nella classifica iTunes di quell’anno. In aggiunta al primo singolo, Scream (Funk My Life Up), sono stati pubblicati anche Let Me Down Easy – brano di Nutini che riprende l’omonima canzone di Bettye LaVette e che è stato inserito nella colonna sonora del film Alien: Covenant, – Iron Sky e One Day.

Dopo Caustic Love è di nuovo silenzio. Paolo Nutini si allontana nuovamente dai riflettori e non si hanno più sue notizie per sette anni. Poi, improvvisamente, qualche mese fa, sui suoi profili Social inizia ad apparire una nuova immagine e, man mano, si scopre che quella non è altro che la copertina del suo nuovo album, Last Night In The Bittersweet, pubblicato poi ufficialmente il 1° luglio 2022. L’uscita dell’album è stata anticipata a maggio da due singoli, pubblicati congiuntamente, Lose It e Through the Echoes, ai quali sono poi seguiti Shine a Light, Acid Eyes e Petrified in Love.

Di questa nuova, lunga pausa Paolo Nutini non ha voluto parlare. Possiamo solo affermare che il risultato sia il suo migliore album in assoluto.

Last Night In The Bittersweet è un album frutto di una lunga ricerca e include brani che ripercorrono diversi generi, dal classic rock alla psichedelia, all’underground, ad elementi di post punk, al folk. E’ la massima rappresentazione di un artista che, sin dai suoi esordi, ha creato musica evolvendosi continuamente e ricercando nuove forme di espressione, anche attraverso la collaborazione degli artisti che lo accompagnano sia in studio che dal vivo.

Ne sono un esempio il folk, quasi a ricordare Johnny Cash, del brano Abigail, la psichedelia di Acid Eyes, il ricordo delle sonorità di Tom Petty o dei Traveling Wilburys di Petrified In Love e, ancora di Paul MacCartney in Julianne, di seguito in una bellissima versione con orchestra presentata alla BBC2.

C’è, anche, una piccola curiosità sulla prima traccia dell’album, Aftermath, nella quale tra i credits figura, per la prima volta in assoluto in un brano musicale, il regista Quentin Tarantino. Paolo Nutini, infatti, ha inserito nel testo un estratto del monologo di Patricia Arquette tratto dal film True Romance (1993). Per poterlo fare, Nutini ha inviato il brano a Tarantino, chiedendogli il permesso di utilizzare l’estratto. Il regista ne è rimasto talmente colpito che ha deciso di accettare, ritrovandosi quindi come coautore.

Paolo Nutini non è più il giovane ragazzo di New Shoes, ma è ormai un uomo, un artista che ha trovato il proprio spazio nel mondo della musica.

Chi lo segue dagli esordi probabilmente non avrebbe mai immaginato che oggi si sarebbe trovato di fronte un artista così maturo, un artista che ha fatto dell’amore la chiave di lettura dei suoi brani, parlando, anche senza troppi giri di parole, di tutte le mille dimensioni e sfaccettature di questo sentimento.

Non ha esitato a parlare anche di politica in quel brano, Iron Sky, estratto da Caustic Love, in cui ha inserito un estratto de “Il discorso all’Umanità”, recitato da Charlie Chaplin nel film Il Grande Dittatore (1940), oggi più che mai, di grandissima attualità.

Amatissimo sia nella sua terra d’origine, la Scozia – a cui spesso dedica la cover del brano Caledonia di Dougie MacLean – ma anche all’estero, dal Montreux Jazz Festival dove era stato fortemente voluto agli inizi della sua carriera da Claude Nobs (fondatore del Festival), all’Italia (otto date a luglio e il ritorno poi a Milano il prossimo 30 settembre al Fabrique, con un concerto già sold out da tempo).

E’ per questo motivo che Paolo Nutini è così tanto amato: perché è un artista con una voce unica e incredibile, perché sa scrivere e perché ogni sua canzone ci racconta un pezzo della sua vita. Lo fa anche attraverso le cover che, spesso, inserisce nei suoi concerti, da Fade Into You di Mazzy Star a Caruso di Lucio Dalla.

Paolo Nutini è alla ricerca della felicità  – “Lord, I wanna get happy/before I get old” (cit. Abigail). Questo percorso non è ancora completo, ma sicuramente la strada è quella giusta.

Last Night In The Bittersweet, il nuovo album di Paolo Nutini, è stato pubblicato il 1° luglio 2022 su etichetta Atlantic Records.

Tracklist:

Afterneath
Radio
Through The Echoes
Acid Eyes
Stranded Words (Interlude)
Lose It
Petrified In Love
Everywhere
Abigail
Children of the Stars
Heart Filled Up
Shine A Light
Desperation
Julianne
Take Me Take Mine
Writer

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