Max Lazzarin – Struck

(Maurizio Celloni)

Nel nostro Paese si può ancora ascoltare buona musica e questo lo dobbiamo alla caparbietà di molti musicisti, alcuni meno noti perché non avvezzi ai lustrini dei palcoscenici televisivi, dei Sanremo o dei talent. Piuttosto sarebbe opportuno, a mio avviso, approfondire il motivo per il quale l’industria culturale non riesca a dare la giusta rilevanza ad artisti molto dotati che cercano vie musicali alternative alle rime banali e alle musiche di facile consumo.

Il padovano Max Lazzarin, pianista, cantante, compositore e vicepresidente dell’Associazione Italian Blues Union, registra nel corso del 2022 un delizioso CD “Struck”, composto interamente da luiin cui si lascia trasportare dallo stile che ama da sempre, congeniale a raccontare piccole o grandi storie del presente, appese tra le note del suo pianismo boogie, blues e dixieland. Il quartiere francese di New Orleans fa capolino, ma non pensiate di ascoltare una mera riproposizione di musica cajun: Lazzarin sì spunto dalle suggestioni della Louisiana, tuttavia dal suo pianoforte esce un sapiente amalgama di echi che spaziano dal Delta del Mississippi alla pianura Padana e al Delta del nostro Eridano, il fiume Po. La ricchezza delle musiche popolari, a volte allegre altre meditabonde, ma sempre in chiave ironica e scanzonata, vira in tinte blues come solo i grandi interpreti sanno fare e Max Lazzarin rientra a pieno titolo fra questi.

I dodici brani contenuti in questa ottima pubblicazione iniziano con il boogie pianistico di Keep Calm, Girl, nel quale le note escono dalla tastiera del pianoforte scorrendo veloci, fluide come nella migliore tradizione di Mr. Rebennack, alias Dr. John. Medicine Man, la seconda traccia, è una ironica descrizione dell’ipocondria presunta delle donne. Con il terzo pezzo, A Girl With A Knife, Lazzarin ci conduce a New Orleans passando dal Rock in chiave sudista. Non credetemi, canta scanzonato nel brano successivo, già contenuto nel precedente disco “Living Live” registrato in duo a nome Bayou Moonshiners nel 2016 con la bravissima Stephanie “Ocean” Ghizzoni.  Nella versione qui presente di Don’t Believe Me, adotta uno stile pianistico charleston, mentre nella seguente ballata, Secret Diary, si addentra in territorio country, con una deliziosa chitarra steel a ricamare sulla sua voce profonda. Nel brano Blue, Lazzarin canta con una straordinaria voce alla Tom Waits, rauca e profonda, delicatamente stemperata dalle dolcissime note blues del suo pianoforte. Il brano, struggente elegia alla sua piccola figliola, è a mio parere uno dei più intensi. E veniamo al settimo pezzo, Buzz Off, un boogie “da sballo” che scorre veloce, allucinato, con il sassofono tirato, un po’ Gato Barbieri e un po’ Clarence Clemons (E Street Band). Fog In My Heart, l’ottavo pezzo, è un dixie dal pianoforte saltellante, che tenta di scovare tra le nebbie quel che resta del cuore grande di Lazzarin. Sorprende l’ascoltare il brano successivo, Take Me Home, un gospel cantato “a cappella”, dal notevole impatto musico/corale che dimostra la qualità della band di Max Lazzarin, non solo con gli strumenti. Not Me, è un altro dei momenti di grande impatto emotivo all’ascolto di Struck. Non posso non citare la Blue Valentines di Tom Waits per raccontare questo brano dalla tensione che prende dentro l’ascoltatore con la voce roca di Lazzarin, minata da sigarette, alcool e vita nomade tra i locali di mezza Europa. I brividi scorrono lungo la schiena e noi ne siamo felici. Misanthropy, una milonga dolente, giostrata sulla voce quasi rassegnata di Lazzarin, ma dalla potente autoironia sottolineata dagli acuti svolazzi messicani del coro. Ultimo brano, la title track dà la sintesi all’intero disco, Struck (colpito), e non colpisce solo Max Lazzarin ma tutti gli ascoltatori attenti. La vena di ironia sarcastica che pervade ogni brano composto per l’occasione, qui esplode: mettetela come volete, la relazione uomo/donna è quanto di più complicato esista al mondo, tuttavia è soprattutto intrigante e magica, foriera di scoperte e meraviglie, di gioie e dolori; In una semplice affermazione … di vita vissuta a piene mani.

Ascoltatelo questo bel CD, vi risolleverete il morale e vedrete che la migliore terapia per i nostri mali esistenziali è rappresentata dall’ironia e dal sorriso. Accompagnano con maestria Max Lazzarin (pianoforte, voce, cori): Mike Sponza (chitarra), Roby Maffioli (basso), Moreno Buttinar (batteria), Angelo Chiocca al sassofono in “A girl With A Knife” e in “Buzz Off”, Leonardo Zannier e Gerry Zannier al coro in “Misanthropy” e “Struck”.

(Epops Music – 2022)

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