Fabio Melis – Runaway Train

(Aldo Pedron)

Fabio Melis è un romano dell’Ariete, nato il 4 aprile del 1979 con alle spalle gli studi all’Istituto di Stato per la Cinematografia e la televisione Roberto Rossellini a Roma (Istituto di Istruzione Superiore Cine-TV statale).

Chitarrista e cantante (baritono) dall’età di 12 anni quando scopre Mark Knopler e rimane folgorato da Bruce Springsteen. Per più di 10 anni ha tenuto nel cassetto il suo primo album di inediti, scritto interamente in inglese per poi iniziare a comporre nel 1998 e sino ad oggi i pezzi di Runatrain Train che finalmente vede la luce.

L’esordiente Fabio Melis sa il fatto suo, dopo una lunga militanza in una cover band di Bruce Springsteen And The E. Street Band, gli Streets Of Fire ora fa il fonico e tecnico del suono per una emittente radionica e per diversi programmi di Radio 2, (Radio2 Social Club ora già alla undicesima stagione) dove ha conosciuto Beppe Basile quando quest’ultimo era il batterista nella Social Band di Luca Barbarossa, la house band di quel programma e che ora suona nel disco di Fabio.

Ad accompagnare Fabio Melis in questo album dall’approccio gagliardo, vigoroso e scalpitante ci sono Daniele Di Noia al basso, Domenico Langella al pianoforte e organo, il già citato Beppe Basile alla batteria e percussioni mentre Fabio Melis oltre ad essere la voce solista suona chitarra, piano organo e armonica.

Sicuramente Fabio Melis adora il rock and roll e segue lo stesso rock che noi stessi tutti amiamo: Bob Seger, Tom Petty, Jackson Browne, John Fogerty, Creedence Clearwater Revival, Don Henley, gli Eagles, il cosiddetto FM americano, il classic-rock d’autore e di pura classe. Fin da ragazzino o da più adulto ascolta e gli piacciono molto anche i Dire Straits, Bon Jovi, Bryan Adams, Tina Turner e gli U2 per fare qualche altro nome.

Splendida l’iniziale Runaway Train che ti fa viaggiare subito e sulla stessa lunghezza d’onda le successive Waiting ForUs, Hold Me In Your Arms Lovin’ Eyes. Di Fabio si trovano in rete Waiting For Us e Lovin’ Eyes in una sua versione acustica già dall’aprile del 2020.

Fabio Melis s’ispira al cosiddetto Jersey Shore Sound tanto che nella già citata e splendida Loving Eyes sono presenti i leggendari The Asbury Jukes Horns, la sezione fiati di Southside Johnny, guidati da John Isley (sax tenore e baritono), Chris Anderson alla tromba e Neal Pawley al trombone. 

L’apporto di John Isley è fondamentale nel sound del disco ed é presente al sax in diversi brani tra cui Slave With NoChains e Love Is On Its Way. Con le Gibson e le Fender Telecaster Fabio Melis ricama il suo particolare sound che naturalmente lo rimanda al Bruce Springsteen fine anni ’70 e del 1980, di The River per intenderci. Learn To Walk Alone è una ballata blue-collar-rock (negli anni ’80 per reazione a certa musica sintetica e di plastica nasceva il blue-collar rock, il rock operaio tanto caro a Bruce Springsteen, con riferimento alla musica che band e musicisti legati ad un contesto proletario suonavano negli Stati Uniti) con Melis qui alla voce, armonica e un pianoforte soltanto accennato, la batteria a tenere il tempo ed un assolo di chitarra al punto giusto. True Love Prevails è Springsteen come impostazione vocale e Mark Knopfler nell’assolo di chitarra, un bel mix ma il brano regge e brilla di luce propria e con un bel tiro.    

Melis è l’autore dei 14 brani del disco e le influenze a cui abbiamo fatto riferimento non tolgono il fatto che Fabio si è così bene immedesimato nel sound che a noi tutti piace (il classic-rock di certo livello) che i pezzi dell’album sono suoi per davvero in tutti i sensi essendosi creato una propria identità.

Una spruzzata di southern-rock non manca mai in certi pezzi così come un accenno di soul. If We Want The WorldSaved (se vogliamo che il mondo sia salvato, un augurio che tutti noi ci auspichiamo) ci conquista con un riff incalzante ed in chiusura una ballata pianistica dal titolo The Veil Is Gone con tanto di John Isley al sax. 

(Route 61 Music)         

Print Friendly, PDF & Email