Calibro 35 – Blanca – Original Soundtrack

(Andrea Romeo)

Hanno esordito nell’ormai lontano 2008 recuperando sonorità e ritmi appartenenti ai film, soprattutto poliziotteschi, degli anni ’60 e ’70, partendo da cover di autori quali Micalizzi, Bacalov, Morricone, Ortolani, Trovajoli, Umiliani o Ferrio per poi iniziare a scrivere brani che si inserissero in quel filone, e titoli come Notte in Bovisa, La Polizia s’incazza (per veri cultori…), Convergere in Giambellino, Piombo in Bocca, Si dicono tante cose…, La Banda del B.B.Q., Broccolino Funk o Giulia Mon Amour sono diventati dei classici, non solo del genere; poi hanno portato avanti due percorsi paralleli, le colonne sonore, Said e Sogni di Gloria, e le sonorizzazioni dal vivo dei film tra qui quella, celebre, di Milano Odia: la Polizia non può sparare.

Quattro album in studio, due EP, una raccolta, due colonne sonore, la partecipazione a quattro compilation, e diversi singoli: nel 2015 un’incursione negli space-movies, ed un utilizzo più ampio dell’elettronica che affianca il funk, il jazz e l’alt-rock, grazie all’album S.P.A.C.E. a cui fa seguito un deciso ampliamento delle sonorità; con Decade entrano in gioco anche dal vivo archi e fiati, ed i Calibro 35 si propongono in versione big band, con Momentum appaiono elettronica ed urban hip-hop, che dilatano quel black-funk a loro totalmente congeniale.

Un percorso, quello di Massimo Martellotta, chitarre, sintetizzatori, tastiere, Enrico Gabrielli, tastiere, flauto, sassofono, xilofono, Fabio Rondanini, batteria e Luca Cavina, basso, sempre affiancati dal loro partner (in crime…) Tommaso Colliva, produttore e music designer, che li ha lentamente ma inesorabilmente condotti ad un appuntamento forse inevitabile, e cioè l’incontro con la televisione, con una produzione che aspirava ad ottenere grandi risultati di audience, una serie tv, uscita prima sui canali digitali in chiaro e poi anche sulle piattaforme di streaming.

Blanca è stato, senza alcun dubbio, un enorme successo, con punte di ascolto intorno al 25% di share ed oltre cinque milioni di spettatori e, tra i fattori principali di questi brillanti risultati, va certamente inserita una colonna sonora non solo di elevatissima qualità, ma soprattutto del tutto centrata ed in sintonia con la pellicola, al punto che in molti hanno intuito, ipotizzato, spesso addirittura riconosciuto chi potesse esserci dietro a questa produzione musicale, fattore affatto trascurabile visto che ci si riferisce ad una band che propone per lo più brani strumentali.

I Calibro 35, grazie a doti tecniche, compositive ed interpretative, hanno raggiunto una tale personalità e capacità espressiva da porsi come modello, del tutto riconoscibile, nel panorama musicale non solo italiano: le ventotto tracce contenute nel doppio album Blanca – Original Soundtrack sono la summa di quindici anni lungo i quali, un progetto nato forse come una scommessa, si è rivelato capace di evolversi, di modificarsi nel tempo, mantenendo tuttavia un imprinting fortissimo che ne ha caratterizzato l’approccio, lo stile, ed i moduli espressivi.

Una sola cover, certamente di lusso, It’s a Man’s Man’s Man’s World a firma James Brown, cui partecipa la cantante israeliana Marina Maximilian, poi Ready Steady, primo singolo che vede la collaborazione di MEI, rapper londinese, ed Arya Delgado, artista soul di origini venezuelane, White Shark e la romantica I See Through You, feat. Elisa Zoot, artista italo-britannica, cantante dei Black Casino and the Ghost, l’indolente e sonnacchiosa The World is Blind, feat. Tahnee Rodriguez, cantante soul italiana di origini argentine e ruandesi, Genova Chiama, feat. Gorka Bellando Bongiorno, giovane esponente della scena rap genovese, ponte musicale tra passato e presente ed infine The Hardest Day of my Life, feat. Tom Newton in cui l’artista blues proveniente dal cuneese riesce a riprodurre lo spleen che il genere richiede.

Questi i brani in cui i Calibro 35 hanno inserito le voci, operazione già compiuta in precedenza con L’Appuntamento (Roberto Dell’Era), Tutta Donna (Georgeanne “Gi” Kalweit), The Butcher’s Bride, Miss Livia Ussaro ed Il Tempo che non ho vissuto (Serena Altavilla); poi tutta una serie di pezzi che, a partire dai titoli stessi, mostrano quanto il mondo sonoro della band, formatasi a Milano nel 2007, sia stato in grado di calzare a pennello rispetto alla sceneggiatura della serie: da Cool Funk all’oscura e claustrofobica Indagini, la malinconica La Ragazza col Cane, il blaxploitation funk di That Kind of Feeling, Spy Funk e Super Funk, due titoli, due certezze, con le spazzole di Rondanini a menare le danze ed il basso di Cavina a “puntualizzare” la prima, la chitarra di Martellotta a trainare la seconda laddove piano e flauto di Gabrielli sottolineano quella provenienza seventies che traspare anche in Thai Massage ed in una Afrobar in stile etnico, fino all’atmosferica Tema di Blanca (Risoluzione) doppiata da una morbida e notturna Tema di Blanca (Al Buio).

Altri lampi audio-visuali sono Negli Abissi, dall’incedere quasi horror, l’inquietante Fantasmi nel Palazzo e Villapizzone, ritorno al poliziottesco classico, seguita dalla cupa Colossei e Container che ben si adatta al contesto portuale, Atmosfera 6, nostalgico gioiellino pianistico, Downfall, ossessiva e tenebrosa, Secoli di Ricordi, che trasmette l’ansia e l’angoscia della ricerca e della scoperta, Danza della Pioggia, breve ed evocativo trailer sonoro, Lavanderia a Gettoni, funk energico e stradaiolo, Ricordi Drammatico Tensivo, brano che potrebbe essere definito “in stile Goblin” e la psichedelica Danza dei Bottoni, ricca di effetti e dai suoni ruvidi.

Sono tutti flash che illuminano luoghi, scene, vari momenti della serie e lo fanno con una precisione chirurgica, al punto che anche molti genovesi sono rimasti impressionati da come le immagini, ed i suoni, siano stati cuciti con attenzione e cura su una città che, per il fatto stesso di non essere mai stata televisivamente molto sfruttata, rappresentava realmente un’incognita, nel suo essere rappresentata.

Un lavoro accurato, ricco di suggestioni, ed in grado di trasmettere sensazioni ed emozioni: certamente, vedendo la serie, è possibile comprendere ancora meglio quanto la colonna sonora sia stata attentamente calibrata rispetto alla narrazione.

(Lux Vide/Kicks Records, 2022)

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