ANGELA STREHLI – Ace Of Blues 

L’età di una signora non si dice mai, ma in questo caso mi permetto un’eccezione visto che i suoi 77 anni sono portati meravigliosamente. Angela Strehli, nata a Lubbock – Texas – il 22 novembre 1945, è protagonista di una vita vissuta nel blues, ha incontrato e cantato con i più grandi personaggi che hanno fatto la storia della musica del diavolo, a partire da Muddy Waters, Junior Wells, B.B. King, Albert King, Etta James, Otis Rush, Buddy Guy, Sue Foley, Bonnie Raitt, Steve Ray Vaughn, The Fabulous Thunderbirds.

Tutto è puntualmente documentato dalle fotografie dello splendido libretto a corredo del suo CD, pubblicato a novembre  2022, ben 17 dopo il precedente disco. La Strehli mantiene intatta la sua libertà artistica, senza dover rispettare i tempi e le imposizioni dell’industria discografica, e incide solo se ne sente la necessità, prediligendo gli aspetti della qualità della sua musica, qualità che di certo non difetta in questo “ACE OF BLUES”.  D’altronde, la sua bravura e duttilità al canto l’hanno portata ad essere di casa all’Antone’s, il locale di Austin – Texas che ha contribuito a fondare, assieme all’omonima etichetta discografica. Il club è da sempre dedicato al blues e al buon bere; il cartellone negli anni si è rivelato spumeggiante, ricco dei nomi già citati e molti altri, mantenendo costante una altissima qualità dell’offerta musicale. Una coppa di blues selezionati nell’enorme e ricca tradizione statunitense, a testimoniare quanto spettacolari siano ancora i suoni dei musicisti americani dediti a questo genere musicale, primordiale ed eterno, ma proiettato a farsi valere ancora nel futuro, vista la sua enorme potenza espressiva.

Basta ascoltare la prima traccia Two Steps From The Blues (D. Malone, J. Brown) e si viene avvolti da una potente sezione fiati che circonda amorevolmente la voce volutamente calda e dolente della Strehli. Per chi non la conoscesse, si tratta di una autentica rivelazione. A due passi dal blues e prontamente ci si trova proiettati nel Texas con Person To Person(Elmore James, M. Sehorn), un up-tempo nel quale la Strehli sfodera la grinta che l’ha sempre contraddistinta. Come si sente la forte appartenenza alla terra dei tumbleweed (cespugli rotolanti dei deserti texani) nella traccia seguente Ace Of Spades (D. Malone), con la sezione fiati a rendere rotondo un rhythm and blues esplosivo dalla ritmica incalzante e il canto declamatorio e imperioso. Con il quarto brano si affrontano i sentieri più tradizionali del blues: I Love The Life I Live, celeberrimo pezzo di Willie Dixon, portato al successo da Muddy Waters, inciso per la prima volta a Chicago nel 1965 e riproposto dallo stesso Waters all’Antone’s durante le tre notti di ingaggio che celebravano il suo sessantesimo compleanno, accompagnato da autentiche icone quali Buddy Guy e Junior Wells. Naturalmente, la giovane Strehli fu invitata in quell’occasione sul palco a cantare e dev’essere stato proprio emozionante affiancare la band stellare di Waters, emozione che si sente ancora oggi ben impressa nell’anima di Angela e nella voce intensa del suo canto. You Never Can Tell, famoso brano di Chuck Berry, è scanzonato e cantato dalla Strehli con la consueta partecipazione emotiva. Degno di nota il pianoforte, che non poteva mancare in un brano di Berry, suonato da Mike Emerson. La sesta traccia è un classico blues in stile shuffleGambler’s Blues di B.B. King e j. Pate, con la chitarra protagonista, ben predisposta da un tessuto sonoro solido, dipanato a dovere tra il basso pulsante e la batteria. Il brano mi ricorda molto il clima di Super Session, fondamentale album di Al Kooper, Mike Bloomfield e Stephen Stills, pubblicato nel 1968. Stupenda interpretazione di tutta la Band. E veniamo ad un pezzo che, a mio avviso, testimonia ancor di più la grandezza della Strehli, il suo coraggio nel cantare Howlin’ For My Darling dei mitici Cester Burnet, alias Howlin’ Wolf, e Willie Dixon. L’ululato del lupo si fa sentire in questo sentito omaggio allo spessore artistico di uno straordinario musicista caratterizzato dall’imitazione del lupo, da cui deriva il nome d’arte Howlin’ Wolf (Lupo Ululante). La Band asseconda la voce declaratoria della Strehli costruendo attorno a lei una base di suoni essenziali ma del tutto consoni al pezzo. Ciliegina sulla torta il verso del lupo ripetuto dalla Strehli nel finale che sembra richiamare in vita l’anima forte di Howlin’ Wolf. L’ottava traccia, Trying To Live My Life Without You (E. Williams) è un rhythm and blues di buona fattura dove la sezione fiati svolge un compito fondamentale di collegamento tra le diverse stanze musicali. Brano molto piacevole, da ascoltare con un buon boccale di birra fresca e leggera. Take Out Some Insurance (J. Stone), la nona traccia, è un medio tempo nel quale la voce strascicata della Strehli gioca con la Band, rendendo il pezzo molto interessante. Di seguito, More And More (D. Juan, P. Smith), è una ballata dal vago sapore country, con una azzeccatissima sezione fiati. I Wouldn’t Mind Drying (D. Coates), la penultima traccia, è un brano della tradizione gospel, a domanda e risposta del coro, allegro e apparentemente spensierato, nonostante l’origine atavica di questo stile nato prima del blues nei campi sconfinati del Delta del Mississippi. La vera sorpresa ci viene riservata dalla Strehli al termine del CD: un pezzo composto da lei in memoria di Steve Ray Vaughn, scritto a due anni dalla sua tragica morte avvenuta il 27 agosto 1990 e registrato 17 anni fa. C’è una foto bellissima nel booklet che ritrae la Strehli in una posa da mamma affettuosa, tenendo tra le mani la testa del giovanissimo Vaughn appoggiata al suo seno. La Ballata dal titolo SRV trasuda una malinconia ed un affetto straordinari per questo grande chitarrista blues texano. Non mancano, naturalmente, due brevi inserti della chitarra elettrica, suonata richiamando le scale tanto care allo sfortunato musicista: la migliore chiusura di questo ottimo CD.

Questa recente produzione di Angela Strehli non deve mancare nella discoteca di tutti coloro che apprezzano la musica del diavolo, soprattutto quando è interpretata con straordinari cuore e bravura. A proposito, se vi trovate a passare dalle parti di Marin Country – California, fermatevi  al Rancho Nicasio, il ristorante di Angela Strehli e del marito Bob Brown e invitatela a non farci aspettare altri 17 anni per godere della sua voce unica. 

Musicisti coinvolti nel progetto:

Mike Schermer – chitarra; Steve Ehrmann – basso; Kevin Hayes – batteria; Mike Emerson – tastiere; Johnny Allair – tastiere; Jim Pugh – B3 organo; Walter “Gomez” Morgan, jr – chitarra; DaQuantae Johnson – basso; Paul Revelli – batteria; Bill Gibson – batteria; Mark Kazanoff – armonica; Rob Sudduth – sassofono tenore e arrangiamenti fiati; Johnnie Beaumont – sassofono baritono; Marvin McFadden – tromba; Sons Of The Soul Revivers – cori

Track list

1 – Two Steps From The Blues;
2 – Person To Person;
3 – Ace Of Spades;
4 – I Love The Life I Live;
5 – You Never Can Tell;
6 – Gambler’s Blues;
7 – Howlin’ For My Darling;
8 – Trying To Live My Life Without You;
9 – Take Out Some Insurance;
10 – More And More;
11 – I Wouldn’t Mind Dying;
12 – SRV

(New West Records/Antone’s Records – 2022)

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