Marco Gesualdi – “Ho piantato un albero”

(Antonello Baratto)

Marco Gesualdi lo conosco dal liceo, nel 1975-76 formò con altri appassionati e dotati amici la band dei 666, che divenne esponente del movimento musicale chiamato Vesuwave, assieme ad altre band napoletane di pregio, e all’epoca il fenomeno fu anche trasmesso in una eccezionale diretta radio/tv dal City Hall Café di Napoli e Roma dove era presente Renzo Arbore.

Oltre che diffondere la sua passione di chitarrista come maestro, nella Scuola Yellow Submarine, Marco ha inciso già diversi album, alcuni in formazione come gli AMIGDALA, altri da solo. Ed eccolo che ritorna con un bel prodotto, a 4 anni dal precedente “Open words”, con tutta la rivoluzione di emozioni che c’è stata per la pandemia, ma con lo stile e la semplicità soliti, che rendono questo lavoro molto godibile, vario, anche per le tantissime collaborazioni di spessore.

“Ho piantato un albero” contiene11 pezzi, e il titolo dell’album non è casuale, ma richiama il forte rapporto di marco con la Natura, che si diffonde in canzoni che vanno dal jazz al pop, con la matrice di Marco legata alla word music e alle tipiche sonorità napoletane.

Mi tocca citare tutte le presenze che come fiori, semi, foglie, corteccia e rami arricchiscono l’albero sonoro di Marco Gesualdi. Troviamo il reggae man Marcelo Coleman, poi la cantante Simona Boo, già con i 99 Posse e nel tour di Passione, e nel brano che da il nome al Cd oltre a Simona c’è il vecchio sodale di Marco, Maurizio Capone, leader dei Bungt Bangt e anche lui all’epoca con i 666. Vorrei citarli tutti, ma non è facile, c’è un bel momento chiamato “Flamingo amigo” dove la chitarra di Marco si intreccia con quella del suo maestro Gianni Guarracinio, poi troviamo un altro grande chitarrista con Marco, Enzo Caponnetto, il bluesman dei Blue Stuff di una volta… poi troviamo ancora: Rossella Rizzaro, Eleonora Gesualdi, Silvia Romano e Maria Pia De Vito, tutte vocalist come la citata Simona Boo, Enrico Del Gaudio alla batteria e in due brani  Camine Brachi e Carletto Di Gennaro. Un drappello di fini suonatori di fiati con Riccardo Veno e Paolo Licastro ai sax, Diletta Iavarone al flauto traverso, Gianfranco Campagnoli alla tromba e flicorno. E ancora Michele Signore alla viola, Giosi Cincotti alle tastiere, Guido Russo al basso con anche Roberto Giangrande al basso in “Ammore fujente”.

La produzione è curata anche da Claudio Poggi (Clapo Music/Edizioni Marechiaro) oltre allo stesso Marco con la Yellow Submarine.

(Marechiaro Edizioni Musicali, 2023)

Elenco tracce:

1          Siènteme  – con Simona Boo, Enrico Del Gaudio          
2          Terra Murata   
3          Ho piantato un albero   
4          Buster Keaton  
5          Flamingo amigo           
6          Basta poco      
7          Scetate
8          Afrolife
9          Kalma Piatta    
10        Ammore fujente
11        Viene Suonno

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