Japanese records shopping

(di Nik Maffi)

Cari lettori di Musicalmind , andare a caccia di dischi penso sia per noi appassionati di musica,  l’attività che più ci rende soddisfatti,  farlo in Giappone è un’esperienza esaltante. Partiamo dai numeri stimati dall’ultimo numero di Rumore: 918.000.000 di euro sono i ricavi delle vendite di CD in Giappone nel 2022(dati RIAJ) : +5% rispetto al precedente anno,  in controtendenza rispetto agli altri paesi.
Ero già stato nel paese del Sol Levante,  avevo già frequentato i loro negozi; per questo viaggio ho usato come guida invece la rubrica Grand Tour tratta dalla rivista Blow up,  lo speciale su Tokyo mi è stato di aiuto. 

Atterraggio a Osaka , solo per una notte , perché non approfittare di uno dei migliori negozi di tutto il paese. Rare Groove in Chuo Ward ,Nishishinsaibashi, zona Amerikamura, fornitissimo di tutti i generi e caratteristica di tutto il paese,  tengono tonnellate di 45 giri. Lo trovo chiuso,  peccato, mi rifarò. 

Dopo una tappa sulle montagne del monte Koya San , dove dormire in un monastero buddista è un’esperienza incredibile,  il terzo giorno ci spostiamo a Nara, bellissima città molto verde ,molto vivibile,  dove si possono ammirare cervi liberi per tutta la zona  del tempio Todaj – ji , il più grande Budda del mondo. Mi imbatto per caso in B-sels, zona Nakasujicho, vedo una bandiera Inglese,  entro ed è un negozio di dischi, gestito da un signore con capelli lunghi bianchi,  dove si vendono solo lp e singoli dei Beatles,  rare stampe, norvegesi, venezuelane, nipponiche, giamaicane e ovviamente le stampe europee dell’epoca. Incredibile!

Ci spostiamo per tre giorni a Kyoto , a mio parere la più bella delle  metropoli giapponesi; avevo già frequentato la città,  infatti torno da Happy Jack , nella zona di Eirakucho  Nakagyo Ward,  negozio molto carino. La caratteristica di molti negozi giapponesi è la cura per i dischi , l’interesse per l’usato di importazione. Altro negozio interessante specializzato in album usati a Kyoto è Joe’s Garage , Nakagyo Ward Obiyacho,  qui l’usato è spettacolare,  stampe anni settanta e ottanta come nuove.
Non contento decido anche di dare un’occhiata a Jet Set records , Nakagyo Ward,  Shimomaruyacho. Qui trovo un catalogo di dischi decisamente moderno , dall’indie UK e Usa, all’elettronica sperimentale , per palati fini ma con un target più giovane.
Non mancano in tutte le città le grandi catene come Tower Records,  ci torniamo. 

Si riparte per le località di montagna Kanazawa,  dove spengo il radar e Takayama,  anch’essa di grande interesse storico,  ma decido di dare tutto per l’ultima tappa di Tokyo, dove per colpa del Tifone numero sette, arriviamo tramite un viaggio notturno in bus di sei ore, attraversando gole di montagna incredibili e la visione del monte Fuji , spettacolare di notte.

A Tokyo ci si scatena : muoversi in città è veramente impegnativo e rispetto al mio precedente viaggio , svoltosi in maggio , per tutto il paese,  in agosto, il tasso di umidità è veramente elevato. Tokyo è una metropoli in continua evoluzione,  i servizi sono impeccabili,  ci sono difficoltà di comunicazione,  nonostante la loro gentilezza e disponibilità,  l’inglese non è molto in voga da quelle parti, però le indicazioni sono bilingue,  per cui ci si arma di pazienza e la metropolitana è il mezzo di trasporto che fa al caso nostro.
Non mi scoraggio,  su consiglio della guida di Blow up magazine,  come prima tappa andiamo nel quartiere di Shimokitazawa,  una sorta di Camden Town , molto carina per cercare Flash Disc Ranch, Misuzu Bldg.Kitazawa Setagaya city,  gestito effettivamente,  come indicato dall’articolo di Luca Collepiccolo , da una coppia di ex – hippie; qui l’usato va per la maggiore ed i prezzi sono accessibili. 

In tutto il Giappone i prezzi sono accessibili,  non ci sono grandi differenze con il nostro mercato, la differenza sostanziale è che in Italia i negozi devono lottare per sopravvivere,  in Giappone spuntano come funghi! Loro ci tengono ed è incredibile come il formato compact disc sia ancora il supporto più venduto. 

Gran finale : penultima tappa da Tower Records Shibuya , con mia sorpresa lo trovo nettamente migliore rispetto ai miei ricordi del precedente viaggio. Sviluppatosi su sette piani, dico sette! piani! Ogni piano è specializzato in generi , dal curioso mercato interno di jpop, al più interessante sesto piano dove usato e indie , mostrano un notevole incremento di offerte, tra band super indie e stampe usate di grande interesse. Promuovo Tower Records e gli compro pure la maglietta, così come compro la maglietta della migliore catena di negozi di dischi del mondo,  ovvero Disc Union. 

Disc Union la si può trovare in tutte le grandi città del paese,  addirittura ci sono filiali in quartieri differenti, dove ci si imbatte in veri e propri distretti con la catena che la fa da padrone. Io mi accontento per comodità di entrare da Disc Union Shinjuku , cinque negozi della stessa catena specializzati ognuno in vari generi,  rock e usato, indie ,soul reggae jazz ,punk e metal. È un’esperienza per ogni amante della musica,  ovviamente bisogna tenere lo sguardo verso l’alto perché i negozi sono sempre su vari livelli.

Il mio viaggio termina qui, me lo porto nel cuore , spero di essere stato utile, per chi volesse intraprendere questa avventura in un paese dove la cultura dei dischi è più viva che mai…..arigatogosaimas!!!!!!

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