DeaR – Out Of Africa

(Luca Paoli)

Torna nei nostri lettori con nuovo album Out Of Africa DeaR (vero nome Davide Riccio), compositore e musicista di grande qualità che ama esplorare mondi e suoni anche lontani dalla nostra quotidianità ma che, comunque, ci appartengono.

Rock, elettronica, ritmi tribali, new wave, ambient e ballate suadenti  compongono il menù di questo lungo disco. La voglia di sperimentare di DeaR regala a chi ascolta un menù vario dev’essere assorbito per gustare la parte musicale ed i testi (cantati in inglese), che poi entreranno in voi per non uscirne più.
La varietà delle 19 tracce proposte nel disco è il fiore all’occhiello del lavoro. Non le segnalo tutte, il disco va ascoltato più volte; posso però indicare alcuni titoli giusto per creare quella aspettativa che è assolutamente necessaria a chi solitamente preferisce musica di qualità.
Partirei dalla track che apre il disco “Halfaway to you”, bella ballata in stile Mark Knopfler con tanto di ricami con la chitarra slide. Out Of Africa che intitola l’album con le sue percussioni tribali attraversate da un’elettronica stimolante. Il pop di I Am From Babylon, che porta direttamente agli anni ‘80. In Mozambique la trama si fa più articolata, quasi prog. Habanera è invece uno splendido strumentale con il piano assoluto protagonista che ci porta agli inizi del secolo scorso.Infine vorrei porre alla vostra attenzione In The Beginning (A Pigmy Prayer), la traccia che chiude col suo sound cosmico il disco.

Il consiglio che vi do è di ascoltare tutto il disco perché il lavoro merita la vostra attenzione. Un viaggio tra suoni e umori che cavalcano i luoghi ed il tempo.

Complimenti a Davide Riccio (DeaR) per aver osato, per essere andato oltre e per essere stato capace di offrire un menù ricco e variegato che assaporiamo con gusto e con la voglia di chiedere subito il bis.

(Egea Music/Music Force, 2021)

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