Ane Brun: musica tra “ragione e sentimento”

La cantautrice norvegese, ma svedese d’adozione, Ane Brun, è tornata nel 2020 con due album.

Dopo un silenzio che durava ormai da diversi anni e causato dal dolore per la perdita del padre, lo scorso 30 ottobre, ha pubblicato “After the Great Storm”, un album dal titolo chiaramente simbolico.

Creare un disco ha sempre voluto dire scavare profondamente dentro di me” ha raccontato Ane Brun, spiegando le motivazioni sottostanti la sua assenza dalle scene “Io, in genere, affronto tutto quello che mi capita nella vita – relazioni, cambiamenti, sfide – scrivendo musica. Ma quando mio padre se n’è andato nel 2016 non sono stata in grado, né ho voluto. E’ stata una strana esperienza: di solito sono una persona che tende a processare e poi “digerire” ciò che mi accade. Lavoro sui miei problemi e vado avanti. Ma nel dolore causato dalla perdita di un genitore, questo non ha funzionato. Non riuscivo a trovare gli strumenti giusti dentro di me e non c’era una soluzione. Mio padre non c’era più. C’è voluto del tempo per capire che il tempo stesso era la chiave.

“After the Great Storm” è un album di forte matrice elettronica e atmosfera, che mostra le grandi doti interpretative e stilistiche della cantautrice.

Ricordiamo che Ane Brun è apprezzatissima anche a livello internazionale e vanta collaborazioni importanti tra cui la partecipazione all’album “New Blood” di Peter Gabriel in cui ha interpretato in “Don’t Give Up” la parte che originariamente era di Kate Bush.

Di questo primo album, la title track è un brano molto intenso e molto elettronico. E’, anche, un brano che parla d’amore. E’ la descrizione di quel “sentimento che può arrivare dopo una disavventura, quando è tutto finito e tu hai quasi raggiunto uno stato di euforia e leggerezza. E’ come ciò che la gente descrive quando ha visto la morte in faccia, o un’epifania: la percezione di essere una parte di un universo più grande”.

L’album si chiude con “We Need a Mother”, un brano che tratta di tematiche universali e che, al tempo stesso, è una canzone di protesta.

“We need a mother/We need a father/We need a Moses to separate the waters/We need our sisters/We need our brothers/We need each other/To lead us over” (Ane Brun –We Need a Mother).

E’ un brano in cui i sintetizzatori si fondono con il suono del violino e del piano. Anzi, è proprio la presenza del violino a rendere il sound particolarmente interessante.

Il 30 ottobre, dopo aver pubblicato “After the Great Storm”, Ane Brun annuncia per il 27 novembre l’uscita di un secondo album, “How Beauty Holds The Hand of Sorrow”.

La cantautrice aveva originariamente previsto l’uscita di un unico, doppio album. La pandemia, però, ha sconvolto il mondo e modificato i piani, portandola a optare per due uscite separate.

Due album, due mondi che si fondono e tanti sentimenti contrastanti: laddove “After the Great Storm” è più “contemporaneo” nello stile, “How Beauty Holds The Hand of Sorrow”, è più “emozionale” e si relaziona di più alle origini musicali dell’artista.

“Closer”, seconda traccia di “How Beauty Holds The Hand of Sorrow”, è una ballata pianoforte e voce e tratta il tema di come affrontare le avversità renda più forti.

Ane Brun sarà in concerto ai Magazzini Generali a Milano, unica data italiana, il 23 ottobre 2021.

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