Sass Jordan – Bitches Blues

E’ un periodo particolarmente fecondo per le voci femminili del Blues. Le recenti uscite degli album di Sue Foley (Live in Austin Vol. 1), Rhiannon Giddens (You’re The One), Rusthie Foster (Healing Time), Elli De Mon (Pagan Blues), Eliza Gilkyson (Songs Fron The River Wind), Lucinda Williams (Stories From A Rock ‘N Roll Heart), Ellen River (Life) testimoniano la ricchezza delle molteplici sensibilità femminili nell’interpretazione del blues e delle musiche ad esso affini, con notevoli capacità di scrittura. Anche Sass Jordan, da tempo, non si sottrae al fascino della musica del diavolo, pubblicando nel 2022 il suo decimo album: un vinile intenso, suonato da una Band con i fiocchi. Sass Jordan, nata in Inghilterra nel 1962, ma trasferitasi ancora bambina in Canada, affianca l’attività di attrice e giudice di talents a quella musicale. In Canada e negli Stati Uniti gode di una discreta fama, riuscendo spesso a piazzare i suoi dischi in ottime posizioni nelle classifiche di genere. Bitches Blues (Stony Plain Records – 2022) rappresenta il naturale seguito del precedente lavoro Rebel Moon Blues (Stony Plain Records – 2020).

L’ascolto della sua musica dà una sensazione di entusiastico appagamento, tanto grande è il suo talento nell’interpretare i brani scelti dal vasto repertorio lasciatoci dai Maestri del blues, inframezzati da alcune deliziose composizioni, firmate da lei, che non sfigurano affatto accanto agli standard proposti.  Prendiamo, ad esempio, “You Gotta Move” (G. Davis, F. MacDowell), cantata con voce roca e potente, dalle sfumature appena sfrontate, che non fa rimpiangere la versione di Freddy MacDowell o quella celeberrima dei Rolling Stones contenuta in Sticky Fingers. La migliore tradizione del rock blues è la cifra dell’intero disco che inizia con una deliziosa versione di “Still Alive And Well”, composta da Rick Derringer, amico e corresponsabile di tante avventure musicali di Johnny Winter. Le due chitarre di Chris Caddell e Jimmy Reid si rincorrono costantemente, ricordando lo stile maestoso dei due Maestri Derringer e Winter. La capacità interpretativa della Jordan si manifesta in modo evidente nella successiva “Chevrolet” (E.D. Stevenson, L. Young). Il brano è cantato con fare mellifluo, ben assecondato dal giro di basso e dall’armonica, lasciando nell’ascoltatore una sensazione di viaggio senza tempo tra le distese desertiche dell’Arizona, seppure il testo narri di una relazione che finisce malamente. La traccia seguente “Even”, composta dalla stessa Jordan e Sharp, inizia con un pianoforte bluesy e la voce strascicata come si conviene ad un addio pieno di rivendicazioni e consapevolezza. Il pianoforte continua a ricamare note quasi come si trovasse in un fumoso club di Maxwell Street a Chicago. Ancora una interpretazione pregna di pathos che eleva la Jordan nell’Olimpo delle cantanti blues. “Still The World Goes Round” è un’altra composizione di Sass Jordan e C. Caddell, dal sapore country con la slide del co-autore Chris Caddell in evidenza. La vena compositiva della Jordan si appalesa in tutta la sua capacità di spaziare dal blues alle ballate country, aperta ad una giovialità comunicativa fuori dal comune, lontana dagli assolutismi di certi ambienti musicali “duri e puri”: la musica del cuore e dell’anima trova nelle contaminazioni la sua vitalità, la sua continua innovazione, anche e soprattutto in ambito blues. Di “You Gotta Move” ne ho già scritto, a mio parere è la traccia più riuscita del disco. “Sailin Shoes” è un brano di Lowell George, di cui si ricorda una stupenda versione dei Little Feat. La Jordan lo rende un brano personale interpretandolo con particolare passione, la voce assume quasi un tono recitativo tra le trame gospel funky che contraddistingue il suo incedere. Maestoso! “Ain’t No Big Deal On You” di M. Campbell ci riporta nelle strade affollate di Chicago con un blues potente, cantato con particolare veemenza e le chitarre dagli assoli fulminanti. Consigliato l’ascolto a volumi adeguati. Il bel vinile termina con il sitar elettrico di Jimmy Reid che introduce “Change Is Coming”, una ballata composta collettivamente dalla Band. Un coeso collettivo musicale, da tempo al servizio della straordinaria voce di Sass Jordan, non solo tecnicamente ineccepibile, ma soprattutto fortemente dominato da un’anima grondante blues. Se la musica del diavolo vede l’interpretazione e il groove tra gli elementi più importanti della sua bellezza trascendentale, Sass Jordan rappresenta una delle eccellenze mondiali del genere, da seguire con attenzione … e riconoscenza.

Sass Jordan – BITCHES BLUES – Stony Plain Records – 2022

Le tracce:

1 – Still Alive And Well (R. Derringer);

2 – Chevrolet (E.D. Stevenson, L. Young);

3 – Even (S. Jordan. D. Sharp);

4 – Still The World Goes Round (S. Jordan, C. Caddell);

5 – You Gotta Move (G. Davis, F. MacDowell);

6 – Sailin Shoes (L. George);

7 – Ain’t No Big Deal On You (M. Campbell);

8 – Change Is Coming (S. Jordan, D. Sharp, C. Caddell, S. Marriner, C. Pereira, J. Reid)

La Band: Sass Jordan -vocals; Chris Caddell – guitar, slide guitar, dobro, cori; Jimmy Reid – guitar, electric sitar, cori; Steve Marriner – bass, harmonica, cori; Cassius Pereira – drums; Jesse O’Brien – keyboards, cori.

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