Il Jazz raccontato da Aldo Pedron

È dal 2012 che, grazie all’Unesco, esiste l’International Jazz Day che ci offre l’opportunità di festeggiare il 30 aprile la Giornata internazione del jazz, in quanto cultura e musica «patrimonio dell’umanità».

Parlando di musica, cultura e di jazz in particolare non possiamo non soffermarci sull’ultima fatica letteraria, La mia Guida Jazz, che il giornalista musicale Aldo Pedron ha da poco pubblicatoper l’Edizioni Applausi.

Pedron ci tiene a sottolineare il fatto che non si tratta dell’ennesima enciclopedia della musica jazz ma è un percorso attraverso un centinaio di anni di un genere musicale. “La mia guida jazz” evita di essere stucchevole e scontato ripercorrendo la storia di un genere musicale che con i suoi protagonisti, i suoi eroi, i suoi dischi, paesaggi, note e ambientazioni hanno fatto gioire, danzare, divertire ed emozionare milioni di persone di tutto il mondo.

Sin dalla lettura delle prime pagine si percepisce la passione, la dedizione alla musica che spingono Pedron a prendere per mano il lettore e ad accompagnarlo dentro le storie di coloro che hanno reso grande un genere musicale nato agli inizi del XX secolo come evoluzione di forme musicali già utilizzate dagli schiavi afroamericani.
La lettura, nonostante l’argomento possa sembrare impegnativo, è scorrevole e piacevole in quanto l’autore nelle 240 pagine riesce a trasmettere emozioni, e a stuzzicare la curiosità del lettore senza essere mai verboso.

I capitoli del libro, divisi per periodi, accompagnano il lettore dalla nascita del genere con i precursori come Scott Joplin e Jerry Roll Morton o pionieri come Louis Armstrong e Sidney Bechet, passando per l’epoca delle big band o dello swing. Inoltre, una sezione specifica è stata dedicata alle donne del jazz, e un’altra alla scena nostrana – partendo da Franco Cerri, passando per Raf Montrasio e Renzo Arbore fino ad arrivare al duo formato da Anita Camarella e Davide Facchini.

Come ogni libro scritto da Pedron anche La mia Guida Jazz contiene una dettagliata e puntuale discografia che si rivolge sia agli appassionati del genere, ai neofiti o a quanti si vogliono avvicinare per la prima volta a questo fantastico mondo musicale.

Nessuno si aspettava che facessi un libro sul jazz. Per Applausi ho ripreso un’opera che avevo realizzato alcuni anni fa sull’argomento, ampliandola da cinquanta pagine a oltre duecento. Ha assunto una forma quadrata, come un 45 giri, con in copertina una foto del 1949 di Louis Armstrong, rielaborata da Valerio Marini, mentre mangia degli spaghetti in un ristorante a Roma.

La mia Guida Jazz è sicuramente un libro che non può mancare sui vostri scafali. Alla via così.

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Una risposta a “Il Jazz raccontato da Aldo Pedron”

  1. E’ veramente bella ed ho deciso di cogliere l’occasione per regalarla ai miei amici ,appassionati di jazz o meno.Per i non appassionati è un’occasione per avvicinarsi al Jazz e non cìè niente di meglio della guida di Aldo Pedron,interessantissima e piacevole da leggere .

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