I “furbetti della Siae”

(Pierangelo Valenti- 26 giugno 2020)

Gli anni Sessanta e Settanta, ma soprattutto i primi, in Italia saranno ricordati musicalmente anche per i cosiddetti “furbetti della Siae”, non quelli storici, recidivi e comprovati ma piuttosto gli occasionali (i più pericolosi), gente che plagiava a destra e a manca nel panorama internazionale, meglio se brani semisconociuti ed ignorati dal grande pubblico. Ovviamente senza andare troppo per il sottile intascavano, ed intascano tuttora o i loro eredi, i diritti come se fossero composizioni originali dal momento che la Siae, per ignoranza dei preposti, quieto vivere o menefreghismo della più bell’acqua, non era usa indagare né indagherà mai ed il legittimo autore giammai verrà a scoprirlo e tantomeno vedrà un centesimo per il proprio lavoro. Gli esempi si sprecano ma oggi vorrei citare questa chicca dei Delfini. “I sogni son finiti”, singolo del 1968 accreditato a Alfredo Cristaudo (nome di fantasia usato ed abusato nell’ambiente) ed Ernesto Ballotta, rispettivamente paroliere e musicista, è in realtà “All My Dreams Blue” a firma Jesse Colin Young e b-side di “Get Together” (1967) degli Youngbloods. Ascoltare per credere fino a che punto sia potuta arrivare la faccia di tolla di costoro. Ma non ditelo a nessuno, fate finta di niente.

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