Hollywood Vampires – Live in Rio

Correvano i rutilanti anni ’70 quando Vincent Damon Furnier, al secolo Alice Cooper, fondò l’Hollywood Vampire, una sorta di club di bevitori (decisamente accaniti), con sede nel Rainbow Bar and Grill di Los Angeles, nel quale transitarono, fra gli altri, John Lennon e Ringo Starr dei Beatles, il cantautore Harry NilssonKeith Moon, vulcanico batterista degli Who e Micky Dolenz, membro dei Monkees, e la cui mission (se in tal modo la si può definire…) era sostanzialmente quella di bere una quantità spropositata di alcolici, e di farlo fino al punto in cui nessuno dei componenti presenti fosse letteralmente in grado di reggersi in piedi…

Ai soci fondatori si unirono spesso, come illustri ospiti, alcune personcine a volte quasi insospettabili del calibro di Keith AllisonMarc BolanJack CruzKeith EmersonMal Evans, il già citato John Lennon, Bernie Taupin e Klaus Voormann, ma anche soggetti più addentro alla “materia” alcolica come John Belushi

Quasi cinquant’anni dopo il rocker di Detroit, ancora decisamente sulla cresta dell’onda, si è messo in testa un’idea meravigliosa, ovvero quella di riesumare quel leggendario nickname, ma di associarlo questa volta ad una vera e propria band, i cui componenti ovviamente sarebbero dovuti essere dei soggetti dotati di un adeguato “curriculum” del tutto all’altezza, ed in linea, con la tradizione dello storico club.

Ed allora chi meglio di Joe Perry, chitarrista e co-fondatore degli Aerosmith, ma soprattutto già facente parte, insieme al socio Steven Tyler, dei leggendari “Toxic Twins”, accaniti consumatori di droghe, on ed off stage, tra gli anni settanta e gli anni ottanta… e poi, perché non aggiungere alla compagnia un celeberrimo attore, ma anche musicista e chitarrista, con un curriculum vitae decisamente “movimentato” come Johnny Depp ed infine, perché no, un bassista come Duff McKagan, ed un batterista come Matt Sorum, membri dei Guns ‘N’ Roses e provenienti e sopravvissuti direttamente dalla sulfurea, e parecchio borderline, scena losangelina degli anni ’80? 

I soggetti più “regolari”, a questo punto della storia, potevano essere considerati il chitarrista Tommy Henriksen, già comunque nella band di Cooper, e Bruce Witkin, polistrumentista, grande amico e collaboratore cinematografico di Depp.

Insomma, un’accolita di personaggi dalla storia personale e pubblica decisamente “frizzantina” ai quali, negli anni successivi a quello di fondazione, era il 2015, si sono aggiunti periodicamente Brad Whitford (chitarra, Aerosmith), Robert DeLeo (basso, Stone Temple Pilots), Glen Sobel (batteria, Alice Cooper Band e molti altri), Buck Johnson (tastiere, Aerosmith ed altri) ed infine Chris Wyse(basso, The CultAce FrehleyOzzy Osbourne…)

Il debutto dal vivo avviene al Roxy Theatre (West Hollywood) di Los Angeles, nelle serate del 16 e 17 Settembre, 2015, per una band che, in origine, non avrebbe dovuto essere altro che una sorta di simpatico e divertente ritrovo tra amici, neppure un side project, proprio un puro e semplice divertissement, ed invece…

Primo album, dal titolo omonimo e sempre nel 2015, con tredici cover e quattro brani inediti, produttore Bob Ezrin; secondo album, Rise, 2019, e tracklist totalmente capovolta, ovvero tredici brani originali e tre sole cover, produttore Henriksen, e Jeff Beck come ospite, ed è allora che la faccenda prende una piega decisamente più seria, anche perché la credibilità del progetto, perché di progetto a questo punto si può parlare, cresce notevolmente, e non è più pensabile definire la band semplicemente come un insieme di musicisti ed attori annoiati che giocano a (ri)fare le rock star. 

Hollywood Vampires – Live in Rio, pubblicato nel 2023, coglie il supergruppo durante un’esibizione avvenuta durante il Rock in Rio, edizione 2015, di fronte a ben 100.000 spettatori, e fotografa la band (affiancata nell’occasione da Lizzy HaleAndreas Kisser e Zak Starkey) nel momento iniziale di quella che, ad oggi, dopo otto anni, è certamente definibile come una vera e propria carriera; ovviamente prevalgono in maniera netta le cover, ovvero quei brani che, per ognuno dei componenti, hanno rappresentato qualcosa di importante nel proprio percorso musicale, ed ecco allora allineati una serie di pezzi iconici, storici: si parte con Raise the Dead, primo singolo scritto da loro stessi, cui fanno seguito My GenerationI Got a Line on YouCold TurkeyFive to One/Break on Through (to the Other Side)Manic Depression7 and 7 isWhole Lotta LoveJeepsterI’m a BoySchool’s Out (che contiene un geniale omaggio ai Pink Floyd), Billion Dollar BabiesTrain Kept a-Rollin’ e la conclusiva Brown Sugar, a comporre una sorta di ricchissimo “bigino” di musica rock.

Dal bancone e dai tavoli di un bar losangelino sino ai palchi di mezzo mondo il salto non è certamente cosa da poco, ma gli Hollywood Vampires degli anni ’70, molti dei quali tra l’altro non sono più fra noi, possono certamente andare orgogliosi dell’attitudine e dello spirito con i quali la band, che ha mutuato il proprio nome dal loro esclusivo ed alcolico club, ne ha trasportato la fama nel terzo millennio.

Perché gli Hollywood Vampires targati Cooper/Perry/Depp suonano, eccome se suonano, presentano uno show trascinante e coinvolgente, sanno ovviamente come divertirsi e divertire il pubblico, ma lo fanno offrendo un prodotto musicale di livello, con arrangiamenti e scelte stilistiche notevoli che, a tratti, risultano davvero brillanti per inventiva; insomma non siamo di fronte a star annoiate che si adagiano sugli allori di carriere già di per sé abbondantemente illustri ma ad artisti appassionati che, come si suol dire, si “sudano la pagnotta” sprizzando energia in grande quantità, fatto che traspare in maniera evidente dalle tracce di questo album dal vivo.

Ci sarà chi andrà ai loro concerti per il “maledetto” Alice Cooper, chi per il “bello” Johnny Depp, chi invece per il “trasgressivo” Joe Perry, ma poco importa: per qualsiasi appassionato di rock vedere questi pezzi da novanta scatenarsi come ragazzini e “tirare in mezzo” il pubblico sarà, in qualsiasi caso, una boccata d’aria fresca.

(Ear Music/Edel Records, 2023)

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