Rarities – Il liuto barocco

(Pierangelo Valenti – 18 aprile 2019)

Insieme a contrabbasso e violoncello, il liuto barocco è uno dei miei strumenti acustici preferiti. Ebbene sì, lo conobbi e ne fui affascinato molti anni fa grazie agli Amazing Blondel, il famoso trio che nel 1970, proprio nel periodo di grande fermento del rock progressivo, se ne uscì controcorrente per una major (disco Island, prodotto da Paul Samwell-Smith, ex bassista degli Yardbirds) con una squisita proposta di musica rinascimentale che ammutolì e sbalordì parecchi contemporanei, musicisti e semplici mortali. Idee elettrizzanti e frizzanti di tempi irripetibili che fanno puntualmente impallidire le due o tre proposte sgangherate d’oggigiorno. Nato a Francoforte nel 1953, Lutz Kirchhof, uno dei massimi esponenti mondiali dello strumento (e sue varianti), è l’autore di un eccezionale e prezioso disco, “Lute Music For Witches & Alchemists” (edito dalla Sony Classical nel 2000 ma ristampato nel 2011), nel quale ripropone con eccezionale maestria un’ampia selezione di brani e compositori (a cominciare dal campione seicentesco inglese o irlandese John Dowland ma anche italiani ed ai primi posti per quantità e qualità delle produzioni) del XVI° e XVII° secolo. E’ un’occasione unica per porgere orecchio seriamente ad un tipo di musica eccitante, riscoperta, resuscitata, rara, in grado di riservare sorprese ad ogni rinnovato ascolto. Il post contempla l’intero album ed è consigliato calorosamente a tutti gli amanti delle cose belle. Occorre però fare due precisazioni: primo, pur essendo una registrazione di qualità DDD, 20-Bit in tecnologia SBM, inspiegabilmente presenta un fastidioso rumore di fondo sia tra una traccia e l’altra (e, con un po’ di misericordia, passi…) sia soprattutto (ed è imperdonabile) durante l’esecuzione di ogni brano; secondo, il prezzo del cd ha purtroppo raggiunto cifre esorbitanti. Sito dell’artista per ulteriori informazioni ed approfondimenti: http://www.lutz-kirchhof.de/

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