Witch Fever -Reincarnate EP

(Sandro Priarone)

Centotredici anni fa a Manchester, durante il buio notturno, alcune persone approfittarono dell’insolito e prolungato bagliore in cielo per fare una partita a cricket o leggere un giornale all’aperto. Non sapevano della gigantesca esplosione avvenuta a migliaia di chilometri di distanza che poi fu chiamata “evento di Tunguska”. Ora sembra che continue luci, fulgide ma intermittenti, compaiono nelle notti mancuniane, attraverso la sensazione di soffocamento della scena musicale attuale, sotto le spoglie di quattro rockers velenose in cui il senso di dramma incombente, di fato irrevocabile, di disperata energia, è parte integrante del loro messaggio nichilista sulla condizione femminile. Feroci come le Slits, femministe come le Raincoats, aggressive come le Bikini Kill, animalesche come le L.A. Witch, subcultura militante Riot Grrrl. Rumoroso dolore grunge e cristalli polveroso-opachi, mash-up Idles e Savages.

Non solo. Doom core con venature loureediane, doom punk tra sacre scritture che scarnificano il Vecchio Testamento con il Nuovo. Rilettura indolente, barbarica, enfatica, di esasperanti groove macabri. I testi di Witch Fever formano un amalgama uniforme tra horror e gotico. I ricordi dell’educazione religiosa e i simboli biblici che virano su forme deviate.

Reincarnate è Amy Walpole, Annabelle Joyce, Alex Thompson, Alisha Yarwood: “In Christ we are a thriving mistake. And I still struggle being your bait”.

Sei brani come anthem, la cantante Amy è la moderna Carrie lo sguardo di Satana, affilata come una spada runica, una guaritrice spirituale pronta ad ingoiare lamette da barba.

Sei brani come un Sole nero trafitto da estasi e terrore, inquietante e lucido.

Sei brani come un urlo di battaglia. Femminismo e rock animale. A presto, molto presto, l’attesissimo primo album e Tunguska verrà spazzata via di nuovo.

(Rough Trade, 2021)

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