Warpaint – Radiate Like This

(Andrea Romeo)

Dopo oltre mezzo decennio dal precedente Heads Up, uscito alla fine del 2016, e dopo tutta una serie di cambiamenti, di scelte di vita, tra cui anche la maternità, la realizzazione di progetti paralleli, la creazione di colonne sonore, ma anche significativi cambi di residenza che hanno creato una profonda separazione tra la vita personale ed il lavoro, sono tornate le indie girls che, dopo aver formato la band a Los Angeles, nel giorno di San Valentino del 2004, ed aver firmato per la prestigiosa etichetta indipendente inglese Rough Trade Records, hanno decisamente centellinato la loro attività durante gli ultimi diciotto anni.

Le Warpaint, ovvero Emily Kokal, voce, chitarre, tastiere ed elettronica, Jenny Lee Lindberg, basso e voce, Theresa Wayman , voce, chitarra, synth e batteria e Stella Mozgawa, batteria, tastiere e cori che, nel 2009, aveva sostituito David Orlando, a sua volta subentrato alla cofondatrice Shannyn Sossamon, non possono certamente essere tacciate di presenzialismo, né di aver mai cercato una qualsiasi sorta di sovraesposizione mediatica, tutt’altro: potrebbero invece tranquillamente essere considerate l’epitome dell’understatement perché i quattro album, ed i tre EP che hanno pubblicato dal 2008 ad oggi, sono nati nell’ombra, e sono stati elargiti dal vivo, ovviamente con l’infausto intermezzo della pandemia, con una certa parsimonia, creando involontariamente attorno alla band, non tanto un alone di mistero quanto invece di riservatezza, quasi di ritrosia nel trovarsi troppo al centro della scena.

Un approccio defilato dunque, che ha però permesso alle quattro artiste di lavorare, anche a distanza (Oregon, Utah, California, Australia), in maniera molto rilassata ma altrettanto puntigliosa, definendo nei dettagli l’approccio stilistico che avrebbe dovuto caratterizzare il loro nuovo lavoro, Radiate Like This, che alla fine risulta perfettamente congruo e coerente con quelli precedenti, pur mostrando un maggiore e più preciso livello di rifinitura.

Le coordinate musicali principali delle Warpaint sono state, sin da subito, un equilibrato mix tra indie rock e dream pop, arricchito però da una sottile quanto apprezzabile venatura di psichedelia, e questo traspare già dalle prime note del brano che apre l’album, Champion, in cui si mescolano atmosfere trasognate, ritmi nervosi, un cantato molto “atmosferico”, il tutto legato insieme da una essenzialità dei suoni che sfiora il minimalismo: interventi di chitarre e basso ridotti al minimo, per un sound scarno, assolutamente non iperprodotto, eppure profondamente pop, quasi chill-out.

E la linea musicale non muta con la successiva Hips, che si potrebbe definire industrial-pop, sempre ammantato da un’aura ipnotica che le voci, a tratti sussurrate, alimentano continuamente, mentre la ritmica e l’elettronica scivolano via dando al brano una continuità che fa del magnetismo la cifra fondamentale.

Hard to Tell You e Steve rappresentano allora altre due facce di un progetto che, pur nella sua coerenza, mira al dettaglio: il primo è un brano che si potrebbe definire sexy, perché ammicca, si concede una qualche malinconica dolcezza, passa a volo radente per poi prendere quota poco alla volta, mentre il secondo spinge ancora di più sulla sensualità, complice anche una Jenny Lee Lindberg che tira fuori una linea di basso davvero killer nel suo essere seducente e provocante.

Con Like Sweetness le Warpaint giocano a fare le bad girls, ma consapevolmente, da vere e proprie padrone del gioco, ed il loro pop rarefatto, dai suoni scavati che arrivano quasi da un’altra stanza, riesce ad esprimere un groove profondo ed intimo.

Se c’è una ballad, ed è quasi inevitabile, questa è Trouble, voce delicata e carica di riverbero, pianoforte ed archi sullo sfondo, atmosfere che rimandano a paesaggi nordici in cui calore e gelo si incontrano per “sciogliersi” insieme.

Proof ed Altar, invece, cambiano parzialmente registro, non tanto per quanto riguarda le atmosfere, quanto invece nell’intenzione perché, essendo meno lineari concedono qualcosa ad una certa sperimentazione rock anni ’90: c’è chi direbbe Radiohead, e la profondità del suono va davvero in quella direzione, quasi un invito a danzare ma non più pubblicamente, bensì in separata sede, lontano da occhi indiscreti.

L’art-rock trova la propria sublimazione nel penultimo brano, quella Melting che parte quasi in sordina per poi accendersi strada facendo in un continuo crescendo sensuale e seducente, mentre la chiusura dell’album è affidata a Send Nudes, che in parte placa la crescente euforia del pezzo precedente pur lasciando uno spiraglio aperto al “dopo”, una strizzata d’occhio che mescola dolcezza e passione in egual misura.

Radiate Like This è un album, se ci si passa il termine, molto femminile, e questo non solo e non tanto perché realizzato da quattro musiciste che avrebbero potuto serenamente fare un album punk-rock diretto e ruvido, e senza alcun problema, quanto invece perché le emozioni espresse, dalla malinconia alla sensualità, vengono proposte con un approccio ed uno stile profondamente femminile, quasi analizzate e ripercorse brano dopo brano con un’attenzione ed una cura al dettaglio che probabilmente, il fatto di aver lavorato separatamente, ha fortemente accentuato.

Il grosso del lavoro è stato proprio quello di sovrapporre tutte queste idee, evitando però il rischio di sovraccaricare la struttura stessa dei brani: ciò non è avvenuto perché ognuna di esse ha giocato più a “togliere” che ad “aggiungere”, ed allora linee vocali rarefatte e dilatate, chitarre essenziali e molto raffinate, pattern di basso “scavati” nelle frequenze medie, ma fondamentali nella struttura melodica, e percussioni, sia acustiche che elettroniche, in grado di passare dal semplice tenere il tempo al trainare il brano, ma sempre con una estrema delicatezza, quasi in punta di piedi; il tutto finalizzato a creare un mood che arriva, senza però mai superarlo, molto vicino al confine con la musica ambient, e lo fa con grande classe ed eleganza.

(Heirlooms Records/Virgin Records, 2022)

Print Friendly, PDF & Email