THE BEACH BOYS – FEEL FLOWS (Box Set – Capitol Records / UMe)

(Aldo Pedron)

Box Set in 4 versioni differenti: 5 CD oppure 2 CD, oppure 2 LP oppure 4 LP.

Pensieri, parole, notizie e riflessioni sul nuovo box set Feel Flows dei Beach Boys, senza alcun dubbio il più grande gruppo di tutti tempi?!!!

La raccolta si concentra sul periodo cruciale che va dal 1969 al 1971 con il pop e il surf alle spalle, i californiani sono ora costretti a trovare una vera svolta per trovare la via giusta ed un posto fisso nella leggenda del rock.

All’inizio degli anni ’70 i Beach Boys avevano molte cose da dimostrare. Il grande successo pop era alle spalle e persino trionfi artistici come Pet Sounds e in parte con Wild Honey che si erano rivelati però dei flop commerciali.

I Beach Boys sono oramai adulti, maturi e si avvicinano ai 30 anni d’età, erano diventati papà barbuti alle prese con matrimoni, divorzi, litigi e i tempi che cambiavano. Sembrava inoltre che la loro creatività e il momento magico fosse inesorabilmente finito. Stavano per finire gli anni ’60 ed era difficile immaginare come approcciarci alla nuova decade senza rimpianti ma con una visione allargata del mondo e la consapevolezza che loro come artisti avevano ancora molto da dire.

Tutto passa dal genio di Brian Wilson e i suoi blackout mentali e creativi.

Quando si rimettono al lavoro nello studio di Brian Wilson, nella sua casa di Bellagio Road a Bel Air, Los Angeles, California, faticano a trovare un posto in un mondo nuovo che li aveva relegati al ruolo di band esclusivamente surf o di pop commerciale, non troppo impegnati ovvero soltanto per nostalgici.

La prova invece evidente che sono riusciti a trovare ancora attimi di grande musica sono con l’album Sunflower (un ottimo disco) e il capolavoro Surf’s Up e che entrambi rappresentano dei picchi creativi della loro lungimirante carriera.

Il nuovo cofanetto Feel Flows – The Sunflower & Surf’s Up Sessions 1969-1971 in uscita il 27 agosto 2021 ci permette di rivivere quel momento importante della loro storia.

Con un box pieno di rivelazioni e la rinascita del gruppo in cinque dischi che comprendono i brani originali degli album, più inediti, riedizioni, versioni alternative, interviste e tesori dell’epoca di Bellagio Road.  A seconda di molti di loro è stato il miglior periodo che hanno passato assieme.

Brian Wilson era nuovamente super creativo dopo un lungo periodo passato senza scrivere. I Beach Boys, però, erano diventati un gruppo con sei autori alle prese con trasformazioni personali e culturali. Quando Brian non riusciva ad alzarsi dal letto, li sentiva suonare al piano di sotto. Ascoltare musica risuonare a casa mia tutto il giorno è stato di grande ispirazione.

Sunflower fu tutto fuorché un successo di vendite facendo registrare il punto più basso in classifica fino ad allora della band pur essendo un disco di un ottimismo adulto guadagnato a fatica; Surf’s Up invece é più scuro, intimo, introspettivo ed elegiaco, vedi la lugubre ma bellissima ’Til I Die scritta da Brian Wilson.  

Sunflower è stato pubblicato originariamente il 31 agosto 1970 ed ha segnato il passaggio di contratto dalla storica Capitol Records alla Reprise Records (nonché la loro etichetta Brother Records) con distribuzione Warner Bros. Records) ed in seguito ristampato in versione CD sia singolarmente che in abbinamento con l’album Surf’s Up.

Sunflower nonostante il flop statunitense in Gran Bretagna fu accolto positivamente arrivando alla 29° posizione in classifica, ottenendo un risultato commerciale più dignitoso, Surf’s Up il loro 17° album in studio, venne pubblicato un anno dopo, il 30 agosto 1971.

Cool, Cool Water venne incisa su precisa richiesta di Lenny Waronker, allora dirigente A&R alla Warner Music, il quale sentendo il demo della canzone che risaliva ai tempi di SMILE, ne restò ammaliato e convinse Brian Wilson a completare la traccia e ad includerla in Sunflower.

Nel novembre 1970, un’etichetta sussidiaria della EMI, la Stateside Records, pubblicò Sunflower per il mercato europeo con una scaletta dei brani lievemente differente. Slip on Through fu sostituita con Cottonfields, mentre Got To Know The Woman e Deirdre (firmata da Bruce Johnston e Brian Wilson) furono posizionate in ordine inverso sul lato 1 del vinile.

La foto della band in copertina, che comprende tutti e sei i membri del gruppo con relativi figli, fu scattata sul campo da golf del ranch di famiglia di Dean Martin (l’Hidden Valley Ranch) situato nei pressi di Thousand Oaks nella Contea di Ventura, in California. Il figlio di Dean, Ricci Martin, era amico della band, e quindi propose ai Beach Boys di scegliere il ranch del padre come location per la foto di copertina dell’album, che vede la presenza anche della figlia di Brian Wilson, Carnie, del primogenito di Al Jardine, Matthew, dei figli di Mike Love Hayleigh e Christian, e di Jonah, il figlioletto di Carl Wilson. Le foto interne presenti nell’edizione originale in vinile dell’LP furono scattate dal fotografo/designer Ed Thrasher sul retro degli studi della Warner Bros.

La bellissima copertina (blu, verde, nero) dell’album Surf’s Up (Reprise Records / Brother Records) che raffigura un nativo-americano curvo su sé stesso, a cavallo, con una lancia nelle mani ma in segno di resa e sconfitta, è un dipinto ispirato alla celebre scultura End of the Trail di James Earle Fraser (1876 -1953).

Surf’s Up che io definirei il vero album capolavoro dei Beach Boys (a pari merito con Pet Sounds o Smile) se non di più, vede Carl Wilson prendere le redini del gruppo con un Brian sottotono e paranoico e sempre alle prese con problemi mentali e di salute anche se qui appare come autore di alcuni brani essenziali.  L’altro punto di forza di Surf’s Up da cui vennero originariamente tratti anche due singoli con Long Promised Road (firmata Carl Wilson, Jack Rieley) e la stessa title track Surf’s Up (composta da Brian Wilson e Van Dyke Parks) sono gli stessi Beach Boys come autori di diversi brani (e non più solo dalla coppia Brian Wilson e Mike Love) e del loro amico e produttore Jack Rieley.

I singoli furono: Long Promised Road / Deirdre (da Sunflower) (Brother 1015), 24 maggio 1971

Long Promised Road / ‘Til I Die (Brother 1047), 11 ottobre 1971, N° 89 nelle classifiche Usa

Surf’s Up / Don’t Go Near the Water (Brother 1058), 8 novembre 1971

Don’t Go Near The Water che parla dei mari e oceani inquinati in piena “pollution” è a firma di Alan Jardine e Mike Love ed i Beach Boys sono i primi, qui già nel 1971 a parlare di inquinamento e problematiche d’ambiente.  Take A Load off Your Feet e Lookin’ Tomorrow (A Welfare Song) portano entrambe la firma di Alan Jardine e Gary Winfrey, Til’ I Die di Brian Wilson così come Disney Girls (1957) vede Bruce Johnston come autore, Feel Flows (Carl Wilson, Jack Rieley) e A Day In The Life of A Tree (Brian Wilson, Jack Rieley).  Unica cover Student Demonstration Time composta da Jerry Leiber e Mike Stoller con nuove liriche di Mike Love ed essenzialmente il classico di rhythm and blues Riot In Cell Block Number 9 qui rivisitato.

Nell’ellepì Surf’s Up originale i brani a firma Dennis Wilson 4th Of July, Fallin’ In Love (conosciuto anche come Lady) e Wouldn’t It Be Nice To Live Again furono eliminati dalla versione finale del long-playing poco tempo prima della pubblicazione. Nonostante il tono elegiaco di 4th Of July sarebbe stata una scelta appropriata per le tematiche dell’album, la canzone venne rimpiazzata da Take A Load Off Your Feet di Alan Jardine. Per quanto riguarda Wouldn’t It Be Nice To Live Again, venne esclusa a causa di un bisticcio tra i fratelli Wilson. Dennis voleva che la canzone fosse la traccia finale del disco, subito dopo ‘Til I Die, mentre invece Carl pensava che Surf’s Up sarebbe stato meglio come pezzo conclusivo. Di conseguenza, Dennis decise di far togliere il suo brano dall’album. Fallin’ In Love venne pubblicata a fine 1970 come B-side di un suo singolo da solista.

Ora questi brani “inediti” possono essere finalmente ascoltati nel box set.

Il fatto che gli album Sunflower e Surf’s Up siano entrambi usciti originariamente a fine dell’estate, un momento apparentemente sbagliato per i Beach Boys, era invece simbolico, significativo della maturità e profondità che avevano trovato. Entrambi i dischi, infatti, parlano di come andare avanti dopo la fine del surf, ecco perché la band funziona e esiste ancora oggi.

I Beach Boys (1961-2021), 60 anni dopo la loro nascita, sono ora divisi in due tronconi (i fratelli Carl e Dennis Wilson purtroppo non sono più tra noi) lo ricordiamo sono ancora in auge nel 2021 capitanati da Mike Love e Bruce Johnston e lo stesso vale per il fuoriuscito Brian Wilson con la sua band stellare con gli ospiti fissi di Al Jardine e Blondie Chaplin.

Un box prodotto ed assemblato da Mark Linett e Alan Boyd, esperti del settore e del materiale dei Beach Boys nonché vincitori di un grammy Award per il loro notevole lavoro per l’opera di Smile, ora propongono il box Feel Flows che contiene le rimasterizzazioni definitive dei due dischi originali, più outtakes, nuovi mix, dialoghi in studio, tracce vocali e strumentali e performance dal vivo, per un totale di 135 tracce, di cui 108 inedite. Nel box set c’è anche un libretto di 48 pagine con varie foto e un saggio di Howie Edelson basato su nuove interviste con tutti i membri della band ancora in vita.

Feel Flows (Box set con 5 CD) è pubblicato anche in versione ridotta, su due CD o quattro LP. In vinile nero e in edizione limitata in vinile luminescente e fosforescente blu o in un giallo oro fosforescente.

Nel materiale inedito ci sono canzoni molto importanti e mai ascoltate fino a oggi: il sogno bucolico di Mike Love con Big Sur; i trip soul di Dennis Wilson con Hawaiian Dream e Behold The Night e le demo al pianoforte di Awake e Won’t You Tell Me registrate da Brian Wilson.

Grazie al box set possiamo anche ascoltare i Beach Boys mentre scoprono un nuovo spirito collaborativo. Dennis, fino a quel momento relegato al ruolo di surfer, rocker e animale da festa, si stava trasformando in un vero autore. In Sunflower prende il centro della scena con Slip On Through e Forever (in quel periodo ha anche partecipato al film Two-Lane Blacktop, classico indie del regista Monte Hellman, scomparso lo scorso aprile; per Dennis Wilson e James Taylor resterà l’unica apparizione cinematografica, ma insieme l’hanno reso un noir indimenticabile). Dennis accumulava canzoni per il suo disco solista e a giudicare dalle selezioni di Feel Flows il risultato sarebbe stato grandioso. Sfortunatamente, non è riuscito a finirlo. L’unico disco che è riuscito a concludere in vita è stato lo splendido Pacific Ocean Blue del 1977 ed in seguito un’altra sua testimonianza solista è stato il postumo Bambu (The Caribou Sessions) l’album mai terminato edito nel 2017.

Anche Bruce Johnston, Al Jardine e Carl Wilson si stavano trasformando in autori. Come facevano a decidere su che canzoni lavorare? Come dice Dennis, vinceva «chiunque colpisse più duro, urlasse più forte e avesse in mano la bozza migliore».

A Bellagio Road, però, i Beach Boys hanno anche lavorato collettivamente come mai fino a quel momento (o dopo), recuperando canzoni che Brian non riusciva a finire, soprattutto Surf’s Up. Aveva presentato il brano in uno speciale televisivo del 1967 di Leonard Bernstein, da solo al pianoforte, ma ci sono voluti anni per finire la versione in studio.

I Beach Boys nelle loro nuove canzoni affrontavano nuovi temi, nuovi pensieri, nuove convinzioni che li rendeva più impegnati socialmente, assai credibili e autentici.

Affrontavano temi delicati come la mortalità, la morte degli ideali giovanili, l’ambiente, la guerra del Vietnam, i nativi-americani, la meditazione trascendentale. Nella raccolta ci sono anche stranezze come Seasons of the Sun (prodotta da Terry Jacks, che qualche anno dopo ne farà una hit) e uno strambo strumentale, una parodia di You Never Give Me Your Money dei Beatles.

L’album Sunflower è stato un insuccesso commerciale, ma ironia della sorte, il più cupo Surf’s Upè stato il maggiore successo del gruppo dal 1967, probabilmente aiutato dal titolo (voluto dall’amico Van Dyke Parks) ma non è assolutamente un disco surf bensì un album di grande valore dove creatività, sonorità, melodia e sano rock con testi decisamente impegnativi sposano la loro giusta causa.  

Entrambi i dischi sono diventati classici sottovalutati della storia della band, ma negli ultimi anni hanno finalmente riconquistato il posto che spetta loro.

Ecco i 15 momenti più pregiati, consigliati o da riscoprire nel box set.

Big Sur
L’ode folk di Mike Love alla natura della West Coast, ai suoi canyon e alle sue sequoie, alle conchiglie e ai cervi. Big Sur non era mai uscita in versione originale, ma è riapparsa nel disco del 1973 Holland che con Surf’ Up resta tra i loro album miglioriin assoluto dopo Pet Sounds e come parte di California Saga (Big Sur). Love l’ha scritta durante una fuga in California nel mezzo di un divorzio. «Avevo questa vecchia chitarra, una Martin», dice. «Così ho scritto una poesia su quello che provavo lì».

Behold The Night
Il talento di Dennis Wilson è emerso prepotentemente durante le session a Bellagio Road. All’improvviso scriveva una canzone dopo l’altra e la band non riusciva a stargli dietro. Finalmente sobrio e in salute (almeno per i suoi standard), ha scritto questa splendida ballata per harpsichord (clavicembalo) una sorta di gemella di Forever dove canta: “Non fraintendermi / Io voglio amare”. Behold The Night è un grande pezzo di un grande autore, è difficile credere che sia rimasto inedito per tanti anni.

‘Til I Die
’Til I Die, direttamente da Surf’s Up, è ancora oggi una delle canzoni più potenti della band, un brano stupendo, intimista, l’elegia di Brian alla sua gioventù perduta. In Feel Flows c’è la demo strumentale per pianoforte e anche una straordinaria versione estesa con un testo diverso e una lunga introduzione di vibrafono.

Don’t Go Near The Water
Nel CD 2 troviamo una versione masterizzata nel 2019.  Un brano splendido ed ecologico.

Feel Flows
Il brano che dà il titolo all’intero box è un pezzo tratto dall’album Surf’s Up. Una canzone oscura ma notevole che è stata usata da Cameron Crowe nei crediti finali del suo film Almost Famous (Quasi famosi) del 2000 ed é anche nella colonna sonora del documentario (docuseries) di Asif Kapadia e James Gay-Rees 1971: The Year That Music Changed Everything andato in onda in anteprima il 21 maggio 2021 su Apple TV.

Medley: All Of My Love / Ecology
Un’altra chicca di Dennis Wilson mai pubblicata e probabilmente destinata ad essere inclusa nel disco solista che non ha mai terminato.  Feel Flows è pieno di suoi tesori dimenticati. Questo brano corale del 1971 mostra quanto aveva imparato da Brian, e lo stesso si può dire di Hawaiian Dream e Old Movie (Cuddle Up) (quest’ultimo è stato rielaborato per l’album Carl and the Passions – So Tough). In tutti e tre i pezzi c’è un collaboratore: Daryl Dragon, che è arrivato nella Top 40 col progetto Captain & Tennille.

Awake
È la versione solista di Brian di una ballata del rocker Floyd Tucker. Tra i fan più hardcore, Awake è conosciuta nella versione registrata dal gruppo della moglie di Brian Wilson, Marylyn con le American Spring, e da lui prodotta. Questa versione però, è ancora più riuscita.

Won’t You Tell Me
Una demo per voce e organo di una ballata ufficialmente accreditata a Murry, il famigerato padre dei Wilson (uscì come lato B di una band per cui faceva da manager, i Sunrays). Ma secondo quanto racconta Brian, «non credo di averla scritta con mio padre, credo di aver fatto tutto io da solo». Nella demo si sente anche la voce di Murry, che dice: «È la vostra migliore canzone da cinque anni!». In tutta risposta Brian scoppia a ridere.

Back Home
Una fantasia escapista estiva ambientata in una fattoria, registrata più avanti per lo sfortunato disco del 1976, 15 Big Ones, un album essenzialmente di cover e brani classici degli anni ’50 e ‘60.

Questa versione è più essenziale e intima, con Alan Jardine e Brian Wilson al lavoro per trovare le parti vocali. C’è anche una toccante registrazione live del 1976 dove Brian suona in modo ruvido ed entusiasta.

Long Promised Road (Live, 1972)
Carl era orgoglioso di questo pezzo e la versione live del 1972 è dedicata a lui. Come dice Brian: «Incarnava lo spirito dei Beach Boys. La sua voce mi ha guarito mentre passavo brutti momenti, mi ha aiutato molto».

Forever (Sunflower Sessions/ 1969-1970- A-Cappella)
Sul CD 3 in una versione inedita di 3 minuti e 36 secondi un piccolo capolavoro di Dennis Wilson che firma il brano con Gregg Jakobson.

A Day In The Life Of A Tree (Surf’s Up Sessions / A-Cappella)
Un bel titolo curioso indubbiamente… Un giorno nella vita di un albero. Si trova nel CD 4: qui in una versione inedita di 2 minuti e 55 secondi

Add Some Music To Your Day
Una versione alternativa di uno dei pezzi migliori di Sunflower. È un esempio perfetto dello spirito collaborativo dell’era di Bellagio Road. Qui tutte le voci del gruppo si uniscono per dire: «La musica é la mia anima». Il brano è firmato a tre da Brian Wilson, Joe Knott e Mike Love.

Surf’s Up (Live, 1973)
Questa versione live, un vero tour de force, è introdotta da un impassibile Mike Love: «Se qualcuno fosse interessato, questa canzone è stata scritta da Brian Wilson e dal suo amico Van Dyke Parks», dice al pubblico. Brian l’ha suonata una volta in Tv, uno speciale di Leonard Bernstein, e Leonard Bernstein ha detto che era una delle migliori canzoni rock di sempre. Poi Carl inizia a cantare, e dimostra che è effettivamente così.

Marcella (sul CD 5)
Una versione di Marcella inedita, a cappella, ovvero soltanto cantata, solo voci per 3 minuti e 27 secondi.

Questo articolo è stato in parte ripreso come spunto iniziale dalla rivista Rolling Stone, versione americana naturalmente, scritto da Rob Sheffield e poi tradotto, cambiato, ampliato e rielaborato dal sottoscritto con pensieri e giudizi assolutamente personali.

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