SirBone and the Mountain Sailors – Wicked Games

(Aldo Pedron)

Un disco inaspettato, una piacevole sorpresa, soprattutto quando ascolti per la prima volta un disco di cui non sai nulla o quasi nulla e poi resti folgorato.

Si parte con il singolo A Tangle Of Thornes a precedere l’album, un brano disponibile nelle radio e sulle piattaforme digitali dallo scorso 18 marzo.

Con A Tangle Of Thornes i SirBone And The Mountain Sailors (SirBone è una definizione che deriva dal dialetto sardo e sta a significare cinghiale) si presentano ufficialmente al pubblico per anticipare Wicked Games. È l’album d’esordio di una formazione già rodata e sulla quale c’è già parecchio interesse da parte degli addetti ai lavori.

A Tangle Of Thornes (letteralmente un groviglio di spine)é un brano cheracconta un amore travolgente, ripudiato e al stesso tempo, impossibile. Una storia che potrebbe essere la protagonista di una piovosa giornata in uno dei celebri romanzi americani, come pure della realtà di tutti i giorni. Una storia impossibile ma vera per davvero, aihmé autobiografica, un momento doloroso che nasce da un fraintendimento, una odissea infinita sentimentale. Una storia dove l’amore travolgente deve fare i conti coi sensi di colpa, con gli struggimenti e con un’amara realtà.

E’ SirBone con i suoi Mountain Sailors a raccontarcela, con quel loro suono talmente personale, un suono che lascia il segno, come sarà per tutto l’album Wicked Games, già disponibile in formato fisico e digitale dallo scorso 1° Aprile.

Chi sono i SirBone and the Mountain Sailors. Lui è un boscaiolo dilettante, montanaro tutto tondo, falegname improvvisato, viaggiatore disorientato, sognatore seriale, musicista per diletto che vive come un eremita, ma non lo è.

In realtà Stefano suona da anni. Tracce se ne trovano nei Wildboars, ovvero i Cinghiali, band attiva nel torinese, che aveva tra le sue file gente come Maurizio Spandre che poi sarebbe arrivato ai Gospel Book Revisited, e che con Simone Ubezio aveva precedentemente militato nei Voodoo Lake. Nei Wild Boars c’erano anche Roberto Zisa e Gianmaria Pepi, che ritroviamo presenti nel gruppo che accompagna Stefano in Wicked Games.

I Mountain Sailors che accompagnano SirBone sono per l’appunto Gianmaria “Giamma” Pepi alla batteria, Davide Onida al basso, Roberto Bob Zisa alle chitarre, Andrea Dusty Ferazzi alla pedal steel, chitarre e mandolino.

Stefano Raggi, è il frontman di una formazione dal suono compatto e trascinante che lascia il segno. Una voce profonda, calda, che richiama bourbon e tabacco. Un romano, appassionato di cavalli   che scappa dalla città per ritirarsi tra i boschi dell’alto Piemonte, in una piccola frazione Forno Alpi Graie con 9 abitanti e del comune di Groscavallo in provincia di Torino al confine con la Francia.

Oggi Forno Alpi Graie (1.219 m) nella Val Grande di Lanzo, un posto incantevole, è principalmente noto, oltre che per il suo santuario mariano, come luogo di partenza per escursioni nel gruppo delle Levanne. Nonostante siano solo in nove abitanti, lui stesso dice è difficile che passi una serata a casa da solo. Ma che lavoro fai oltre al musicista? Faccio scale e balconi in legno.

Un cantautore che come un novello Salinger ci racconta le sue storie in musica, lui che di storie ne ha vissute davvero tante e che sa perfettamente come vanno raccontate. Un repertorio di ballate intense che potrebbero essere state composte benissimo in un qualsiasi sperduto e desolato villaggio dell’entroterra americano.

Country-blues e canzoni alla Johnny Cash, Neil Young, John Cougar Mellencamp, tutti riuniti in 10 ballate malinconiche e narrative piene di pathos e anima. Non mancano echi di J.J. Cale, di Tony Joe White, Guy Clark, forse il meglio di certa musica americana.

Eppure lui si definisce un eterno dilettante, ho cambiato mille lavori, non ne ho fatto mai uno per più di cinque anni perché mi stanco. Sono curioso, mi piace imparare sempre cose nuove, anche se ho una memoria inesistente. Le mie canzoni nascono tutte prendendo in mano la chitarra o il dobro. Non mi ispiro a nessuno, non sono capace di farlo, nonostante ho i miei preferiti che mi muovono la pancia.

Ho iniziato a Roma a 16 anni, suonavo la batteria in una band e i miei soci già scrivevano canzoni, io allora non ne ero capace. Il mio imprinting sono i Beatles, li ascoltavo a tre anni. Poi ho scoperto il blues, il country, il tex-mex. Non ho mai avuto occasione di ascoltare musica italiana. Se ti devo dire i famosi dischi da portare sull’isola deserta o comunque chi mi piace di più potrei farti tanti nomi ma soprattutto Tom Waits e Guy Clark. Nel blues mi piace molto uno su tutti John Lee Hooker, nel rock i Z.Z. Top e poi Johnny Cash, Jerry Jeff Walker, Chris Isaak, ascolto musica vera, profonda, spesso malinconica.

SirBone e i suoi Mountain Sailors tessono ballate con atmosfere particolarmente coinvolgenti tanto da colpire l’ascoltatore, trascinandolo come in un vortice all’interno di queste novelle. Come solo la musica di qualità sa e può fare.

Al primo ascolto sembra proprio trattarsi di un album di un gruppo o di cantautore americano ed invece sono ballate country-blues contaminate col folk e la musica “roots” americana suonata e cantata inaspettatamente da un italiano e da italiani. Suoni pastosi e sentimentalmente rurali, acustici ed elettrici a dialogare.

The Naive Song, è scritta da una mente assetata in un complicato cammino del solitario, protagonista nelle incomprensioni. Voce evocativa, chitarre acustiche, dobro, Telecaster e percussioni a scandire tempo e melodia; un amaro ritorno a casa dopo aver peregrinato per i quattro punti cardinali di un globo che non trova pace.

Il titolo Wicked Games è come la meravigliosa canzone di Chris Isaak (Wicked Game senza la esse finale) dalla voce suadente che canta un amore difficile in un contesto di crudeltà, ma con un senso di abbandono che non passa inosservato. Chris Isaak si rifà alle classiche “torch songs” in stile Elvis Presley. Il titolo di SirBone calza a pennello e perciò è veramente azzeccato.

10 brani che vivono di luce propria. A Thangle of Thornes è una ballata suntuosa, Your Lullaby una ballata delicata, Shadow Man è country con tanto di chitarre e pedal steel, Old Bus Station decisamente blues, Joe e Valerie-Jane è un piccolo gioiello con mandolino ed i fiati (tromba e trombone) a tirare le fila.

Wicked Games è stato registrato e prodotto dall’eclettico Fabio Ferraboschi presso i Busker Studio di Rubiera (Re) e il tutto con il supporto dell’ufficio stampa A-Z Press.

Un disco che si può definire come Americana, che spesso significa svariati generi di musica ma in questo caso ci sono sicuramente innesti di roots-rock, di profondo blues e di country nostalgico. La musica può essere, e in questo caso lo è, il motore di tutto, la colonna sonora della propria vita, la ragione della propria esistenza. Un disco che si assapora lentamente, ascolto dopo ascolto ma il risultato è sorprendente ed esaltante.

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