Simon y Garfunkel, Mrs Robinson and the real Don Steele

(Nik Maffi – 14 gennaio 2020)

Quando il mio informatore in pectore, Matteo Forelli, nonché partner in crime nella nostra rubrica di libri chiamata “Tomorrow never knows ” (che va in onda una volta al mese all’ interno della trasmissione “Whisky e Dischi”, dagli studi di bangbangradio.it, ogni terzo giovedì del mese alle 21.00) mi disse che Quentin Tarantino avrebbe fatto un film ambientato nei 60’s, il cuore mi fece boom!
Finalmente, tra me e me dissi: “Il buon movie addict di Knoxville torna alla forma a me più cara, il tipico film con trama avvincente e sopra ad ogni cosa, una colonna sonora con i fiocchi, dopo la delusione di Hateful Eight, era d’obbligo tornare indietro sul sentiero di grandi film”.
Ebbene, non mi deluse il ragazzo. Non mi deluse a tal punto che sono tuttora in fissa con il disco doppio dedicato alla soundtrack. Durante la proiezione del film ballai trattenendomi alla cadregha del cinema e non potendo ballare mi pregustai a casa il ballo scatenato sulle note di Hush, Deep Purple version, oppure Dee Clark con la splendida Hey Little Girl, oppure con i Los Bravos di Bring a Little Lovin’. Per noi retromaniaci (cit. Simon Reynolds) c’era di che sbizzarrirsi.

Bien, disco doppio dunque, Once Upon A Time In… Hollywood (codice C 229826, Columbia Records), label come i vecchi LP Columbia: rossa e vinile arancione, con poster del film e udite bene, un poster mappa di Los Angeles ai tempi in cui è ambientata la storia, a cavallo tra i sessanta e i settanta, ci potete trovare anche l’ubicazione del famoso Spahn Ranch, dove all’epoca “allogiava” la Manson family, oppure il Whisky Au Go Go , oppure Cielo Drive dove fu commesso l’omicidio in casa Tate e anche un paio di negozi di dischi!!!!

Ma la cosa che mi ha coinvolto e continua tuttora è la facciata C del disco. Ragazzi ho la lacrima, sono fuori tempo, non ci sto bene nel duemilaventi, vi prego catapultatemi nel sessantotto! … abiti optical, maglie a righe, accendi la radio e trovi musica meravigliosa, mica Ed Sheeran o della stupida trap, rap. Musica con la M maiuscola!
È un vero e proprio viaggio quella facciata. Lo voglio condividere con voi: parto dicendovi che è un pezzo di una trasmissione radio, si sente nel film quando Brad Pitt incontra la ragazza che poi lo porterà a salutare il vecchio Spahn, al ranch. La trasmissione in sottofondo è tratta dall’ emittente Los Angeles 93 Khj Boss Radio, il dj è Don Steele, anzi the real Don Steele.

Uauuuuuu….che stile il ragazzo, lingua sciolta, si inserisce alla perfezione nei tempi radiofonici tra un pezzo e l’altro e i jingle pubblicitari, scatenato nelle previsioni del tempo, mi sciolgo!
Il disco e il film pullulano di stacchetti da radio show, cosa che in passato Tarantino fece già in film cult – vedi le Iene – con il super sound degli anni settanta, ma qui si supera, sentite ad esempio la pubblicità dell’acqua di Colonia, “numero unoooo”.
È il mondo apoteosizzato del consumo, noi eravamo ancora fermi al carosello mentre loro avevano già le creme solari “Summer Blonde”. 

Back to bomb. Mi sono fatto un trip ed ho indagato sul chi fosse the real Don Steele. Nato e morto a Hollywood (1936,1997), per cui where the action was, studente della Don Martin School of Broadcasting , ex militare nell’Airforce. Coltiva la passione della radio e vi ci si infila partendo prima da radio di provincia dai nomi in codice tipici degli states in stile NKWD, KBUC, KIMA, KXLY, fino ad approdare alla famosa KWEB di Frisco che, come notorietà lo lancia verso casa alla KHJ di Los Angeles, con mia invidia, nel periodo top per la cultura rock nel novecento.
Dall’ aprile del ’65 fino al ’73, con il suo “The Real Don Steele Show” e con “Boss Radio Show“, poi passati da spettacoli radiofonici a spettacoli televisivi perché l’emittente di L.A. si fece pure TV. Su YouTube si possono trovare spezzoni di show sia radio che video …uauuuuu.
Il vero Don Steele fu uno dei personaggi più hip nella scena di Los Angeles, un passaggio al suo show poteva significare pubblicità sicura. Non molto coinvolto dall’evoluzione musicale del rock, qui diventa un mio eroe. Disse ad un intervistatore: “prendi il sound Motown, la British Invasion, mescola il tutto con un po’ di Roy Orbison e Elvis, avrai un suono senza tempo, imbattibile“, parole sante Don.
Così dal 1992, passato all’ emittente KRTH si buttò in un programma radio chiamato “Live From The 60’s” insieme al famoso dj M.G. Machine Gun Kelly, dove per tre ore analizzavano la musica e la cultura dei favolosi anni sessanta, facendo ciò fino alla scomparsa nel 1997.

Con che 45 giri si apre la facciata C?  Copia marcata Cbs 3653, stampa spagnola, infatti trovata da me a Madrid, di Simon y Garfunkel, la meravigliosa Mrs Robinson, pezzo senza tempo, inciso il 2 febbraio del 1968, sparata fuori un mesetto dopo e contenuta nell’LP Bookends .

Paul Simon, nato a Newark, nel 1941 e Art Garfunkel di Nuova York, pure lui classe 1941 portano questo meraviglioso pezzo in testa alle classifiche di mezzo mondo.
Contenuta anche nella colonna sonora del film Il laureato del regista Mike Nichols, ricavato da un romanzo di Charles Webb. Il film vede un giovane Dustin Hoffman sedotto da una signora Robinson, sposata e amica di famiglia. Innamoratosi e poi corrisposto dalla di lei figlia che, quando scopre la tresca intercorsa tra il fidanzato e la madre lo abbandona su due piedi per sposare una vecchia fiamma; l’amore vince sull’odio, come diceva berlusca, allora la cerimonia nunziale viene interrotta dal laureato che fugge con la vecchia fiamma contrastando i parenti.

…the real don steelllll …93 KHJ …three seventeen KHJ …totally intense, it’s me, the real don steele, simon and garfunkelin’ …mrs robinson…

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