Sezione Frenante – Nuove Dimensioni (Ma.Ra.Cash, 2019)

foto di Mauro Parensan

(Luca Paoli – 6 ottobre 2019)

La storia di questo gruppo, nato nel 1974 a Venezia, è simile ad altri gruppi italiani del periodo, ovvero si separano prima di dare alle stampe un disco.
Siamo in pieno fermento prog (allora era denominato pop) e i Sezione Frenante (al tempo un quartetto) sono molto attivi nel panorama musicale, spalleggiando musicisti famosi quali Antonello Venditti, Perigeo, Biglietto Per L’inferno e Tito Scipa – in queste occasioni presentano brani originali – ottenendo ottimi consensi da pubblico e critica.

Il 1977/’78 è caratterizzato da un notevole lavoro di composizione che porterà alla realizzazione di Metafora di un viaggio che però, causa l’improvvisa scissione del gruppo, vedrà la luce solo nel 2014 (Ma.Ra.Cash.).
Nel 2006 la band decide, con formazione allargata, di riprendere quel sentiero, interrotto anni prima.

Nuove Dimensioni, il nuovo album uscito sempre per la Ma.Ra. Cash, si può definire un concept che ci racconta dello spazio, indagando su temi quali l’origini dell’universo, la natura e il tempo si domanda quale posto abbia l’uomo in tutto questo splendore.

La formazione ora è composta da Alessandro Casagrande alla batteria, Mirco De Marchi alle tastiere, Sandro Bellemo al basso, Antonio Zullo alle chitarre e Luciano Degli Alimari alla voce. In questo lavoro la band è accompagnata da Deborah Barbiero backing vocal, Mauro Martello al flauto e Francesca Rismondo al cello.

Le otto tracce che compongono Nuove Dimensioni sono tutte di pregevole scrittura e suonate molto bene. La produzione è di alto livello e ci consegna un lavoro maturo che si muove sul sentiero prog classico con tutti gli ingredienti (cambi di ritmo, momenti più lirici) che caratterizzano questo stupendo universo musicale.
La voce di Luciano Degli Alimari convince per espressività e colore così come l’hammond, il moog , il piano ed il mellotron di Mirco De Marchi che marchia a fuoco il sound della band.
Ci sono dei nobili rimandi alle Orme ed ai Genesis ma non si tratta di un copia/incolla bensì di un sapiente incrocio tra passato e presente.

Tra i brani che maggiormente hanno colpito chi scrive vi è certamente “L’era Di Planck” coi suoi cambi di umori e gli ottimi interventi della chitarra di  Antonio Zullo, il flauto di Mauro Martello è in grado di donare quella classicità al brano che dai Genesis arriva ai giorni nostri. Un’altro gioiello del disco è sicuramente la lunga (10,06 min) “È Nata Una Stella (Giostra A Catene)”, brano che si apre con un bel arpeggio di chitarra per poi esplodere in una parte corale molto intensa; quì siamo al cospetto di un brano di alto tasso compositivo e strumentale con la voce di  Luciano Degli Alimari sugli scudi sorretta da un tappeto di organo e da una sezione ritmica precisa e compatta sempre pronta ai cambi di tempo ed umore del brano, la coda finale del pezzo vale il prezzo del biglietto complice l’assolo di chitarra di Antonio Zullo veramente lirico e coinvolgente.

Un lavoro che, senza ombra di dubbio, mi sento di consigliare a tutti gli appassionati di musica di qualità e che non può mancare in una collezione prog che si rispetti.

Tracking List:
1. Kosmos (6:18)
2. L’era di Planck (6:33)
3. Fuso delle Necessita’ (3:20)
4. Principe del Vuoto (7:53)
5. Orizzonte Degli Eventi (6:19)
6. Venere (5:56)
7. E’ Nata una Stella (Giostra a Catena) (10:06)
8. Nomadi Velieri (3:54)

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