Seremonia – Neonlusifer

(Alessandro Priarone)

La five piece’s band finlandese Seremonia, dopo cinque anni di silenzio, riscopre la propria natura nascosta, formata da potenti ossessioni cariche di simbolismi e tensioni ultraterrene. Siamo sul sentiero rovente che raccoglie le antiche germinazioni di Coven, Black Widow e Black Sabbath. Un proto metal contaminato dal garage punk più primitivo, scarno, con minuscole interazioni tecniche e venature psichedeliche al puro mercurio. Un calice forgiato da ossianiche leghe metalliche, contenente la pozione necessaria per aprire nuovi varchi crono-dimensionali, funereamente dilatati dalla voce di Noora Federley. La cantante è un incrocio vocale tra arpie e chere, rapitrice di anime e rappresentante del Destino, in lingua rigorosamente finnica in modo da ritmare e caratterizzare il sinistro misticismo capace di inghiottire heavy fuzz e nenie perfide.

Neonlusifer è il quinto album di una delle band più inquietanti del cosiddetto occult rock, giunta a corrodere le parti più orrorifiche in favore di temi vagamente orecchiabili. Un tono impressionistico che attrae i sibili psych-punk in seno a una grigia nebbia lovercraftiana. La distorsione delle chitarre annovera le acide crepe hard dei primi Sabbath, scontando nei contrappunti tetri del flauto i synth graffianti, come ombre gelatinose.

Una filosofia ipnotica, un dooming-finnish che si libera attraverso le seduzioni spoglie e spettrali di Noora Federley-vocals, Teemu Markkula-guitars, synth, organ, flute, vocals, Ville Pirinen-guitars, synth, guitars, vocals, Erno Taipale-drums, guitar, flute, drums, vocals, Ilkka Vekka-bass, synth, vocals. Un vortice nero e bianco che può indurre le vertigini in chiunque lo abbia accompagnato e udito. Con il passo di una processione per l’Inferno.

(Svart Records, 2022)

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