Sara Bao e il suo VOODOOBLUES – Il misterioso caso di Robert Johnson – Incroci religiosi e musicali tra Africa, America e Italia.

(Aldo Pedron)

Non si tratta di una vera e propria biografia di Robert Johnson bensì un libro assai diverso dagli altri.

Sara Bao aveva già trattato l’argomento con la sua tesi di laurea per la Università degli Studi di Padova (anno accademico 2016/2017) nella quale analizzava soprattutto i testi.

Robert Johnson non è un bluesman che si ascolta molto facilmente, arcaico, impegnativo, complesso, iconico.  Una figura da sempre considerata misteriosa per il suo fantomatico patto con il Diavolo in cambio della straordinaria abilità nel suonare la chitarra.

Robert Leroy Johnson (il padre del Delta Blues, il gigante della chitarra) è nato a Hazlehurst nello stato del Mississippi l’8 maggio del 1911 ed è deceduto a Greenwood, Mississippi il 16 agosto 1938. Di lui ci restano The Complete Recordings, 41 canzoni incise in due sessions a Dallas nel novembre 1936 e a San Antonio, Texas nel giugno del 1937.

Sara Bao invece è un blogger musicale di Bassano Del Grappa, classe 1995. Collabora con l’agenzia musicale A-Z Blues, con l’ufficio stampa A-Z- Press e scrive articoli e recensioni per la storica rivista Il Blues di Marino e Davide Grandi, per il Blues Magazine online e più recentemente per il Buscadero e il web Mescalina.

Questo nuovo lavoro di 155 pagine, autoprodotto e stampato in sole 200 copie è un volume non troppo didascalico bensì un approfondito studio dove si cerca di unire la religione al blues e la storia alla leggenda.  Robert Johnson è oramai diventato parte dell’epica e del mito. Con questo libro dove le trame sono fitte e misteriose Sara Bao cerca di penetrare nel personaggio e nei suoi molteplici aspetti.

Per molti il voodoo è soltanto magia nera, con riti di bamboline di pezza e spilloni, in realtà si tratta di una religione e questo cambia la prospettiva dalla quale guardare ed ascoltare il blues.

Sara Bao analizza parallelamente il voodoo alla musica blues che hanno in comune diversi temi e rimiche. Parte con una generale carrellata sull’estetica africana, poi la nascita e lo sviluppo del voodoo sia in Africa che in America intrecciando in seguito la religione al blues, parlando delle divinità diaboliche vicine alle canzoni di Robert Johnson che non sono mai state di chiara lettura.

Sara Bao introduce Robert Johnson analizzando stile, tecnica ed influenze dell’artista poi nei capitoli successivi troviamo l’estetica africana (voodoo blues, hoodoo-blues, Dancing-blues), il Crossroad Blues, le divinità diaboliche, il Preachin’ Blues, la schiavitù, il voodoo come rizoma (ricco di internodi), il Sudamerica-Blues (il candomblè), Legba nel Voodoo (le divinità gemelle), una mappa di geografia culturale ed infine una conclusione in cui ci si domanda se ci si crede proprio a tutta questa storia. 

La figura di Robert Johnson resta ancora avvolta nella nebbia e il patto con il Diavolo (nel famoso crocicchio, il crossroads) potrebbe essere stata solo una trovata della casa discografica (una trovata commerciale) per vendere un maggior numero di dischi, oppure poteva davvero essere realtà. Considerare Robert Johnson una figura diabolica non è razionale, ma anche ritenere insignificanti le tradizioni voodoo e hoodoo che fanno parte del suo bagaglio culturale è del tutto errato.

I capitoli riguardanti le canzoni di Robert Johnson si alternano a quelli che approfondiscono l’universo magico sacrale delle diverse religioni afroamericane. Un lungo viaggio che prende in rassegna le polveri magiche dell’Hoodoo, le divinità degli antichi Romani, il Tarantismo del Sud Italia e le società segrete haitiane. Un libro che introduce ai vari aspetti di culture assai diverse tra loro e delle credenze popolari che mettono in relazione possibile ed impossibile, il vero e l’occulto, l’umano con il divino, la leggenda con la realtà. Un raffinato lavoro di ricerca antropologico e culturale che sicuramente sarà molto apprezzato da tutti gli appassionati del blues canonico, dalle sue origini e ci aiuta a spiare la parte più leggendaria del blues.

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