Roberto Formignani – Roberto Formignani

Intervista a Roberto Formignani...the Bluesman! | Ferrara By Night

(Aldo Pedron – 30 maggio 2020)

Per chi non lo conoscesse ancora, é meglio che si documenti presto ed senza tanti preamboli ve lo raccomando. Trovo altamente ingiusto che siano ancora in molti, anzi moltissimi a non aver ancora avuto alcuna possibilità di scoprirlo, ascoltarlo, apprezzarlo.

Sto parlando di Roberto Formignani, nato a Ferrara nel 1960. Autodidatta (all’inizio), nel 1980 fonda The Mannish Blues Band. Nel 1993 fonda con Antonio D’Adamo all’armonica, Bruno Corticelli al basso, lo stesso Roberto Formignani (chitarra e voce) e Lele Barbieri alla batteria, The Bluesmen, una delle migliori realtà in suolo italiano. Nel 1996 esce il loro primo disco (CD) intitolato Intrepido Blues.

Discografia essenziale consigliata: Dirk Hamilton & The Bluesmen –Sometimes Ya’ Leave The Blues Out On The Road (CD+ DVD) del 2005, tremendamente bello e tout court i 5 album di The Bluesmen.

Tra le maggiori collaborazioni di Roberto Formignani: Andy J. Forest, Dirk Hamilton, Willy Murphy e The Liberation Project con Phil Manzanera.
E’ Direttore e insegnante di chitarra alla Scuola di Musica Moderna di Ferrara con corsi, teoria, insegnanti e lezioni per ogni singolo strumento e pilastro della AMF (Associazione musicisti di Ferrara).  

Roberto Formignani è anche il titolo del suo primo album solista che contiene 12 tracce, 11 delle quali scritte dallo stesso nostro chitarrista beniamino più Rumblin’ On My Mind, cover di un brano di Robert Johnson. Con il supporto di Alessandro Lapia al basso, Roberto Morsiani alla batteria e special guest l’eccellente Massimo Mantovani alle tastiere in tre pezzi, Roberto spazia facilmente e con estrema disinvoltura dal rock al country al blues per arrivare alle ballate a stelle e a strisce, rigorosamente cantante in inglese.

In questo lavoro Roberto si cimenta alla chitarra elettrica (Les Paul), acustica, classica, resofonica, canto e armonica a bocca. Musica americana, non c’è dubbio ma è la maestria di Formignani a colpire nel segno. Un lungo viaggio dalla darsena di Ferrara al Mississippi, dove è nato il blues. S’incomincia con Muddy Waters dedicata al padrino del blues elettrico di Chicago e via via Play For The Revolution, Free Man, Hippy, Dirty And Rude e Blue Sunrise per citarne soltanto 5 delle più riuscite.  Ritmi incalzanti, brani strumentali (Painting The Note e White Rose le più rappresentative), lunghi assoli e melodie che ci riconciliano con la buona musica di qualità.
E in questo disco c’è per la prima volta il suono dell’armonica suonata da Formignani. Per quindici anni dalla morte di Antonio D’Adamo, armonicista della sua band principale si scelse di non sostituirlo con nessun altro, per dovuto rispetto e ora, come mai prima, Roberto la suona in tre brani, un sensibile omaggio alla memoria di questo compagno di viaggio.

In Cowboy’s Dream spicca l’utilizzo del flauto basso suonato da Ambra Bianchi per l’occasione e l’intreccio sonoro chitarra classica e flauto è sicuramente vincente.  Black Rabbit è un country, Hippy tra le più belle dell’intero disco è un nostalgico tuffo negli anni ’60 e ’70 con Neil Young dietro l’angolo e la chitarra registrata e sovraincisa 6 volte.  In Dirty And Rude, Formignani usa la chitarra Godin che ha creato il suono che lo accompagna e lo contraddistingue da 30 anni. Infine in Blue Sunrise in chiusura dell’album l’impatto con la chitarra slide resta significativo e convincente.

Perché un disco solista? Roberto ha avuto il coraggio di rischiare e ne valeva la pena. Promosso a pieni voti.

TRACK LIST:
Muddy Waters
Now We Are Them
Play For The Revolution
Painting The Note
Free Man
The Cowboy’s Dream
Hippy
Black Rabbit
Rumblin’ On My Mind
White Rose
Dirty And Rude
Blue Sunrise

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