Piero Umiliani – Psichedelica

(Andrea Romeo)

Psichedelica, di Piero Umiliani, il disco che non avrebbe neppure dovuto essere tale perché l’attività principale del compositore e direttore d’orchestra, nato a Firenze nel 1926, consisteva nel realizzare colonne sonore per il cinema, temi che andavano a formare library musicali per il grande schermo senonchè, dopo dieci anni di attività in cui aveva collaborato ad oltre ottanta pellicole, iniziando da un capolavoro come I Soliti Ignoti, regia di Mario Monicelli, nel 1958, venne coinvolto nella produzione di un film-documentario diretto da Luigi Scattini che, all’epoca, avrebbe suscitato un certo scalpore già a partire dal titolo, Svezia Inferno e Paradiso, accolto malissimo dalla critica, e non c’erano dubbi, ma in modo entusiastico dal pubblico (e ciò stupisce meno…) e che apparteneva ai mondo-movie, sottogenere derivante dal documentario e dall’exploitation nato in Italia a cavallo tra gli anni ’50 e gli anni ’60.

La pellicola, uscita nel 1968, incassò la cifra sbalorditiva di quasi un miliardo e mezzo di lire e favorì il boom del turismo verso i paesi scandinavi malgrado fosse stato recepito male in Svezia, creando un caso diplomatico, proteste ufficiali oltre al divieto, per il regista, di mettere piede in quello stato per diversi anni.

Al netto delle polemiche questo lavoro fu per Umiliani un vero colpo di fortuna, non tanto per la colonna sonora in sé quanto per un brano, intitolato in origine Viva la Sauna Svedese ma conosciuto in tutto il mondo con un altro titolo, tratto dalle uniche parole non di senso compiuto cantate da Alessandro Alessandroni e Giulia De Mutiis: Mah-nà mah-nà; il pezzo iniziò a godere di vita propria, sfuggendo letteralmente di mano all’autore, ai due cantanti, ed al gruppo che lo aveva suonato, i Marc 4, costituito da alcuni tra i migliori session man italiani del tempo: Carlo Pes, chitarrista, compositore e arrangiatore, Maurizio Majorana, contrabbassista e bassista, Roberto Podio, batterista ed Antonello Vannucchi, tastierista.

Il crescendo di notorietà fu impressionante e rapidissimo, partendo dagli Stati Uniti dove ebbe un successo clamoroso: il brano apparve in alcuni sketch del programma televisivo The Red Skelton Show, stagione 1969/1970, poi in un’esibizione comica dei Muppet, durante lo show per ragazzi Sesame Street del 1969 e successivamente nella prima puntata del Muppet Show, in onda nel 1976, che ne sancì il successo definitivo; poco dopo comparve anche tra i temi musicali del Benny Hill Show.

Se consideriamo che, dopo oltre quarant’anni dalla sua uscita, il 21 Gennaio 2011 è spuntato all’inizio dell’episodio 3.10 del telefilm Fringe, trasmesso dal canale statunitense Fox, dire che abbia avuto lunga vita (e prosperità…) è un dato di fatto; l’etichetta Schema Records ha messo mano a parte del patrimonio musicale di Umiliani rieditando alcuni cd che raccolgono brani legati a diverse pellicole: Psichedelica, pubblicato in origine per l’etichetta Omicron in sole 200 copie contiene, oltre a Viva la Sauna Svedese/Mah-nà mah-nà, altre dodici sonorizzazioni utilizzate nel film: Viaggio nell’Inconscio, Sequenza Psichedelica, Nel Cosmo, L’Uomo Integrato, Contestazione, Hippies, Hippies (Alt. Vers.), Stoccolma my Dear, Birra, Vermouth e Gin, Notte di Mezza Estate, Organo e Chitarroni, Folk Song e Cow-Boy.

Oltre all’organo vengono utilizzati Hammond, incluso l’effetto Leslie che appare distintamente nella sezione centrale di Nel Cosmo, chitarra elettrica, arricchita da distorsori e fuzz, come in diversi passaggi del brano L’Uomo Integrato, un basso funk di notevole spessore, come in Contestazione in cui ancora la chitarra esegue una serie di fraseggi che esaltano le doti di questo gruppo di turnisti d’eccezione.

Questa serie di sonorizzazioni utilizza anche differenti ritmi: dal beat allo swing di Hippies, contrassegnato da un’eccellente lavoro di Majorana al basso elettrico, fino alla bossa nova, con l’Hammond ancora in evidenza, di Stoccolma my Dear; non mancano inoltre un clavicembalo ed un’orchestra d’archi presenti in Notte di Mezza Estate, a dimostrazione della elevata capacità di Umiliani nel coordinare strumenti classici, elettrici, insieme ai primi apparecchi riconducibili alla musica elettronica.

In Birra, Vermouth e Gin e nella successiva Notte di Mezza Estate si ritrovano le atmosfere di quegli anni, le stesse che traspaiono nei filmati d’epoca riemersi da archivi dimenticati e che ricostruiscono, come in un immaginario puzzle, immagini, suoni, frammenti di vita, costume e cultura dell’Italia del boom economico.

All About Jazz, a firma Dan McClenaghan, lo descrive così: “Trippy, very trippy, might be the colloquial ‘68 description for the disc’s first four tunes, with “before their time” electronics, loopy organ work, a soaring vocal chorus sounding like Gregorian chants that include females in the choir, backed by electronic timpani and maybe a short circuiting amplifier, followed by a cool surf guitar groove. It’s like 1968 Brian Wilson (of The Beach Boys ‘round about Good Vibrations time) at his weirdest, melded with Dick Dale with the Doors Ray Manzarek; from there the music shifts into a surprisingly modern-sounding rock-inflected organ trio mode for four tunes.

Then things get weird, with a pair of songs that sound like Mel Torme scatting after major dental surgery on Viva La Sauna Svedese and Birra, Vermouth e Gin, the former which morphed later into Mah-Na Mah-Na/The Muppet Show’s Song, an unlikely cult hit if ever there was one, and probably Umiliani’s most famous tune.

It’s on some beautiful orchestral work on Notte Di Mezza Estate, then an organ trio with added vibes on Folk Song, and a loping-across-the-prairie organ trio Cowboy Song. Not at all you garden variety recording-music that is strange, trippy and a kick to listen to 1968: it was a very good year.

Siamo nel 2016, anno di pubblicazione dell’articolo, e si palesa l’ennesimo plauso che non fa che confermare ulteriormente quanto la musica italiana fosse, all’epoca, davvero avanti sia dal punto di vista autorale che da quello dell’esecuzione.

(Ed. Musicali Liuto/Ishtar/Schema Records, 2015)

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