Piero Umiliani – Fischiando in Beat

(Andrea Romeo)

Di Piero Umiliani (Firenze, 17 luglio, 1926 – Roma, 14 febbraio, 2001) si conosce a menadito la lunghissima e notevole carriera come compositore, in special modo di musiche da film, attività che lo ha impegnato dal 1962, quando fece il suo debutto con la colonna sonora di Boccaccio ’70, fino all’ultimo lavoro in studio, Umiliani Jazz Family, uscito nel 1991, ed al quale collaborarono Giovanni Tommaso al basso, Giampaolo Ascolese alla batteria, Paolo Fresu alla tromba e la figlia Alessandra Umiliani alle voci, mentre l’altra figlia, Elisabetta, si era occupata dell’artwork.

Decisamente meno conosciuta ma non meno interessante la sua vena, diciamo così, sperimentale, sia in veste di produttore ed arrangiatore (la collaborazione con il gruppo The Braen’s Machine), sia in veste di autore ed esecutore, grazie a lavori quali Effetti Musicali, Synthi Time o Psichedelica, album che, nati in realtà come library musicali ad uso cinematografico, divennero soltanto dopo dei veri e propri LP.

Ma esiste anche un terzo aspetto della carriera del musicista fiorentino, riemerso dopo decenni, e che vale la pena di approfondire, risalente al 1969 anno in cui, insieme alla sua orchestra, realizzò un album strumentale, Fischiando in Beat: il titolo parve già allora certamente infelice o almeno riduttivo rispetto alla qualità delle composizioni, ed anche la distribuzione fu talmente limitata da impedirne, di fatto, la circolazione, cosicchè questo lavoro andò perso praticamente subito nel nulla, sommerso oltretutto dall’enorme quantità di colonne sonore sfornate all’epoca da Umiliani stesso.

Se vogliamo parlare di “easy listening” o, con terminologia più moderna, di “lounge music”, ebbene le radici di questi generi musicali si possono ragionevolmente individuare in lavori come questo nei quali, alla voglia di sperimentare e di creare musiche totalmente differenti rispetto al mainstream dell’epoca, si sostituì un sano, puro e quasi ingenuo desiderio di divertimento: basta associare agli spezzoni filmati che ritraggono l’Italia del boom degli anni ’60, le spiagge affollate, i primi “esodi” automobilistici, i motivi contenuti in lavori come Fischiando in Beat per tramutarli davvero nella colonna sonora ideale di quel periodo, caratterizzandolo in maniera precisa e connotandone lo spirito e le sensazioni.

I titoli stessi, dei brani contenuti nell’album, rappresentano lo specchio di quell’epoca, apparentemente disincantata e comunque gioiosa, nella quale l’Italia, uscita stremata dalla guerra ed affaticata dalla lunga e lenta fase di ricostruzione, pareva avere raggiunto finalmente un momento di sincera felicità collettiva: Fischiando in Beat, Il Motivetto delle 10,30, Corro da Te, Autostop per Rio, Yes o.k., Marranzano Boogie, La Strada del Sole, Ti piace New-York?, Samba Mah-Na’, Sono un Nostalgico, Tokio Blues e Go, go, go, rappresentano, ognuno in maniera differente, una realtà in vorticoso movimento, una sete di socialità, il desiderio di muoversi, conoscere, ampliare il proprio mondo, emozioni davvero fortemente radicate nella popolazione di quel periodo, ancora ignara degli anni difficili che sarebbero seguiti di lì a poco.

Nei Sound Work-Shop Studios di Roma si ritrovò un nutrito gruppo di eccellenti musicisti, alcuni dei quali stretti collaboratori del compositore anche in altri contesti esecutivi, ovvero Al Corvin: trumpet, Dino Piana: trombone, Biagio Marullo: bass trombone, Quarto Maltoni: flute, alto saxophone, Livio Cerveglieri: tenor saxophone, Alfio Galigani: G flute, baritone sax, Antonello Vannucchi: Hammond, piano, Bebo Cerbara: electric mandolin, Angelo Baroncini: guitar, Maurizio Majorana: electric bass, Roberto Podio: percussion, Sandro Alessandroni: whistle, marranzano, vocals, Giulia Alessandroni: vocals oltre allo stesso Piero Umiliani: Fender Rhodes, spinet, marimba, piano “a puntine”, seguiti, per quanto riguarda la produzione, da Francesco Melloni e dal sound engineer Claudio Budassi.

Beat classico, tipico del periodo, Fischiando in Beat, divagazioni sudamericane, Autostop per Rio e Samba Mah-Na’, viaggi verso oriente, Tokio Blues e verso gli States, Ti piace New-York? e Yes o.k., che all’epoca erano ancora paesi “lontani”, ma anche una puntata in Sicilia, Marranzano Boogie, lungo quelle autostrade che furono uno dei simboli della rinascita; e poi momenti di vero relax, quasi balneare, Il Motivetto delle 10.30, Corro da Te,  sensazioni di libertà, Corro da Te, la malinconica e fumosa Sono un Nostalgico, unico momento di concessione alla mestizia, ma anche l’omaggio swingante a quel jazz con cui Umiliani si era confrontato agli inizi della carriera, Go, go,go, e che lo stesso autore ricorda in un suo diario: “Negli anni ’40 vivevo a Firenze: un giorno vidi in un negozietto un disco dal titolo Hot & Bothered edito da un’etichetta di New York. In Italia, all’epoca, nessuno sapeva chi fosse Duke Ellington e ascoltare quel genere di musica era proibito, illegale, al punto che se venivi scoperto si poteva anche finire in galera! Scoppiò la guerra ed io ricordo che, ogni volta che suonavo Mood Indigo al pianoforte, mi dicevo che era il più bel pezzo di musica mai scritto. Una melodia così dolce, così diversa da tutto quello che avevo ascoltato e suonato fino ad allora… Quando finalmente le truppe americane arrivarono a Firenze portarono i V-disc. È così che ho scoperto il ritmo ed il suono di questa musica.

L’autore della celeberrima Mah-nà mah-nà mostra in questa occasione un lato davvero inedito della propria personalità, sia umana che musicale, uscendo dal clichè di autore “per il cinema”, e quindi in grado di adattare ad una sceneggiatura i commenti sonori adeguati, ribaltando completamente il metodo di lavoro, capovolgendo il proprio ruolo e connotando personalmente, grazie alla musica, l’aspetto più strettamente visuale del commento sonoro stesso.

Spensierato divertimento, cocktail party (oggi sarebbero happy hour…), magari in riva al mare, ed i profumi tipici dei tardi anni Sessanta… le atmosfere che si respirano all’interno di questo album sono, fondamentalmente, queste…

(Schema Records/Ishtar, 2015)

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