PAOLO NUNIN BAND – The Road I’m On

(Aldo Pedron)

La country-music in Italia è sempre stata snobbata o poco considerata e sarebbe ora di dargli il giusto riconoscimento in virtù del fatto che ci sono anche degli eccelsi musicisti italiani a suonare e cantare il country americano senza alcun pregiudizio o soggezione, consapevoli di poter reggere il confronto, di rendere tributo a questo genere musicale o di comunque avere fiducia nei propri mezzi.

Il country-rock è esploso negli anni ’70 a Los Angeles e dintorni e poi nel resto degli States a livello mondiale con formazioni davvero importanti come i Flying Burrito Brothers, i Poco, Eagles, New Riders of The Purple Sage, Nitty Gritty Dirt Band, Pure Prairie League e lo stesso Neil Young per fare qualche esempio. Oggi invece a distanza di quasi 50 anni ascoltiamo una band italiana che propone del sano country- rock nelle sue migliori sfacettature.

The Road I’m On contiene 13 canzoni, 13 storie, tra esperienze personali dirette e visioni oniriche interpretate da tre eccelse voci nell’ambito della musica americana e country in Italia. Paolo Nunin è riuscito a raccogliere intorno a questo progetto alcuni tra i migliori musicisti attivi nel settore.

La prima traccia che dà il titolo al disco è cantata da Loris Dellavetta in arte Big Cowboy e interpreta una retrospettiva di un momento particolare della vita del compositore (Paolo Nunin): l’alba dei quarant’anni e il secondo figlio. Maybe è un classico western-swing impreziosito dalla grande interpretazione di Valentina Mazzaretto che ha anche cantato in duetto con Loris Dellavetta su I’ll Find You, un altro brano in stile classico di ispirazione bluegrass e sulla cowboy-song completamente acustica Cowgirl, la quinta traccia dell’album. Big Cowboy è voce solista in 5 brani, il cantante americano Aaron Stone (vive in Friuli) è protagonista in almeno 6 canzoni e Valentina Mazzaretto è la cantante solista in tre pezzi e harmony vocals in almeno altri 4 motivi.
Running Too Fast ha risvolti tex-mex, Someone To Blame è decisamente country mentre Mr. November un country-rock alla Loggins And Messina. Running Too Fast ricorda la melodia di Tequila Sunrise dei leggendari Eagles, composta da Don Henley e Glenn Frey ed incisa dal gruppo californiano come singolo di grande successo e nell’album Desperado del 1973. Bravissimo ed incisivo Sebastiano Frattini al violino in The Road I’m On, Cyber Cowboy, Maybe, Mr. November e It’s Not Hard To Say Goodbye così come lo stesso Giovanni Dilena è davvero eccelso al violino in Someone To Blame, Never Been Lucky With Blondes, I’ll Find You e nella conclusiva Horses Trucks & Crazy Nights.

Paolo Nunin oltre ad essere l’autore di tutti i brani è presente alle chitarre acustiche ed elettriche così come i figli Stefano e Giacomo si alternano alla batteria. Uno dei migliori mandolinisti italiani il milanese Massimo Gatti (fondatore nel 1977 dei Bluegrass Stuff, la prima band italiana di bluegrass) ci offre un saggio della sua bravura al mandolino in Cowgirl e I’ll Find You. Progressioni non scontate, testi assai curati, un ricco background musicale e una strumentazione decisamente appropriata fanno apprezzare questo disco della band friulana che completa l’opera con alcuni ospiti speciali.

Un album pubblicato localmente nel 2017 ma ripubblicato dalla Go Country Records di Bologna nel suo catalogo dal 2020. E’ giunta l’ora invece di ascoltare questa formazione di tutto rispetto per un disco piacevolissimo.

(Go Country Records, 2021)

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