Mike Zito and Friends – A Tribute To Chuck Berry

(Andrea Lenti – 26 novembre 2019)

Mike Zito da St. Lois, Missouri è un chitarrista e cantante ormai piuttosto famoso, con una solida e prolifica carriera solistica nel suo carniere ed alcuni anni di militanza nella Royal Southern Brotherhood assieme a gente del calibro di Cyril Neville e Devon Allman.

Più volte nominato nel lotto finale dei Blues Music Award, nel 2018 il suo album First Class Life raggiunge il primo posto della classifica di Billboard nella categoria Blues album.
Da poche settimane è uscito il suo ultimo progetto, un ambizioso tributo all’opera e al genio di Chuck Berry, in compagnia di un nutrito gruppo di amici appartenenti al gotha del blues moderno, piccoli grandi nomi che ovviamente ai più dicono poco o  niente ma che in realtà spesso fanno parte del meglio che al giorno d’oggi il Blues esprime. Sto parlando di Luther Dickinson, appena passato in Italia con i suoi North Mississippi Allstars, l’immancabile amato-odiato Joe Bonamassa, Eric Gales, Jimmy Vivino, Robben Ford, il sopravvissuto Walter Trout (artista di una levatura enorme), lo svedese ma ormai cittadino di New Orleans Anders Osborne, Tinsley Ellis, la bravissima Joanna Connor, Sonny Landreth (in Havana Moon, forse il pezzo meno riuscito) e molti altri.

Una parata di “star” che si sono prestate ad aiutare Mike Zito in questo progetto. Tra l’altro è curioso che in questi giorni anche Ron Wood degli Stones stia uscendo con un progetto analogo su Chuck Berry… a voi giudicare quale dei due ci è riuscito meglio.
Non ho ancora ascoltato Wood, ma il disco di Mike Zito convince alla grande; senza presunzione e con molta umiltà e rispetto si cimenta nei classici di Berry senza stravolgerli. Aggiunge qua e là dei fiati, accelera un pò il ritmo e li allunga un pochino ma fondamentalmente  ripropone i brani in modo piuttosto fedele rispetto alla versione originale.
Per chi mastica un pò di blues o rock and roll, gente come Chuck Berry o Willie Dixon sono da considerare come dei padri fondatori della musica americana moderna, dei Beethoven di colore del XX secolo, ed il disco emana ammirazione ad ogni solco.

Che dire dei pezzi? Cos’altro si può aggiungere di intelligente dopo aver ascoltato Johnny B.Goode, Roll Over Beethoven, You Never Can Tell, Rock And Roll Music, No Particular Place To Go, No More Monkey Business, School Days, Let It Rock, Maybelline ecc ecc ? Niente. Vi invito solo ad ascoltarli per l’ennesima volta e a farvi trasportare da quella musica che più di 60 anni addietro fu alla base di una delle più grandi rivoluzioni della storia dell’umanità.
Per la prima volta i ragazzi americani, grazie alla loro indipendenza economica e culturale scelsero un modo di vita radicalmente diverso da quello dei loro genitori e scelsero il rock and roll e spesso le canzoni di Chuck Berry per dimostrarlo.
Bravo quindi Mike Zito a riproporre le canzoni di questo immenso artista. Chissà che questo album serva per riscoprire gli altri lavori di Zito e della Royal Southern Britherhood .    

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