Melting Clock – Destinazioni

(Luca Paoli – 27 gennaio 2020)

Genova è considerata, non a torto, la capitale del progressive rock italiano. Band storiche come i New Trolls, Nuova Idea, Picchio Del Pozzo sono solo la punta dell’iceberg di quel fermento che, dai primi anni ‘70 (allora lo chiamavamo pop), ha animato la scena musicale italiana e non solo.
Anche in tempi recenti questa città ci ha offerto, e ci offre ancora, artisti di grande qualità come Il Segno Del Comando, Fabio Zuffanti coi suoi tantissimi progetti, Il Tempio Delle Clessidre e molti altri. Tutti gruppi che, in epoche diverse, hanno contribuito a rendere grande questo stile musicale.
Non a caso una delle etichette più specializzate nel genere (la Black Widow Records) è di Genova.
Ed è ligure anche la band dei Melting Clock che esordisce, sempre per l’etichetta ligure con l’album “Destinazioni”.

La formazione nasce nel 2001 con l’intento di riproporre brani del rock progressivo nazionale ed internazionale e che poi  formerà le basi per le future composizioni.
Come spesso accade, negli anni, la band vede parecchi cambi di formazione e ai quattro membri fondatori Sandro Amadei (tastiere e voce), Stefano Amadei (chitarra), Alessandro Bosca (basso) e Francesco Fiorito (batteria) si sono più di recente aggiunti Simone Caffè (chitarre) ed Emanuela Vedana (voce).
Con questa line up ritrovano entusiasmo e con le esperienze passate sono pronti a dedicarsi alla scrittura di materiale inedito.
Nascono così le tracce che andranno a comporre “Destinazioni”, un album dalle sonorità prog che pescando dal passato, con la loro qualità e con i loro suoni, lo proiettano nel presente.
Ci troviamo di fronte ad un disco attuale con la giusta dose di contaminazioni di vari generi e stili, sicuramente determinate dalle esperienze musicali di ogni singolo musicista. Un progressive rock che ha la melodia sempre al centro di ogni brano ma, attenzione però non mancano cambi di tempo ed umori come da buona tradizione prog. Ed è, secondo me, proprio la melodia l’arma vincente di tutto il progetto.

Destinazioni” ci propone il viaggio come tema in tutti i suoi significati e ramificazioni. I testi sono in italiano e cantati dalla bella voce di Emanuela Vedana con interventi anche di Sandro Amedei.
Vorrei segnalarvi i brani che mi hanno colpito di più (ma la qualità è alta in tutto il disco) come “L’Occhio Dello Sciacallo”, una denuncia alla società declamata da entrambe le voci del gruppo. “Banalmente”, che si apre con un bel arpeggio di pianoforte e con la voce di Antonella Vedana subito doppiata da quella di Sandro Amedei… Questo alternarsi delle voci femminili e quelle maschili sono  sicuramente un plus del disco. “Destinazioni”, la track che intitola l’album è il brano più lungo del lotto coi suoi 14,59 min. Tastiere, chitarra e voce recitata introducono un brano molto articolato e squisitamente prog. Le sonorità sono moderne e ci conducono lungo quelle destinazioni, frammenti e illusioni di un viaggio che elude qualsiasi confine.

Consiglio, ovviamente, di percorrere questo viaggio dall’inizio alla fine così da poterlo gustare in tutte le sue sfumature. Un progetto davvero interessante e non potrà non piacere a tutti gli amanti del neo prog non solo italiano.

Tra i musicisti che hanno aiutato il gruppo è da citare la presenza di Stefano Cabrera al violoncello in Antares e L’Occhio Dello Sciacallo e da Fabrizio Salvini alle percussioni in Antares e Vetro e flauto traverso in Antares.
Da menzionare anche la bella copertina opera di Matteo Anselmo Graphics e il bel libretto coi testi in italiano ed in inglese.

Il rock progressivo in Italia vola alto e questo è anche merito dei Melting Clock.

Tracking List:
1.Caleidoscopio
2.Banalmente
3.Vetro
4.Strade Affollate
5.L’Occhio dello Sciacallo
6.Antares
7.Sono Luce
8.Quello che Rimane
9.Destinazioni
10.Alla Corte del Re Cremisi (Solo nella versione in vinile)

(Black Widow Records, 2019)

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