Max Richter presenta il lato punk di Vivaldi

Foto: Jennifer McCord

“For me the whole ‘Recomposed’ project is a sort of personal salvage mission to try to reclaim this thing (Vivaldi’s Four Season – n.d.r.) as a piece of music” (cit. Max Richter – The New Four Seasons: Vivaldi Recomposed Trailer).

Non è necessario essere esperti di musica classica per conoscere le Quattro Stagioni di Vivaldi perché, spesso e volentieri, ne abbiamo ascoltato degli estratti mentre siamo al telefono, aspettando di essere “collegati con l’interno desiderato” o in numerosi spot pubblicitari, sia in Italia che all’estero.

Per Max Richter, pionieristico compositore di cui abbiamo già parlato in occasione dell’uscita dell’album Voices 2 (https://bit.ly/3Njk1Oo), le Quattro Stagioni rappresentano un punto fermo nel suo approccio alla musica.

“I had this experience with Vivaldi’s Four Season as a tiny child falling in love with his music. It’s a very attractive, appealing music. It has got great melodies, full of drama, very dynamic, beautiful pictures” (cit. Max Richter – The New Four Seasons: Vivaldi Recomposed Trailer).

Tuttavia, dopo quella esperienza illuminante da bambino, Max Richter si è reso conto crescendo che quell’opera, così importante e unica, stava perdendo di significato proprio a causa dell’uso quasi sconsiderato che molti ne stavano facendo. E non poteva sopportarlo.

Ha, quindi, deciso di lanciarsi in una missione di salvataggio della composizione di Vivaldi, iniziando questo processo con una prima ricomposizione delle Quattro Stagioni in collaborazione con il violinista Daniel Hope e la Konzerthaus Kammerorchester di Berlino, diretta André de Ridder. Il risultato è l’album Recomposed: Vivaldi- The Four Seasons. Pubblicato nel 2012, l’album raggiunge la vetta delle classifiche in 22 paesi nel mondo.

A distanza di dieci anni da quella prima rivisitazione dell’opera di Vivaldi, Max Richter decide di spingersi ancora oltre.

Venerdì 10 giugno, infatti, Max Richter pubblicherà The New Four Seasons. Vivaldi Recomposed, un lavoro innovativo immaginato su strumenti d’epoca, in cui l’artista unisce l’utilizzo di corde di budello a sintetizzatori Moog originali degli anni ’70 – per Max Richter questi ultimi rappresentano “l’equivalente degli Stradivari” – per creare un “suono più grintoso e più punk rock”.

“The catalyst of this new recording is having the experience of hearing it on period instruments, original instruments. Vivaldi’s palette applied to the new score” (cit. Max Richter).

Per la realizzazione di questo nuovo progetto Max Richter ha collaborato con Chineke! – orchestra fondata nel 2015 da Chi-chi Nwanoku OBE, al fine di dare opportunità di carriera a musicisti di colore e di diverse etnie – e con la solista Elena Uriose.

“Max has created another masterpiece out of it (…) having a modern mind, playing something of the Baroque era” (cit. Chi-chi Nwanoku).

Più volte abbiamo discusso dell’esistenza di un confine netto tra musica classica e musica rock e se questi due mondi possano davvero fondersi. La risposta di Max Richter è chiara. Barocco e sintetizzatori Moog per rappresentare il lato “punk” di Vivaldi.

The New Four Seasons. Vivaldi Recomposed uscirà venerdì 10 giugno su etichetta Deutsche Grammophon.

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