Ludovico Einaudi pubblica Underwater: “il silenzio è stato il mio ossigeno”

(Raffaella Mezzanzanica)

Circa sei anni fa – era il 2016 – una nave di Greenpeace parte dall’Olanda alla volta dell’Artico, portando con sé i messaggi di otto milioni di persone che chiedono ai propri Governi di salvare quelle terre meravigliose dalla distruzione causata dall’incessante ricerca di petrolio e dalla pesca.

Una volta approdati in Norvegia, più precisamente a Svalbard, la nave accoglie a bordo un ospite davvero particolare. Si tratta di Ludovico Einaudi che, poco dopo, si cimenterà in una performance assolutamente unica, esibendosi su una piattaforma sospesa sul Mar Glaciale Artico.

Questa è un’immagine emblematica della potenza e della grandezza di Ludovico Einaudi, pianista e compositore, conosciuto in tutto il mondo. In quell’occasione, Ludovico Einaudi trasformò in musica quelle otto milioni di voci, attraverso la sua composizione intitolata Elegy For The Artict.

Ludovico Einaudi non è un artista come tanti. Come si legge nella sua biografia: “deve forse a sua madre, pianista amatoriale, il primo impulso alla musica e a quella che sarebbe diventata una carriera illustre. Inizia gli studi musicali al Conservatorio di Torino e si diploma al Conservatorio di Milano con Azio Corghi, perfezionandosi poi con Luciano Berio, di cui diventa assistente, e con Karlheinz Stockhausen.”

In aggiunta ad aver composto colonne sonore per film – Nomadland e The Father – che nell’ultima stagione sono stati tra i più premiati, Einaudi è anche il compositore di moltissime colonne sonore di film che, nel 2021, sono inserite nell’album Cinema, pubblicato su etichetta Decca Records.

Ludovico Einaudi è anche uno dei compositori contemporanei più presenti nelle classifiche di musica classica a livello mondiale, ma, nota ancora più interessante, è l’artista più ascoltato di tutti i tempi nello streaming classico. Questo a dimostrazione del fatto che la sua musica sia davvero cross-generazionale. Solo per citare alcuni numeri, le sue opere hanno 10 milioni di visualizzazioni su YouTube e 150 mila su TikTok.

Einaudi è amatissimo anche da tanti artisti appartenenti a generi musicali tra i più diversi. Tra i suoi fan si possono citare Nicki Minaj e Iggy Pop. Inoltre, le sue opere sono state oggetto di remix da parte di dee-jay e artisti considerati tra i pionieri della musica contemporanea e d’avanguardia. Uno degli esempi più interessanti è sicuramente rappresentato dal remix di Mogwai – band post rock originaria di Glasgow –  del brano Drops, tratto dall’album Elements del 2015.

Inoltre, il maestro non disdegna affatto cimentarsi con brani appartenenti ad altri generi musicali, come ha fatto anche circa sei anni fa, durante una sua apparizione al programma Piano Sessions (BBC Radio 1), durante il quale si è esibito con le cover di Elastic Heart di Sia e Not The Only One di Sam Smith.

Venerdì 21 gennaio è uscito Underwater, il suo nuovo album di solo pianoforte degli ultimi venti anni.

Mercoledì 19 gennaio, Ludovico Einaudi ha presentato in anteprima alcuni brani estratti da Underwater in uno showcase organizzato da Universal Music, durante il quale il maestro ha risposto ad alcune domande di Matt Everitt (speaker di BBC Radio 1). Anche i partecipanti hanno avuto modo di inviare le proprie domande attraverso la chat messa a disposizione durante l’evento.

Di seguito, riproponiamo alcune delle domande e le relative risposte.

Come è nato “Underwater”?

L.E.: “Quando ho composto questi brani ero in totale isolamento. In quel momento, nonostante fossimo in pieno lockdown, ho amato moltissimo il senso di pace che mi circondava. Un silenzio improvviso stava attraversando tutto il mondo. Mi sono sentito estremamente libero e quella libertà che ho sentito si è riflessa nella mia musica. Questa musica rappresenta una sorta di “manifesto” di come dovremmo riconsiderare il nostro futuro. In quel contesto, anche la natura ha avuto una reazione positiva. E’ stato un modo per farci riflettere e per farci capire che dobbiamo essere più rispettosi del nostro Pianeta.”

Prima di iniziare a comporre i brani di questo nuovo album, come si sentiva?

L.E.: “All’inizio del 2020, ero nel mezzo di un tour mondiale. Ero appena rientrato dall’Asia quando si iniziavano a percepire i primi segnali della diffusione del Covid. A febbraio ho suonato il mio ultimo concerto alla Filarmonica di Berlino. Subito dopo, ho deciso di trascorrere una settimana in montagna per rilassarmi. In quel momento il mondo si è fermato e io sono rimasto bloccato. Ho iniziato ad apprezzare il fatto di poter comporre musica praticamente ogni giorno e, nel frattempo, ho iniziato anche a scrivere un diario. Non si trattava di un “obbligo” a livello artistico, ma potevo suonare solo per il piacere, per il gusto di farlo solo per me stesso. Ho iniziato a scrivere, a comporre in assoluta libertà e, solo dopo due settimane, ho iniziato ad ascoltare le mie composizioni. Avevo la sensazione che la musica mi arrivasse in modo del tutto naturale, quasi senza che me ne accorgessi. Ho sentito qualcosa di nuovo in quei brani, un’aura che volevo assolutamente preservare. Allora ho capito che quei brani sarebbero potuti diventare un nuovo album. Cercavo di trasmettere i miei sentimenti al pianoforte, e il pianoforte mi restituiva quei suoni così leggeri.”

Quali sono le principali differenze tra la composizione per orchestra e la composizione solo per pianoforte?

L.E.: “Quando si compone per orchestra è necessaria molta organizzazione. Si lavora per passi successivi e bisogna chiaramente tenere in considerazione tutti gli altri musicisti. Dall’altra parte, comporre solo per pianoforte permette di esplorare di più e di cambiare direzione ogni volta che vuoi. Non devi continuare a riconsiderare le eventuali imperfezioni e a rifare il tutto. Devi solo seguire il tuo istinto e ritrovarti in uno stato mentale “parallelo”.

Che importanza ha avuto il silenzio nella composizione dell’album?

L.E: “Il silenzio che ti circonda permette al cervello di respirare in modo diverso. Anche la natura ha avuto una rinascita. Ad esempio, i pesci sono ritornati nella Laguna di Venezia, alcuni tipi di piante hanno cominciato a diffondersi nuovamente e anche la qualità dell’aria è migliorata. Tutto questo mi ha reso molto felice e, al tempo stesso, mi ha permesso di riflettere sul cambiamento climatico. Dobbiamo rallentare e pensare di più a ciò che stiamo facendo al nostro Pianeta. Il silenzio è stato il mio ossigeno.”

Come mai hai deciso di intitolare questo nuovo album “Underwater”?

L.E.: “Tutti noi ci siamo trovati in un’altra dimensione. Io mi sentivo come se mi stessi immergendo in un altro luogo, alla scoperta di cose nuove. Inoltre, c’è un’emozione diversa nel suono che si propaga sott’acqua.”

Qual è il suo approccio alla composizione musicale?

L.E.: “La natura della composizione musicale è molto simile al respiro. E’ istintiva e spontanea. E’ davvero come un respiro: quando è finito, è finito.”

Perché ha scelto l’immagine di un cigno per la copertina dell’album? Inoltre, è vero che ha scattato lei quella fotografia?

L.E.: “Mi piace molto scattare fotografie. In tutti i miei album ci sono delle mie foto o immagini. Ho scelto il “cigno” perché, nel mondo asiatico, rappresenta bellezza e grazia. Tuttavia, rappresenta anche la morte. Ci ricorda di seguire l’istinto.”

Qual è la sua reazione sapendo l’impatto che la sua musica ha su tantissime persone?

L.E.: “Sono molto felice di sapere che la mia musica abbia un tale effetto positivo sulle persone. Alla fine, ha un effetto positivo anche su me stesso. E’ qualcosa che non posso tenere per me ma che devo assolutamente condividere.”

Com’è e come si è evoluto nel tempo il suo rapporto con il pianoforte?

L.E.: “Da adolescente suonavo e studiavo assiduamente. Il mio approccio, tuttavia, non piaceva al mio insegnante che mi diceva sempre che sembrava che volessi far suonare il piano come se fosse una chitarra. Successivamente, mi sono fermato per alcuni anni. Quando sono tornato a suonare ho dovuto trovare la mia voce.”

Lei saprà certamente di essere molto conosciuto sui Social Media. Che cosa ne pensa?

L.E.: “Sì, ne sono consapevole, anche se non utilizzo TikTok. Tra i miei brani, quello più famoso su questa piattaforma è Experience e, in un certo senso, capisco perché. Experience è, a suo modo, un brano ‘selvaggio’. E’ un brano che trasmette una grande emozione.”

Che tipo di musica le piace ascoltare?

L.E.: “A dire il vero non ascolto molta musica. A volte mi capita di sentire un brano che mi piace e allora lo cerco attraverso la App del telefono. Sono sempre molto curioso di scoprire musica nuova. Può essere musica che arriva dalla strada o dai palazzi, hip-hop oppure una band. Potrebbero essere i Radiohead, Eminem o Bach.”

Tra le date in programma nel suo prossimo tour, ce ne sono alcune a Londra all’Alexandra Palace. Lei, però, a Londra ha suonato davvero in location tra le più diverse. Come mai?

L.E.: In effetti, ho suonato in molte location a Londra: il Barbican, la Royal Albert Hall, la Union Chapel. E mi capita di scegliere location in cui si esibiscono rock bands e dove non ci si aspetterebbe di trovare un concerto di solo pianoforte. Mi piace cambiare. Ad esempio, qualche mese fa ho fatto quindici concerti consecutivi a Milano, nello stesso teatro (Ludovico Einaudi si è esibito al Teatro Dal Verme dal 4 al 18 dicembre 2021 – n.d.r.). In questo caso, conoscendo perfettamente la location e il suono nella stessa, ho potuto davvero concentrarmi sulla qualità della musica.

Underwater, il nuovo album di Ludovico Einaudi, è uscito venerdì 21 gennaio su etichetta Decca Records.

Tracklist:

1. Luminous
2. Rolling Like a Ball
3. Indian Yellow
4. Flora
5. Natural Light
6. Almost June
7. Swordfish
8. Wind Song
9. Atoms
10. Temple White
11. Nobody Knows
12. Underwater

Il tour internazionale di Underwater, partirà dall’Italia a febbraio, e da qui proseguirà poi in Europa, USA, Messico e Canada.

Ecco le date italiane:

5/6 febbraio ALBA, Teatro Comunale
7 febbraio FIRENZE, Teatro Verdi
10/11 febbraio ROMA, Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia
24 Maggio TORINO, Auditorium Giovanni Agnelli, Lingotto
25 maggio RAVENNA, Pala De Andrè, Anteprima Ravenna Festival 2022

e le altre date del tour:

1/2 marzo ROTTERDAM, Concertgebouw (1 marzo sold out)
3 marzo BRUXELLES, Bozar (sold out)
5 marzo GHENT, Capitole (sold out)
21/23 marzo LONDON, Hammersmith Apollo
24 marzo MANCHESTER, 02 Apollo (sold out)
26/27 marzo LONDON, Alexandra Palace Theatre (sold out)
2 aprile COPENHAGEN, DR Konserthuset (sold out)
3/5 aprile MUNICH, Isarphilharmonie (sold out)
11 aprile OSLO, Konserthus
13/15 aprile PARIS, Dalle Pleyel
24/25 aprile LISBON, Coliseu Dos Recreios
27/28 aprile BARCELONA, Gran Teatro del Liceu
28 maggio BERLIN, Waldbuhne
10 giugno GADALAJARA, Teatro Diana
11 giugno MEXICO CITY, Auditorio Nacional
14 giugno VANCOUVER, The Centre of Performing Arts
15 giugno SEATTLE, Paramount
17/18 giugno OAKLAND, Fox Theatre
19 giugno LOS ANGELES, Greek Theatre
22 giugno DALLAS, Winspeare Opera House
24 giugno CHICAGO, Symphony Hall
27 giugno WASHINGTON, Kennedy Centre
28 giugno NEW YORK, Beacon Theatre
29 giugno NEW YORK, Appel Room
30 giugno QUEBEC CITY, Grand Théâtre du Québec
3/4 luglio MONTREAL, Salle Wilfrid Pelletier
6 luglio TORONTO, Roy Thompson Hall

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