L’electro-swing dei The Sweet Life Society

Uscito alla fine di marzo (2019) Manifesto! (Black Seed Records/Egea Music) è il nuovo disco dell’eclettica band di Torino anticipato dal singolo Better than that.

Il progetto nasce dall’incontro dei due producer Gabriele Concas e Matteo Marini. Dopo i primi esperimenti sonori diventano una band, con il coinvolgimento di musicisti live, dando presto vita alla Sweet Life Orchestra. Dopo un tour di due mesi tra Canada e Stati Uniti nel 2014 il duo firma in patria con Warner Music per l’uscita del primo disco Swing Circus. Allo stesso tempo inizia a calcare seriamente i palchi di festival e club d’Europa. A tre anni dall’uscita del primo disco e dopo aver curato la colonna sonora di due film presentati al Venezia film festival, Le ultime cose di Irene Dionisio e Brutti e cattivi di Cosimo Gomez, esce Antique Beats, il secondo lavoro discografico della band.

«In questi anni abbiamo avuto la fortuna di suonare in lungo e in largo in Europa e di testare con mano come sempre più la musica sia fondamentale come strumento di divulgazione di narrazioni per un futuro diverso. Abbiamo portato la nostra musica per i migranti tra i terremotati e in sostegno di tante iniziative sociali. Nell’estate del 2016 eravamo a Glastonbury Festival e il giorno dopo il referendum sulla Brexit siamo stati svegliati dal nostro manager inglese in lacrime, l’atmosfera del festival era surreale, per protesta le persone si erano pitturate il viso con la bandiera dell’Unione Europea e andavano in giro tristi mentre dai palchi le band lanciavano messaggi contro la classe politica che aveva portato a quel risultato.»

“Manifesto!” nasce dalla profonda necessità della band di prendere una posizione su quello che succede nell’attualità: un modo per prendere una boccata d’aria dall’asfissiante disordine e vuoto politico dell’attuale mondo. Il groove del basso e il beat della drum machine, in ogni canzone, sono sempre legati ad un messaggio chiaro, un “Manifesto!” da poter gridare forte.

“Siamo sensibili verso la bellezza/Siamo sensibili verso la verità/ma non siamo più abituati a goderne/perché siamo intossicati dall’economia”

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