(Maurizio Galli)
A leggerne il titolo “La storia del Rock in Italia” si potrebbe pensare che sia quantomeno presuntuoso come titolo per un libro e invece Roberto Caselli e Stefano Gilardino – i due coautori – pur cimentandosi in un’impresa difficile riescono a regalarci un volume davvero fluido, esaustivo e mai noiosamente enciclopedico.
Si parte dall’arrivo del rock ‘n’ roll in Italia fino a quella che Gilardino definisce “La nuova musica italiana” (Verdena, The Zen Circus, Baustelle, etc…). Nel mezzo, così come negli altri due capitoli, lo scibile del rock italico: beat, prog, punk ed elettronica.
Parecchio spazio, a ragione, all’interno del libro è inoltre dedicato alle riviste, siti e molto altro. 350 pagine, ricche di illustrazioni a colori, che sicuramente sanno attrarre l’attenzione del lettore.
(Hoepli, 2019)
Roberto Caselli è giornalista, critico musicale e voce storica di Radio Popolare, ha al suo attivo lunghe collaborazioni con quotidiani, giornali specializzati, enciclopedie e siti web. È stato direttore della rivista Hi Folks! e del mensile musicale Jam. Tra i suoi numerosi libri che spaziano tra rock, blues e musica d’autore si ricordano il saggio “Hallelujah” (Arcana 2014) sui testi commentati di Leonard Cohen, “La storia del blues” (Hoepli 2015), “Jim Morrison” (Hoepli 2016) e “La Storia della canzone italiana” (Hoepli 2018).
Stefano Gilardino è scrittore e giornalista musicale, ha scritto il libro “100 dischi ideali per capire il punk” (Ed. Riuniti 2006) e collaborato alla stesura delle schede di “1000 concerti che ci hanno cambiato la vita” di Ezio Guaitamacchi (Rizzoli 2010). Nel 2015 ha fondato l’etichetta “Intervallo”, dedita alle ristampe di sonorizzazioni sperimentali italiane degli anni Settanta. Nel 2017 ha pubblicato“La storia del punk” (Hoepli) seguita, l’anno successivo, da “Il quaderno punk 1979-1981” (Goodfellas/Spittle), scritto assieme a suo fratello Fabrizio.