La nave dei folli, vita e canti di Ivan Della Mea

(Maurizio Galli – 25 ottobre 2019)

A dieci anni di distanza dalla scomparsa di Ivan Della Mea (16 ottobre 1940 – 14 giugno 2009), Alessio Lega ci accompagna lungo la storia del cantautore, scrittore e giornalista italiano.

Durante la lettura del libro si rimane subito colpiti dal fatto che non ci si trova dinnanzi ad una semplice biografia. Leggendo i vari capitoli che scandiscono lo scorrere del tempo dell’artista, e di una generazione intera, si viene catapultati dentro un racconto alla Émile Zola o Charles Dickens. È difatti facile perdersi lungo i Navigli, sentire l’umido della scighera che si insinua tra il collo e il bavero del cappotto, essere “presi” dalle lotte operaie…

Ivan Della Mea è quello che potremmo etichettare come un figlio della guerra, abbandonato piccolo in un brefotrofio della Lucca e in seguito portato a Milano dove visse in prima persona il mondo dei clochard, dormendo spesso in strada. Giovane ribelle, nel periodo dei primi anni sessanta scoprì la risoluzione culturale fatta di utopia politica, di letteratura e di musica.
È così che ha la possibilità di vivere importanti esperienze di ricerca in campo etnomusicale come Il nuovo Canzoniere italiano, i Dischi del Sole e le Edizioni Avanti!
Con la nascita del folk revival Della Mea divenne uno dei protagonisti indiscussi di quella scena musicale italiana, i suoi canti furono la colonna sonora delle lotte operaie e delle conquiste sociali. A Milano Della Mea divenne uno dei più appassionati cantori del dialetto milanese (tra le ballate più belle ricordiamo El me gatt del 1962 e Ringhera del 1974).

Un plauso ad Alessio Lega (Agenzia X editore) per aver fatto brillare la stella di uno dei poeti e narratori urbani del Novecento ancora da scoprire. Grazie!

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