Kaipa – The Decca Years, 1975-1978.

(Andrea Romeo – 20 agosto 2020)

Negli anni settanta la scena musicale svedese era, molto probabilmente, assai poco conosciuta nel resto dell’Europa; la Scandinavia era ancora un luogo “lontano”, per tradizioni, abitudini, comportamenti e stile di vita, e lo era anche in buona parte per quanto riguarda la propria espressione artistica.

In questa sorta di splendido isolamento, che ha in un certo senso filtrato le influenze provenienti dall’esterno, Hans Lundin, tastiere e voce, e Tomas Eriksson, basso, iniziano a suonare insieme; nel 1973 coinvolgono Thomas Sjöberg, batteria ed in quel momento nascono gli Ura Kaipa; le influenze principali sono il pop, il rock, la musica classica ma anche la musica popolare svedese, ma anche la strumentazione scelta ha un certo peso nella creazione dei loro brani: Lundin utilizza un organo Hammond, il piano elettrico Wurlitzer, il sintetizzatore Davoli, Eriksson un basso Rickenbacker, dal suono molto peculiare, ed ancora sconosciuto in Svezia.

In sintesi, un gruppo di sperimentatori, con salde radici nella tradizione ma disposti ad esplorare nuove strade, per ciò che riguarda composizione, arrangiamento, suoni.

La via “nordica” alla musica progressive, di fatto nasce proprio allora: Ingemar Bergman sostituisce Sjöberg alla batteria ma l’incontro decisivo, avviene, nel 1974, quando la band decide di ingrandirsi, includendo un chitarrista, per esplorare sonorità più ampie, e la scelta cade sul diciassettenne di Uppsala Roine Stolt.

A quel punto cambia davvero tutto: nel 1975 pubblicano Kaipa, l’anno successivo Inget Nytt Under Solen, che contiene i brani soltanto abbozzati e non inclusi nel primo album, nel 1978 Solo; la crisi del prog, ormai alle porte in tutta Europa, non tocca invece quest’isola (o meglio penisola) felice dell’estremo nord.

La band si assesta ulteriormente: Eriksson abbandona, subentrano Mats Lindberg, al basso e Mats Löfgren alla voce, il che consente a Lundin di occuparsi principalmente delle tastiere, anche perché, nel frattempo il suono della band ha acquisito spessore e complessità, tant’è che i Kaipa, che continuano peraltro a cantare in svedese, vengono ormai paragonati ai mostri sacri del prog, come Yes e Genesis.

Dopo il terzo album, ed il successivo tour, la band ha un momento di crisi acuta, si spezza di fatto in due e, gli eventi successivi, decretano la sua temporanea fine: Stolt viene sostituito con Max Åhman, Mats Löfgren lascia il gruppo, il bassista Mats Lindberg viene rimpiazzato da Mats “Microben” Lindberg, Bergman lascia definitivamente la band e viene rimpiazzato da Per “Pelle” Andersson, alla fine del 1981.

 Nell’autunno del 1982 i Kaipa pubblicano Nattdjurstid ma, la loro vicenda artistica, inevitabilmente si chiude qui, per i vent’anni successivi.

The Decca Years, 1975-1978 racchiude il primo, e decisamente assai interessante e fecondo periodo di questo gruppo, riemerso successivamente dalle nebbie del tempo nei primi anni 2000: al suo interno sono inclusi i primi tre album, a cui sono stati aggiunti un inedito Kaipa Live, registrato presso l’Östanåskolan di Eksjö, Svezia nel 1976, il Bullerbyn di Stoccolma, Svezia e lo Stenungsundsgymnasiet di Stenungsund, Svezia, nel 1977, ed infine l’Huset di Copenhagen, Danimarca, nel 1978, ed un altro interessante dischetto, sempre inedito, 1974 Unedited Master Demo Recording, che contiene una decina di brani, parecchi dei quali rimasti poi “nel cassetto”, e registrati nell’estate del 1974 ad Uppsala.

Un’occasione davvero ghiotta per scoprire una scena musicale ancora oggi estremamente fiorente, attraverso i numerosi progetti che, dei Kaipa, si possono considerare figli, se non nipoti, The Flower Kings, The Tangent, Kaipa Da Capo… ma anche Anglagard, Anekdoten, e tutta una nutritissima serie di band, tra le quali molte sono ancora in attività, che hanno attraversato gli anni ’80, ’90 ed il primo decennio degli anni ’00, mantenendola viva e soprattutto vivace.

I Kaipa, per inciso, che hanno ripreso a suonare nel 2002, sono ancora in pista, con una formazione in cui Hans Lundin resta l’unico membro originario; nel 2014, peraltro, Roine Stolt, Ingemar Bergman e Tomas Eriksson si sono riuniti, con il nome di Kaipa Da Capo, per suonare i brani dei primi tre album ed iniziare contemporaneamente a scrivere pezzi nuovi: due band, quindi, che proseguono in parallelo una vicenda iniziata oltre quarant’anni fa.

Ma, come si suol dire, queste sono altre storie…

(Inside Out Records, 2005)

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