JUDY IN THE CASE – OLD TALES

(Aldo Pedron – 1 settembre 2020)

Qualcuno se lo vuoi le chiamava … emozioni.

E se ascoltando questi brani a cavallo principalmente tra gli anni ’60 e ’70, provi anche tu una forte emozione significa che lo scopo é stato raggiunto. Si è vero non sono gli originali di quei mostri sacri di CSNY ma queste cosiddette cover vivono di luce propria in quanto elegantemente arrangiate da questo quartetto che spunta dalla provincia di Varese (Gallarate e dintorni).  Il risultato é proprio gradevole ascoltando queste 8 gemme e diciamolo pure, piccoli capolavori.

Come dice la band sono vecchie storie, certo, ma hanno voluto raccontarle ugualmente a modo loro anche perché sono canzoni immortali che restano tra le preferite ed hanno accompagnato la loro vita fin da ragazzi quando le hanno ascoltate per la prima volta.

Il quartetto due maschi e due femmine è composto da Massimo Beretta (maestro ed insegnante di canto e tecnica vocale) qui alla voce, chitarra acustica e armonica diatonica in due brani, Alessandro Restelli (chitarra acustica e chitarra slide nei primi 3 pezzi), Paola Martino (voce solista) e la bravissima Daniela Grisetti (voce solista).

Massimo Beretta è una vecchia conoscenza con altre formazioni: i Jefferson Cleaners, il duo Bad Wine, i Malaluna (gruppo di cantautorato italiano) e Ronnie Dundee (funky, soul & ragamuffin acoustic project) con Veronica Perazzolo.

I Judy In The Case sono naturalmente rigorosamente acustici per sole chitarre e voci, pertanto il paragone con i brani che già conosciamo in versione elettrica non sa da fare, la differenza potrebbe essere sostanziale diventando qui canzoni più intime ed intimistiche in puro stile folk-rock.

Si parte con Carry On di Stephen Stills da Déjà Vu (1970) impreziosita dal tocco slide della chitarra di Alessandro Restelli e a seguire Helplessly Hoping sempre del texano Stills e tratta dall’omonimo primo album del 1969 Crosby, Stills & Nash. Brano quest’ultimo, originariamente pubblicato anche su singolo nel giugno del 1969 come facciata B di Marrakesh Express che qui nel disco dei Judy in The Case conclude la magnifica triade delle prime tre canzoni in cui le voci di Massimo Beretta (Stephen Stills) e del gruppo si elevano e non sfigurano affatto con gli originali.

You’ve Got A Friend è un brano musicale di Carole King incluso nell’album del 1971 Tapestry (oltre 25 milioni di copie vendute) e ripresa lo stesso anno da James Taylor ed inserita nel suo ellepì Mud Slide Slim And The Blue Horizon.

Splendida la versione di Teach Your Children dell’inglese Graham Nash in una delle sue più toccanti canzoni. Il violino di Gaia Ghidini invece dà un tocco magico sia a Helplessly Hoping che a Rosie di Jackson Browne mentre l’altro ospite Checco Onidi è al basso in 4 brani e alle congas e mini cajon in un paio.

Find The Cost Of Freedom anticipata dai tuoni e suoni è meravigliosamente resa qui in una versione a-cappella (solo voci) di un minuto e mezzo anticipando il finale e la conclusiva Ohio di Neil Young con il suono cristallino delle due chitarre (Alessandro Restelli e special guest Cristian Marin).

All’interno una password per fare il download con bonus tracks.

In definitiva un bel disco con chitarre suonate efficacemente, voci intonate e un’ottima incisione.

Un CD da ascoltare e riascoltare con queste otto meravigliose canzoni che rappresentano il meglio di un periodo glorioso, irripetibile ed irraggiungibile (‘60 & ‘70). I Judy In The Case hanno il buon gusto di scegliere canzoni intramontabili e di riproporle squisitamente bene. Bel colpo!

(Barnum Records – 1 settembre 2020)

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