Jontavious Willis – Spectacular Class

(Andrea Lenti – 3 febbraio 2020)

Quella di Jontavious Willis, talentuoso bluesman che nel 2020 compirà 24 anni, è una tipica storia di oggi che avrebbe potuto svolgersi 30 o 50 anni fa. Entra, come molti bravi ragazzi cresciuti a Greenville, Georgia, nel coro gospel della chiesa locale quando è ancora un bambino. All’età di 14 anni ascolta Muddy Waters alla radio e la sua vita cambia.
Il Blues diventerà la sua strada e dopo pochi anni un personaggio come Taj Mahal si accorge di lui scrivendone meraviglie. Willis praticamente si autoproduce il primo disco e nel 2019, con ancora l’aiuto di Taj Mahal e anche di Keb ‘Mo che glielo producono, esce questo Spectacular Class che è davvero uno dei miglior dischi blues ascoltati da tempo.
Piedmont, Delta, Country Blues, e un tocco di Chicago… c’è tutto, arricchito da una voce davvero espressiva e notevole.

Il ragazzo ha le idee chiare: “Metto la voce sempre in prima linea. Penso sia la cosa più importante. Se incomincio a concentrarmi troppo sullo strumento a discapito della voce, significa che sto dimenticando la ragione stessa del Blues, che è quella di raccontare una storia “.  

Ottimo chitarrista, fingerpicking, flatpicking, slide, banjo a 5 corde e pure armonicista, Jontavious si cimenta in un album difficile da dimenticare. Low Down Days, The Blues Is Dead e Friend Zone Blues sono i momenti più Chicago style, con armonica, piano e a volte organo in grande evidenza. Resting On My Mind è quasi soul, Daddy’s Dough, Country e The World Is In A Tangle sono invece i momenti più folk e celebrativi del Delta, molto evocativi. Ti immagini subito una casa col portico, la sedia a dondolo, cani, birre e un gruppo di amici che se la raccontano. Long Winded Woman richiama alcune atmosfere anni ‘20/‘30, Liquor è forse il brano musicalmente più ambizioso, gran ritmo e gran piano, mentre Jon’s Boogie è un intermezzo strumentale ed proprio ciò che il titolo dice: un boogie.

Mi rendo benissimo conto che spesso, sull’onda dell’entusiasmo, parliamo di grandi dischi quando poi in realtà dopo pochi mesi li abbiamo già dimenticati, ma questo Spectacular Class è davvero un disco profondo, da comprare e custodire. Jontavious Willis è qui per restarci. Mesi fa avevo cercato alcuni suoi video, erano molto interessanti ma erano tutti molto folk-blues, tutti solo voce (gran voce), chitarra e piede battuto per terra. La produzione di Keb ‘Mo gli ha fornito una band che sicuramente ha aiutato Jontavious a crescere.

Sull’annoso dibattito intorno alla modernità del Blues e sul perché ancora oggi ha senso comprare dischi blues, lascio la parola ancora a Willis: “Lo stesso Blues scritto negli anni delle leggi di Jim Crow (gli anni della segregazione razziale di fine ‘800) può essere ancora cantato oggi. Gli argomenti di quelle canzoni, ingiustizia, maltrattamento e abusi sono gli stessi delle canzoni e delle battaglie che combattiamo ancora oggi “.

L’ho già detto e lo ripeto: da comprare. 

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