Intervista a Ringo Starr

In occasione della pubblicazione di Crooked Boy, il suo nuovo EP comprendente  quattro brani scritti e prodotti da Linda Perry, l’ex cantante delle Four Non Blondes, e del prossimo avvio del nuovo tour (che toccherà in questa fase Las Vegas, la California e il Messico per poi trasferirsi a settembre sulla East Coast degli Stati Uniti), Ringo Starr ha rilasciato tramite Zoom una intervista ai media alla quale siamo stati invitati anche noi di Musicalmind.

D. Ti vediamo in grande forma!

R. Grazie! Passo un po’ di tempo in palestra, sto attento a quello che mangio (NdR Ringo è vegetariano come Paul McCartney), faccio concerti, sto incidendo un  disco. Ho questo piccolo studio di registrazione in casa, dall’altro lato c’è il mio laboratorio artistico…mi tengo occupato.

D. Com’è stata la collaborazione con Linda Perry?

R. Linda, che aveva già collaborato con me, un giorno è passata e mi ha detto: perchè non mi fai fare l’intero EP? Ha fatto un grande lavoro, ha scritto le canzoni, ha messo in piedi la band, mi ha mandato i file ed è venuta direttamente in studio. Poi io ho suonato prima la batteria e poi ho cantato.

D. Le hai chiesto qualche canzone in particolare?

R. I primi brani che mi aveva mandato erano calmi, le ho chiesto allora di scrivermi un brano rock. Così mi ha mandato “Gonna Need Someone”. Ci sono dei musicisti incredibili che suonano nel disco, tra i quali Nick Valensi degli Strokes.

D. Le tue canzoni hanno di solito un sentimento positivo, ottimista. Penso a “Rewind forward” in passato e ad “Adeline”, “Crooked Boy” e “February Sky” in questo EP. Lo hai chiesto espressamente tu a Linda?

R. Sì, lo sai, il mondo sta impazzendo, l’erba non cresce più, ma c’è un fiore là nell’angolo. Ho chiesto solo questo, la canzone può anche essere triste, ma alla fine deve essere positiva…alla fine, nel ritornello, o in qualsiasi punto, ma lo deve essere.

D. Suonerai qualcuna delle nuovi canzoni nel tuo tour che sta per iniziare?

R. No. Se dici al pubblico “ecco una nuova canzone” la gente va in bagno o a comperare le t-shirt. Quando la gente viene a vedermi con la All Starr Band si aspetta di ascoltare i grandi successi.

D. Come funziona quando ti capita di lavorare con Paul McCartney?

R.  Semplice. Lui scrive e registra il brano nel suo studio, mi manda il file, io aggiungo la batteria, poi canto e glielo rimando per sapere se vuol cambiare qualcosa. Funziona così. Se invece è in città passa direttamente in studio…è incredibile, ha un cuore grande…lo amo, è mio amico.

D. Come mai ultimamente hai pubblicato solo EP e non CD?

R. Sai, siamo qui nel mio studio, ci divertiamo a suonare, ridiamo e suoniamo, e quando abbiamo finito 4 canzoni decido di pubblicarle. Mi piacciono gli EP, ma ora ho appena finito di registrare un intero album di 10 canzoni di musica country, ho anche scritto una canzone.

D. Ci puoi anticipare qualcosa?

R. Sarà un disco di musica da ballare, sarà musica country ovviamente. Inizialmente era nato come EP, poi invece abbiamo deciso di fare un intero album di 10 canzoni.

D. Tu e Paul avete suonato nella cover di “Let it Be” di Dolly Parton. Cosa ti piace della musica country?

R. Ho iniziato ad amare il country a Liverpool, al porto. C’erano tutti questi ragazzi di Liverpool  che andavano per nave, andavano in America e quando tornavano portavano dei dischi di country. Era l’unico modo per sentire quella musica, allora le radio non la trasmettevano. Poi, con i Beatles, abbiamo iniziato tutti e quattro ad ascoltare le stesse canzoni, Buddy Holly, Bill Haley.

D. Hai già inciso un disco country in passato (NdR “Beaucoups of Blues”, il secondo album da solista di Ringo)

R. Sì, lo abbiamo inciso in soli due giorni a Nashville. Mi sono divertito molto ed è stato molto veloce. Amo il country, amo Nashville e amo il Ryman.

D. Cosa ne pensi della nuova versione del film “Let It Be?

R. Non sono mai stato un fan del documentario originale, ma questo è grande perchè è incentrato su di noi ragazzi, la musica e le discussioni sulle canzoni.

D. Come ci si sente quando si sta per andare in tour?

R. Io adoro suonare e, lo sai, sono un batterista per cui ho bisogno di una band davanti a me. Io suono con diversi ottimi strumentisti: io suono le loro canzoni e loro suonano le mie. Continuo a farlo perchè mi piace, e perchè lo posso ancora fare. Quest’anno l’ultima data sarà al Radio City Music Hall di New York, un posto che amo. Ho festeggiato il mio settantesimo compleanno lì e, sorpresa sorpresa, Paul è salito sul palco è ha suonato “Birthday”. Tutti sapevano della sorpresa e nessuno mi ha detto niente.

D. Il 7 luglio sarà il tuo compleanno (NdR Ringo compirà 84 anni). Come lo festeggerai?

R. Come ho fatto negli ultimi 14 anni. A mezzogiorno andremo a Santa Monica per fare una festa con i fan all’ insegna del “Peace & Love”. Sono cresciuto negli anni ‘60, grazie agli hippie, e anche noi a nostro modo siamo diventati hippie. Tutto quello che faccio è la mia parte di “Peace & Love”.

D. Ultima domanda: cosa ne pensi della AI e degli avatar che possono interagire con i fan?

R. Può essere utile, l’abbiamo utilizzata per “Now and Then”. Peter Jackson ha dei macchinari incredibili, ha estratto la voce di John dal nastro ed è riuscito a pulirla e rafforzarla. La prima volta che avevo ascoltato la canzone, penso fosse il 1996,  la sua voce era quasi irriconoscible. Quindi grazie alla AI. Ma penso che potrebbero esserci dei rischi, potrebbe rubarci l’anima. Ma io non lo farò mai, state tranquilli.

D. Grazie!

R. Tutto bene, grazie a te!

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