Il ritorno di Jimi Hendrix (nei disegni di Matteo Guarnaccia)

(Maurizio Galli)

È anche grazie alla ComicOut se da alcuni giorni è uscito Jimi Hendrix, la ristampa restaurata del fumetto pubblicato nel 1980 per la neonata edizione italiana di “Rolling Stone” e da anni introvabile, ad opera di quel gran genio di Matteo Guarnaccia.

Come se tutto ciò potesse non bastare la prefazioni è a opera di Eugenio Finardi e di Omar Pedrini.

Chi segue le vicende della controcultura nostrana sa da sé che Matteo Guarnaccia è il re dell’illustrazione underground italiana. Di lui Albert Hofmann (il “padre nobile” dell’LSD) ebbe a dire: “Divertente e filosofico, ha raggiunta la massima capacità espressiva possibile nel rendere per immagini le fantasie psichedeliche”. Agli inizi degli anni Settanta troviamo lo “sciamano psichedelico” attivo nella scena alternativa culturale con la rivista psichedelica “Insekten Sekte”.Le sue opere sono state esposte in alcuni dei più importanti musei come la Triennale di Milano, la Hall of Flowers di San Francisco e la Biennale diVenezia. I suoi lavori compaiono su importanti riviste e cataloghi internazionali, fra cui “Art of Modern Rock” e “Underground Culture from all Parts of the World”. Ha collaborato, occupandosi di vari progetti, con alcuni dei più importanti atelierdi moda (ad esempio Vivienne Westwood) così come nel campo del design. Infine, nel campo musicale ha lavorato come art directorcon i Timoria, Garybaldi, Byrds e Donovan.

Cosa può volere di più un fan sfegatato di Jimi Hendrix, oltrecché appassionato di psichedelia e divoratore di fumetti, se non il Jimi Hendrix di Matteo Guarnaccia? Niente. Paradise Now! (cit.)

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