Heroes and Monsters – Heroes and Monsters

Non ce ne vogliano, sinceramente, i fans di Vasco Rossi, ma lo Stef Burns che ci piace davvero di più lo ritroviamo proprio tra i solchi, pardon, le tracce di questo nuovo lavoro, targato Heroes and Monsters, riproposizione in chiave moderna del concetto di power trio, e che mantiene esattamente tutto ciò che promette.

Detto del chitarrista nativo di Oakland, già con Michael Bolton, Y&T, Alice Cooper, Huey Lewis and the News ed ovviamente con il cantautore di Zocca, i suoi compagni di viaggio rispondono al nome di Will Hunt, batterista degli Evanescence che ha incrociato Burns durante un paio di tour con Vasco, e di Todd Kerns, bassista e cantante canadese che, dopo diverse esperienze, tra cui una con i Faster Pussycat, è diventato da oltre dieci anni parte integrante della band di Slash.

Un power trio che sprizza rock da tutti i pori e lo fa con una grinta ed una freschezza decisamente giovanile, per una delle molte interessanti operazioni musicali messe in cantiere dalla Frontiers Records, etichetta italiana che si sta dedicando a ricreare una sorta di movimento rock, attraverso musicisti che hanno avuto ed hanno percorsi artistici importanti, ma che hanno manifestato una decisa voglia di rimettersi in gioco.

Il rock torna alle origini? Forse… ma la realtà è che gli stilemi di un genere che, negli anni, si è evoluto attraverso una miriade di sviluppi musicali differenti, restano comunque quelli di sempre ed ecco spiegato il perché, all’interno delle dieci tracce contenute in questo debutto, trovano posto le più disperate influenze: chi riconosce echi di Led Zeppelin, Queen, Kiss, Def Leppard, Alice Cooper, AC/DC, beh, non sbaglia affatto, ed anzi l’elenco potrebbe anche essere più ampio.

Detto questo, già dalle prime note di Locked and Loaded, per poi andare avanti con Raw Power, Let’s Ride It o Angels Never Sleep, i tre musicisti non si limitano certamente a praticare un rock meramente derivativo, ma sfruttano appieno le proprie doti musicali per proporre un rock a 360°, che prende spunto dai classici, li rimescola, aggiunge una buona dose di pepe, grazie all’esperienza maturata dai tre nelle singole carriere, e propone una ricetta indubbiamente frizzante, che non sarà magari innovativa in senso assoluto, ma che fornisce senza dubbio solide certezze.

Il rock, l’hard-rock se vogliamo essere più precisi, è vivo, vivissimo, ed in ottima salute: i concerti sono affollatissimi, i festival si moltiplicano in tutta Europa (purtroppo molto meno in Italia, ma è questione annosa… essere “periferia musicale”, per lo meno nell’opinione di chi scrive, significa anche questo…), le band vendono ancora, anzi rispetto ad altri generi mantengono, e spesso allargano, la base degli appassionati, e gli Heroes and Monsters si inseriscono a pieno titolo, e lo fanno partendo dall’Italia, in questo tourbillon in piena ebollizione che attende soltanto l’estate per invadere quei palchi pronti da tempo a tornare protagonisti.

Hunt e Kerns formano una sezione ritmica tellurica, senza fronzoli, ma che non lascia assolutamente tregua, e sulla quale Burns può snocciolare un repertorio chitarristico che va ben oltre i termini per i quali lo si conosce dalle nostre parti.

C’è chi definisce questo approccio hard-rock moderno, e lo testimoniano in pieno i primi due brani, ai quali fanno seguito altri due pezzi che pescano all’interno di una tradizione addirittura antecedente ai seventies; ma non finisce qui, perché I Knew You Were The Devil guarda molto avanti, Break Me (I’m Yours) è invece figlia della tradizione mentre Blame è forse uno dei punti più interessanti di innovazione.

Don’t Tell Me I’m Wrong e Set Me Free, cover di un brano degli Sweet che, parecchio piaciona, buca gli amplificatori con facilità, strizzano decisamente l’occhio ad un possibile airplay, perché il loro andamento melodico malinconico potrebbe davvero fare breccia in un etere che, da troppo tempo ormai, galleggia ingessato in una stanca riproposizione pop mainstream, ma questa possibilità andrà verificata dai fatti.

Si chiude con And You’ll Remain, notevole ballata acustica ed altro brano decisamente radiofonico che potrebbe condurre lontano una band, nata quasi come un esperimento, ma che ha tutti i numeri per trovare, quanto prima, un posto al sole.

Tre amici, di vecchia data, tre veterani del rock and roll che, come capita spesso ultimamente, tornano in un certo modo alle origini recuperando l’entusiasmo, quasi infantile, di quando hanno iniziato a sognare un futuro glorioso: poco, anzi nessuno spazio per trucchi o produzioni ridondanti, ma un approccio musicale diretto, “in your face”, che punta dritto al cuore ed allo stomaco dei fans, e che raggiunge l’obbiettivo grazie ad un percorso del tutto privo di qualsiasi mediazione.

Il suono che esce dai solchi di quest’album è compatto, la tecnica, che i tre mettono in mostra viene messa al servizio del suono complessivo, le doti di scrittura si aprono verso una varietà stilistica interessante ed ampia, ed il feeling complessivo risente decisamente dell’equilibrio fra questi elementi: conoscere la materia, saperla maneggiare, ma soprattutto essere in grado di modellarla onde creare strutture avvincenti ed in grado di catturare l’ascoltatore, a prescindere dalla sua provenienza musicale o dai gusti consolidati, fa nascere idee davvero interessanti.

Vecchi fans insieme a nuovi fans? Sarebbe davvero un’evoluzione auspicabile, ed il fatto che più di un pizzico di Italia sia presente all’interno del progetto Heroes and Monsters è certamente motivo di soddisfazione e di speranza: se il rock è ancora “alive and kicking”, ed anche da queste parti riesce a produrre progetti di un certo livello, il futuro appare davvero più roseo, o meno fosco per essere prudenti, del previsto.

Lasciarsi trasportare dal groove di Hunt, Kerns e Burns significa fare un gran bel viaggio nel tempo, ma aprirsi anche a prospettive future avvincenti ed a sfide affascinanti: basta non avere pregiudizi, non partire preconcetti, e lasciarsi portare “a spasso” dalla musica perché, alla fine, il rock, non è altro che questo.

(Frontiers Records, 2023)

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