Gappa -Passeggeri

(Luca Paoli – 8 giugno 2020)

Gappa (Gaspare Palmieri) è un cantautore e psichiatra modenese, attivo da parecchi anni sulle scene sia come solista che col progetto “Psicopatologia Cantata” (un progetto psicoeducativo di canzoni che raccontano il mondo del disagio psichico. E non è un caso che le due attività, in apparenza distanti, trovino in realtà diversi punti in comune, che vanno ben oltre al semplice luogo comune della follia dell’artista).

Nei suoi dischi solisti l’artista ci mostra il lato intimo e personale dove si possono trovare anche riflessioni tra l’uomo e la storia. Nel 2008 il suo primo album solista e auto prodotto “Cervello in fuga” seguito da “Un lupo” del 2015. È stato finalista al Musicultura Festival (edizione 2009), con il brano “Mio Fratello“.

Eccoci arrivati al nuovo capitolo, il terzo da solista “Passeggeri”, uscito per Private Stanze e con distribuzione Audioglobe che, col suo stile fluido e diretto, colpisce l’ascoltatore e lo trasporta, con i suoi testi e il suo sound, in un viaggio in un viaggio interiore di rara bellezza e profondità.
Il suono è ben curato e suonato, essenzialmente acustico, dove le chitarre sono le protagoniste. Un percorso di intima bellezza lungo le nove tracce che lo compongo.

Vi vorrei segnalare la traccia che apre il disco “La Caverna” introdotta da una chitarra slide che deve molto al suono roots americano e a seguire “Passeggeri” che con un andamento più deciso e il blues tra le righe ci porta alla migliore canzone d’autore. “Chi Resiste” è il primo singolo dell’album in puro stile da canzone d’autore ed è impreziosito dal bel intreccio tra la chitarra classica di Luigi Catuogno e le acustiche di Lorenzo Mantovani che si occupa anche dell’arrangiamento del disco. È una canzone che parla della resilienza quotidiana e dell’importanza del dare valore ai nostri sforzi al di là dei risultati.
Quello che colpisce in questo album è un modo di far musica in modo artigianale, diretto e sincero come difficilmente oggi si sente nelle molteplici produzioni che vengono prodotte oggi.

Un cantautorato come si faceva negli anni ‘70 dove i testi, sempre di livello si sposano ad una musica con gli arrangiamenti al posto giusto e mai in secondo piano. “E cammina, cammina, cammina” è una struggente ballata dedicata alla figlia e alla sua crescita e che nel finale la vede duettare col padre. La malinconia fa capolino “Nei cieli di Modena” e racconta di un gabbiano che vola su Modena durante il terremoto del 2012. Molto bello l’assolo di chitarra acustica nel finale del brano.
La chisura è affidata a “Siddharta”, ballata che racconta del Buddha, non al re guerriero ma al re saggio e spirituale.

Come dichiarato dal cantautore: Il disco si apre con l’oscurità e l’illusione de La caverna e si conclude con la luce di Siddharta, colui che ha raggiunto l’illuminazione, come in un percorso interiore che si dipana musicalmente canzone dopo canzone”.

L’album è d’avvero tutto di alto livello, dove la musica d’autore si sposa con il blues, il folk, la bossa e vari umori roots americani.
Ottimo disco, fatto con cuore e passione e che mette d’accordo tutti per le storie che racconta e per la musica fluida e ben prodotta e che consiglio di assaporare con un buon bicchiere di vino.

Tracking List:
La caverna
Passeggeri
Chi resiste
Lucia
E cammina, cammina, cammina
Gregor Samsa
8 agosto
Nei cieli di Modena
Siddharta

https://www.youtube.com/watch?v=vllyUwUg7Gs&feature=youtu.be

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