Fontaines D.C. – Nuova linfa musicale con Dogrel, l’album di debutto

(Maurizio Galli)

Chiunque sia appassionato di Dublino e vi sia stato ultimamente potrà senza ombra di dubbio confermare che la città irlandese nell’ultima decina d’anni sia tornata ad essere musicalmente viva. Questo dopo un periodo di assenza decisamente lungo in cui non molto di quanto veniva prodotto riusciva a varcare i confini nazionali. Tra le svariate band meritevoli di attenzione i Fontaines D.C. sono un caso veramente interessante. Infatti, nonostante si siano formati da appena cinque anni, hanno saputo raccogliere attorno a loro un folto gruppo di proseliti conquistato anche e soprattutto gli addetti ai lavori. 

Grian Chatten (voce) Conor Curley (chitarra) Carlos O’Connell (chitarra) Conor Deegan III (basso) e Tom Coll (batteria) sono i cinque ragazzotti che si sono incontrati studiando letteratura al British and Irish Modern Music Institute di Dublino scoprendo ben presto di avere in comune la passione la poesia: Kerouac, i poeti Beat, James Joyce e John Cooper Clarke. Detto ciò, bisogna stare ben lontani dall’idea di definire i Fontaines D.C. una band intellettuale o con la “puzza sotto il naso”… tutt’altro. I cinque irlandesi doc hanno invece ben radicato nell’animo l’istinto del post punk, la sudata e viscerale voglia di suonare e di crederci fino in fondo. 

Il CD, nonché l’omonimo brano di apertura, sono un chiaro omaggio ad un particolare tipo di poesia irlandese poco considerata in quanto ritenuta di scarso valore letterario ma al contempo fatta ad hoc per, come si diceva una volta, guidare la rivoluzione dal basso. Dogrel, il brano che apre, è guarda il caso proprio un viaggio musicale nei bassifondi della Dublino di oggi, non a caso Grian Chatten – come in una sorta di mantra incazzato – recita “A pregnant city with a catholic mind” esplorando strada dopo strada, personaggio dopo personaggio.

Soprattutto in questo periodo, con l’uscita del loro ultimo lavoro discografico (terzo album in studio), Skinty Fia si è fatto un gran parlare Fontaines D.C. spesso paragonandoli ad un buon numero di band del passato ma con gli undici brani di Dogrel i cinque giovani dublinesi dimostrano di avere maturato una personalità propria ben definita costruita con il “duro lavoro”: accordo dopo accordo, rullata dopo rullata. Una formazione con i piedi ben piantati a terra, la sezione ritmica è compatta ma audace al tempo stesso, ne sono una prova lampante i due brani agli antipodi Too Real la pub ballad Dublin City Sky. Le due chitarre invece sono una perfetta miscela di riff distorti e parti melodiche. Ad inalzare la temperatura del loro sound poi è deputato il frontman Grian Chatten dalla innata capacità di scrivere liriche che non lasciano il minimo spazio al perdono (Boys In The Better Land ne è un chiaro esempio grazie alla descrizione a tratti sarcastica della Dublino più nascosta). 

Fontaines D.C. sono senza ombra di dubbio uno dei gruppi più autentici, incazzosi e magnetici del panorama musicale odierno, ne è la prova lampante questo debutto coinvolgente.

(Partisan Records, 2019)

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