Edgar Winter – Brother Johnny

(Maurizio Celloni)

A distanza di otto anni dalla morte di Johnny Winter, avvenuta a Zurigo il 16 luglio 2014, il fratello Edgar pubblica un CD – “Brother Johnny” (Quarto Valley Records 2022) – per celebrarne la musica e rendere omaggio al chitarrista, compositore e bluesman texano, tra i più importanti del ventunesimo secolo. Edgar Winter, sassofonista e tastierista, ha accompagnato il fratello maggiore in molte registrazioni e concerti, ma ha anche sviluppato un suo percorso personale di musicista eclettico, mai dimenticando le note del blues. Il CD, contenente un bel libretto che raccoglie la storia di una vita dei due fratelli, in musica e foto, si compone di ben 17 brani nei quali Edgar si fa accompagnare dai musicisti che nel corso del tempo hanno collaborato, conosciuto o stimato Johnny. Appena infilato il CD nel lettore, esplode un potente sabba di suoni, chitarre tirate, ritmi sostenuti: un’orgia di Rock Blues suonato con grande passione e maestria. I brani selezionati dal fratello Edgard rappresentano l’essenza della musica di Johnny Winter, alcuni di questi sono composti dal chitarrista albino, altri sono talmente personalizzati al punto che, pur non essendo scritti da Johnny, sono considerati straordinari standard della sua musica. Lunghissimo l’elenco delle collaborazioni, a partire da Joe Bonamassa, per continuare con Doyle Bramhall II, Robben Ford, Billy Gibbons, David Grissom, Taylor Hawkins, Warren Haines, Steve Lukather, Michael McDonald, John McFee, Keb’ Mo’, Doug Rappoport, Bobby Rush, Kenny Wayne Shepherd, Ringo Starr, Derek Trucks, Joe Walsh, Phil X. Tale mole di sapienza musicale concentrata in questo CD testimonia della stima che circondava il leggendario chitarrista albino di Beaumont – Texas. Nel primo brano Mean Town Blues (Johnny Winter), tratto dall’album “The Progressive Blues Experiment” uscito nel 1968, la chitarra slide è imbracciata da Joe Bonamassa. La traccia successiva, originariamente pubblicata sull’omonimo vinile del 1973, Still Alive And Well (Rick Derringer), vede un magnifico assolo alla chitarra di Kenny Wayne Shepherd, accompagnato alla ritmica da Phil X. L’ascolto prosegue con Lone Star Blues (Edgar Winter). Il clima si fa mite, immergendosi nei tipici umori del Delta che escono dalle chitarre, dobro e slide, e dalla voce di Keb’ Mo’, miscelata sapientemente a quella di Edgar. Una interpretazione maestosa, piena di groove nella sua apparente semplicità. Ed ecco materializzarsi il Rock Blues maestoso di I’m Yours And I’m Hers (Johnny Winter). Billy Gibbons all’elettrica duetta splendidamente con la slide di Derek Trucks, amalgamati dalla chitarra di David Grissom. Il brano incarna la quintessenza dello stile texano, influenzato da pizzichi generosi di Southern. Una gioia per le orecchie, rinfrancate dall’ascolto di questa musica solida, sensuale ed eterna. Johnny B. Goode (Chuck Berry) è uno di quei brani iconici che Johnny Winter ha reso immortale con una interpretazione, soprattutto live, unica ed irripetibile. In questa riproposizione David Grissom riesce a non far rimpiangere le note furiose che Johnny sapeva estrarre dalla sua Fender, così come sorprendente è la somiglianza della voce di Edgar Winter a quella del fratello maggiore. La traccia seguente Stranger (Johnny Winter), una ballata dai toni aulici, contenuta nell’album “John Dawson Winter III” del 1974, vede coinvolti Michael McDonald alla voce, Joe Walsh alla solista e, udite udite, Sir Ringo Starr alla batteria, con Kenny Aronoff alle percussioni. Mr. Bob Dylan ebbe a dire che la versione di Highway 61 Revisited interpretata da Johnny Winter era la migliore tra le tante riproposizioni. E se lo afferma Dylan, c’è da credergli. La traccia presente nel CD di Edgar si avvale della chitarra solista di Kenny Wayne Shepherd, di John McFee alla slide e alla sorprendente voce del Winter più giovane. Il brano vola via in una cavalcata tiratissima lungo l’arteria che si snoda dalla Louisiana ai grandi laghi del nord degli States. Rick Derringer, chitarrista e autore a lungo al fianco di Winter, firma Rock ‘n’ Roll Hoochie Koo, altro brano iconico, qui affidato, tra gli altri, alla chitarra solista di Steve Lukather. Ne esce una versione rocciosa, che non sfigura con l’originale, anche per merito della voce potente di Edgar che canta con il cuore rivolto al fratello Johnny. Doyle Bramhall II con le sue chitarre acustiche e slide ed in perfetta solitudine ci regala un delicato blues, When You Got A Good Friend (Robert Johnson). Il Delta del Mississippi non era un luogo facile da vivere e quando trovavi un buon amico … trovavi un tesoro. Grande versione! Jumpin’ Jack Flash (Mick Jagger, Keith Richards) nell’interpretazione del grande Johnny Winter è, a mio avviso, la più esplosiva ri-proposizione, carica di adrenalina e scariche di note elettriche e velocissime. Il brano qui proposto vede Phil X alla solista, che certamente non raggiunge le vette Johnny Winter ma è comunque capace di una prestazione convincente, Kenny Aronoff alle percussioni e timpani; ma è ancora una volta il canto di Edgar a stupire per la somiglianza con la voce roca e tirata del fratello. La traccia seguente, Guess I’ll Go Away (Johnny Winter), è un rock blues deliziosamente sincopato, apparso nel celebrato album “Johnny Winter And” del 1970. Alle lancinanti urla della chitarra troviamo Doug Rappoport mentre al canto Taylor Hawkins se la cava egregiamente. Edgar Winter concede un’ottima ballata dai toni bluesy nel brano da lui composto, Drown In My Own Tears, nel quale si distingue il suo sax alto e il pianoforte che ricama dolcemente sul testo cantato. Self Destructive Blues (Johnny Winter) è il brano successivo, suonato in classica formazione chitarra, basso, batteria e pianoforte. Joe Bonamassa si prende la scena al canto ed alla solista, richiamando le scale chitarristiche tipiche dello stile inimitabile di Johnny Winter. Passiamo a Memory Pain (Percy Mayfield), uno shuffle tratto da “Second Winter” del 1969. Passano gli anni ma la freschezza del brano rimane immutata, valorizzata, da par suo, da Warren Haynes, alla voce e alla chitarra. Haynes, leone di tanti concerti, prima con gli Allman Brothers Band, poi con i Gov’t Mule, mantiene una intatta capacità di entrare dentro l’anima dei brani, dando loro una vita eterna. Gran bella interpretazione. Robben Ford presta la sua notevole chitarra a Stormy Monday Blues (Aaron Walker). Ne esce una versione pulita, ben suonata nella migliore tradizione del blues di tradizione. Degna di nota anche la voce ed il pianismo di Edgar Winter che rende il brano godibile come un buon bicchiere di vino rosso stagionato. Non si fa in tempo a riprendere l’equilibrio sensoriale che il CD propone il classico dei classici della musica blues: Got My Mojo Workin’ (Preston Foster), cavallo di battaglia di Muddy Waters con il quale Johnny Winter ha percorso un importante pezzo di strada artistica. Il pianoforte suonato da Edgar è magistrale nel dettare il ritmo buggy e non poteva esserci ospite migliore di Bobby Rush, musicista formato alla scuola di Chicago, all’armonica e al canto. Siamo all’epilogo: Edgar Winter dedica al fratello una ballata dal sapore elegiaco, ricordando che quando anche lui salirà nell’empireo dei musicisti, l’arte dei Winter finirà, non avendo entrambi figli. End Of The Line è struggente, dimostra tutto l’affetto per il fratello Johnny, ma testimonia anche la solitudine derivante da una vita appesa ai concerti, agli studi di registrazione, agli incontri notturni con altri musicisti. Ma la nostra gioia dell’ascolto non verrà mai meno, la discoteca preserva con amore vinili e CD di due formidabili artisti, fratello Johnny e fratello Edgar. Meritano una particolare menzione i bravi componenti della Band coinvolti nel progetto: Sean Hurley al basso; Gregg Bissonette alla batteria; Bob Glaub al basso in Johnny B. Goode, Stranger e Rock ‘n’ Roll Hoochie Koo.

Edgar Winter – BROTHER JOHNNY (Quarto Valley Records 2022)

Mean Town Blues (Johnny Winter) Feat Joe Bonamassa;

Still Alive And Well (Rick Derringer) Feat Kenny Wayne Shepherd;

Lone Star Blues (Edgar Winter) Feat Keb’ Mo’;

I’m Yours And I’m Hers (Johnny Winter) Feat Billy Gibbons & Derek Trucks;

Johnny B. Goode (Chuck Berry) Feat David Grissom & Joe Walsh;

Stranger (Johnny Winter) Feat Michael McDonald, Joe Walsh & Ringo Starr;

Highway 61 Revisited (Bob Dylan) Feat Kenny Wayne Shepherd & John McFee;

Rock ‘n’ Roll Hoochie Koo (Rick Derringer) Feat Steve Lukather;

When You Got A Good Friend (Robert Johnson) Feat Doyle Bramhall II;

Jumpin’ Jack Flash (Mick Jagger & Keith Richards) Feat Phil X;

Guess I’ll Go Away (Johnny Winter) Feat Taylor Hawkins & Doug Rappoport;

Drown In My Own Tears (Henry Glover) Feat Edgar Winter;

Self Destructive Blues (Johnny Winter) Feat Joe Bonamassa;

Memory Pain (Percy Mayfield) Feat Warren Haynes;

Stormy Monday Blues (Aaron Walker) Feat Robben Ford;

Got My Mojo Workin’ (Preston Foster) Feat Bobby Rush;

End Of The Line (Edgar Winter) Feat David Campbell Strings

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