Da Oh! Susanna a Venus degli Shocking Blue il passo è “breve”.

(Maurizio Galli e Aldo Pedron – 7 gennaio 2020)

Davvero difficile trovare qualcuno che almeno una volta non abbia ascoltato Oh! Susanna. La minstrel song, una delle canzoni americane più popolari mai scritte, è stata composta da Stephen Foster (1826-1864) e pubblicata per la prima volta nel 1848. I membri del Western Writers of America hanno inserito la canzone, che unisce una varietà di tradizioni musicali, come una delle 100 migliori canzoni occidentali di tutti i tempi.


Facciamo ora un salto in avanti di ben 115 anni e arriviamo al 1963 quando il gruppo folk The Big 3 di Washington D.C. – al secolo Tim Rose (1940-2002) al banjo, la cantante Mama Cass Elliott (1941-1974) e Jim Hendricks alla chitarra – incidono The Banjo Song all’interno dell’album The Big 3 (FM, FM-307, LP, 1963, Usa).


Notate qualche somiglianza tra The Banjo Song dei The Big 3 e Oh! Susanna scritta “qualche” anno prima da Stephen Foster?

La storia però non finisce mica qui.

Nel 1969 gli olandesi Shocking Blue incidono il singolo Venus (Pink Elephant, 22.015, 45 giri, 1969, Netherlands) – con lato B Hot Sand. Il brano, che ha venduto oltre 13 milioni di dischi, arriverà al primo posto delle classifiche nel 1969, e nuovamente nel 1986, nella cover delle Bananarama.

Anche qui, tolto un pò di mood country/folk dei primissimi anni ’60 e ripulita con influenze pop, la sommiglianza tra il brano e il riff della canzone scritta (e musicata) da Robbie van Leeuwen, chitarrista e produttore degli Shocking Blue e The Banjo Song dei The Big 3 è quantomai chiara.

Curiosità: La popolarissima Oh! Susanna di Stephen Foster è stata incisa in Italia da Bobby Solo nel 1966 con testo in italiano e rielaborazione musicale: Gianni Sanjust, Roberto Satti (alias Bobby Solo) e Iller Pattacini.

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