Cynthia Erivo: dal musical al cinema attraverso il racconto di una grande eroina americana

(Raffaella Mezzanzanica – 20 gennaio 2020)

“La curiosità è la base della conoscenza”. E’ una frase che mio papà mi ha ripetuto tantissime volte quando ero piccola.
Oggi, dopo tanti anni, posso solo aggiungere che la curiosità, unita alla passione, è una vera bomba!

Se non fossi curiosa di natura non mi sarei innamorata della musica e non avrei scoperto Cynthia Erivo.

A lei sono arrivata attraverso la mia passione per un altro artista, Terence Blanchard, il quale ha recentemente composto la colonna sonora di un film che, forse, in Italia non arriverà mai: “Harriet – The Unbelievable True Story of an American Legend”.

Harriet racconta la vera storia della “freedom fighter” Harriet Tubman, tra i più conosciuti “Underground Railroad’s conductors” (persone che, utilizzando una rete di strade e case sicure, riuscirono a liberare gli schiavi in fuga).
Nata intorno al 1820, Harriet si ribellò alla schiavitù scappando e, già nel 1860, riuscì a condurre in libertà più di 300 schiavi, attraverso 19 viaggi  nel Sud degli Stati Uniti.
Fatto ancora più importante: tutti coloro che la seguirono furono portati in salvo e resi liberi. Nessuno perse mai la vita durante i viaggi guidati da Harriet.

Per questo motivo, Harriet Tubman non solo è stata riconosciuta come una grande donna americana ma, soprattutto, come una vera e propria eroina, anzi, come è stato ben evidenziato nel sottotitolo del film “a true American legend”.

Per molti Harriet Tubman era semplicemente “Mosè”: questo fu il soprannome che le fu dato proprio per le sue azioni.

Parlare di Harriet Tubman, oggi, assume ancora più significato in quanto, a maggio 2019, l’amministrazione Trump ha posticipato la decisione di rappresentare questa “leggenda americana” sulla nuova banconota da $ 20 in emissione. Harriet Tubman sarebbe stata la prima donna ad essere raffigurata su una banconota dopo 150 anni ma anche il primo personaggio afro americano in assoluto nella storia degli Stati Uniti.

Cynthia Erivo, nel film, uscito nelle sale americane a novembre 2019, ha il ruolo della protagonista. Lei è Harriet Tubman.

Nel cast è presente un’altra grande artista, Janelle Monaé. La regia del film è stata affidata a una donna, Kasi Lemmons, il cui film di debutto, Eve’s Bayou, un racconto sulla bellezza della cultura del Sud degli Stati Uniti, è stato anche inserito nel National Film Registry americano.

Cynthia Erivo è un’artista speciale: non è solo un’attrice, ma anche una cantante e autrice musicale.

E’ conosciuta per il suo ruolo come Sister Mary Clarence nel musical Sister Act, ma soprattutto per il ruolo di Celie, nel musical The Color Purple. Per quest’ultimo ha vinto il Tony Award (l’equivalente di un Oscar) come Best Leading Actress in a Musical.

Di seguito, troverete il video della sua interpretazione di I’m Here tratta da The Color Purple.

Per il cinema, Cynthia Erivo ha recitato in ruoli importanti in Widows di Steve McQueen (il regista di 12 anni schiavo) e in Bad Times at the El Royale (7 sconosciuti a El Royal) in cui si è cimentata nel canto a cappella di grandi classici della Motown Records.

Per il suo ruolo in Harriet, Cynthia Erivo è stata nominata come Best Actress in a Motion Picture – Drama e come Best Original Song – Motion Picture. Ha, inoltre, vinto due premi (Best Actress e Best Female Action Hero) ai Women Film Critics Circle Award.

A questo si sono aggiunte due importantissime nomination agli Oscar: Best Actress e Best Original Song (for Stand Up). Prima di lei, solo due altre artiste erano riuscite ad ottenere queste due nomination in un’unica edizione degli Oscar: la prima è stata Mary J. Blige, nel 2018, con la nomination a Best Supporting Actress e per il brano Mighty River. La seconda è stata Lady Gaga, lo scorso anno, nominata come Best Actress per A Star is Born e per il brano Shallow.

Cynthia Erivo è un’attrice con la musica nel cuore.
Per questo la sua interpretazione del brano Stand Up,  tratto dalla colonna sonora di Harriet, non è passato inosservato ai membri dell’Academy.

Non appena sono state pubblicate le nominations agli Oscar 2020, è stato impossibile non notare che Cynthia Erivo fosse la sola attrice di colore nominata in qualsiasi categoria.

E’ stata anche criticata perché di origini inglesi e quindi, per molti, non adatta all’interpretazione di un’eroina americana.

La risposta a queste critiche non si è fatta attendere. E’ arrivata attraverso The Guardian:
“Before I’m British, I’m a black woman. The first things people see are the color of my skin and my sex. That’s how I live my whole life. On top of which, I am first-generation African. My mother came from Nigeria, so that is very much my culture as well. I have seen people insult my mother for being from where she is from, and I’ve been insulted for that. All I can do as an actor is to tell the story. That’s my job.” ( cit. “How Cynthia Erivo took the US by the storm – with a little help from Aretha and Oprah” – Steve Rose – The Guardian – 22 novembre 2019).

Se dovesse vincere un Oscar, Cynthia Erivo entrerebbe a far parte dell’esclusivo EGOT Club,la ristrettissima cerchia di performer la cui comune caratteristica è quella di aver vinto un Emmy, un Tony, un Grammy e un Oscar. Ad oggi, tra i membri di questo club si possono ricordare Audrey Hepburn, Whoopi Goldberg, Andrew Lloyd Webber e John Legend.
Cynthia Erivo sarebbe l’artista più giovane ad entrare a far parte di questo club.
Per quanto in molti siano propensi a pensare il contrario, ci sono molti punti di contatto tra Cynthia e Harriet perché entrambe hanno dimostrato forza, dedizione, amore e rispetto per le loro origini e sono state, sono e dovrebbero essere un esempio.

“While the clouds roll back and the stars fill the night / that’s when I’m gonna stand up, take my people with me / together we are going to a brand new home, far across the river / Can you hear freedom calling? / Calling me to answer, gonna keep on keeping on / I can feel it in my bones.”(cit. Stand Up – Cynthia Erivo).

Dal testo di Stand Up alle azioni di Harriet Tubman: la ricerca della felicità e della libertà non avrà mai fine. L’importante è crederci e continuare a lottare. Sempre!

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