Consigli per gli ascolti -4


1 – 106 – Son Of A Pub

Folk, Irish sound, Country e Rock nel progetto 106 di Marcello Milanese, il tutto condito da tante pinte di birra consumate nei pub in giro per il mondo e da tanto talento al servizio di 11 tracce che tra ballate e brani più vivaci ci portano in viaggio tra l’Irlanda ed il West.


2- Anoushka Shankar (ft. Ibeyi) – Lovable

“Ogni momento include la possibilità di scegliere tra la luce e il buio, tra la compassione e il bigottismo, tra l’unione e l’isolamento. Sto imparando ogni giorno come fare per lasciare che la luce possa scorrere dal mio cuore, libera dai dolori passati e dalle paure attuali” (cit. Anoushka Shankar). 
Anoushka Shankar, figlia di Ravi, il più grande suonatore di sitar mai esistito, artista compassionevole che ha lasciato in eredità alla propria figlia, non solo l’amore per la musica ma anche l’esempio di come l’arte possa diventare uno strumento potentissimo per comunicare e diffondere messaggi di positività. Anoushka non si è mai sottratta a questo compito e, con questo singolo, pubblicato lo scorso 11 ottobre, ha deciso di usare per la prima volta la sua voce per diffondere un messaggio fondamentale, rivolto a tutte le donne. Lo ha fatto con il prezioso aiuto e la collaborazione del duo Ibeyi (trad. “gemelli” nella lingua Yoruba). 


3 – Diamond Dogs – Recall Rock ‘n’ Roll and the Magic Soul

Tornano dopo 5 anni di assenza i Diamond Dogs, band mista svedese/danese in attività dai primi anni ‘90. Da 25 anni , onesto rock and roll con punte di glam, soul e ballatone senza compromessi e centinaia di concerti in tutta Europa a tratti infuocati.


4 – Ruben Minuto – “Think Of Paradise”

In Think of Paradise ci sono le canzoni, c’è il sound, una performance vocale e chitarristica da brividi e tutta l’esperienza maturata in tanti anni di palchi e partnership di altissimo livello; ma soprattutto c’è  una determinazione e la chiara intenzione di lasciare il segno, che si colgono dopo pochi secondi di ascolto delle 10 composizioni originali. A queste si aggiunge una reinterpretazione in chiave “Southern” di un bellissimo brano bluegrass di Bob Amos.

Print Friendly, PDF & Email