Chris Horses Band – Dead End & Little Light

(Aldo Pedron – 13 novembre 2019)

Dopo averli visti dal vivo a Cerea (Vr) il 12 Ottobre 2019 al Blues Made In Italy dove mi avevano davvero impressionato positivamente e dove di scena era una band, un’autentica forza della natura, eccoli l’8 novembre 2019 uscire con il loro album d’esordio.

Questa giovanissima band del trevigiano capitanata da Christian Secco spacca al debutto con Dead End & A Little Light che è un semplice miscuglio e poutpourri di suoni southern-rock, funk, grunge, un pizzico di psichedelìa e tanta passione per ciò che fanno. Un cocktail sonoro esplosivo, intenso, emozionale che non molla mai la presa, non stacca la spina e con la giusta grinta e aggressività dell’hard-rock.

Chris Horses aka Christian Secco, nato a Treviso, classe 1994, è il leader indiscusso, talentuoso fondatore, chitarrista e cantante, definito il Cowboy delle Tre Province con il southern-rock nell’anima e il sangue heavy-metal nelle vene.  La sua avventura musicale parte nei primi anni del nuovo millennio quando all’età di 8 anni si approccia al pianoforte classico e al metodo Funzionale della Voce.  Dopo aver suonato in alcune formazioni locali, nel 2013 entra nella Country Strong Band, gruppo country-rock di cui ricordo un CD Breakin’ con 6 brani nel 2016. Ma già nel 2015 entra a far parte dei Groovers, band che propone musica inedita definita Dream Rock, un mix di blues, rock e psichedelìa. Dopo aver collaborato o suonato con numerose realtà italiane e straniere come Sommossa, Joe D’Urso, Joe Bianco, Keegan McInroe, The Fireplaces di Andrea Riccardi alias Caterino Washboard, Mark Geary, lo vediamo intraprendere ora una nuova strada, una nuova via, la sua Chris Horses Band.  Nella sua formazione sono con lui Mattia “Reez” Rienzi alla chitarra e cori (chitarrista nato a Marghera ed ex Double Shuffle Blues Band) e Marco Quagliato al basso e cori (contrabbassista della folk band The Fireplaces per 10 anni e attualmente bassista dei Fade To Rage, una tribute band dei Rage Against The Machine). Giulio Jesi è un altro punto fermo della Chris Horses Band, un musicista eclettico che passa dal jazz al free-jazz, al blues-rock, funk e gospel suonando indifferentemente il sassofono, flauto e tastiere.  Marcus T (Marco Tirenna), nato a Treviso nel 1981 e batterista già all’età di 7 anni è un ex Fourfunky e Blue Synthax ed è arrivato nella Chris Horses Band nel 2018. 

E’ sorprendente il fatto che sia una band nostrana con tutti ragazzi giovanissimi con età media tra i 19 e 25 anni ma già assai navigati, dal forte groove che in Dead End & Little Light colpiscono e regalano sprazzi e brividi sonori.  
Christian Secco è esplosivo, prorompente ed è qui a guidare una formazione che si rifà alle tipiche jam band americane passando in carrellata Tedeschi Trucks Band, Allman Brothers Band, Lynyrd Skynyrd, Dave Matthews Band, ma anche Funkadelic, Van Morrison, Neil Young, Rage Against The Machine, Eddie Vedder e i Pearl Jam e molti altri.

Copertina psichedelica (artwork a cura dell’eclettico Antonio Boschi di A-Z Blues), cappelli e scarpe da cowboys, occhiali da sole, barbe e baffi e un look ed un sound decisamente sudista alla Lynyrd Skynyrd per intenderci.        

Dead End è una degna apertura, In Silence richiama il grunge, This Old Town è suntuosa, in The Only Shelter viene citato Neil Young e i riff di chitarra ricordano gli Allman Brothers migliori.

Nel disco sono ospiti le due coriste Daniela Boem e Diletta Pellizzer in 6 brani, il cantautore Edoardo “Dodo” Fusaro al canto in In Silence e i percussionisti Gianni Bordin e Alberto Pigazzi.

Personalmente amo Night tra le idee migliori del disco con la citazione Ziggy has returned to Mars, con assoli di chitarra al fulmicotone, voce filtrata, il sax, atmosfere riflessive a ricordarmi i Dream Syndicate di Steve Wynn. Magici gli spunti con chitarra acustica e chitarra elettrica che dialogano tra loro come in Lost e nella stessa The Only Shelter.
This Old Town è magica, surreale con il flauto di Giulio Jesi che spicca il volo in questo vecchio paese dove tutte le teste si girano dall’altra parte e dove sono uno straniero nel mio paese, con Christian Secco davvero inimitabile ed espressivo con il sound della sua chitarra. Chiude A Little Light ritmata al punto giusto, le percussioni a tenere il tempo ed il sax in evidenza.

Se vi capita non fateveli sfuggire dal vivo nel mentre vi ricordiamo come questa sia una prova di maturità già all’esordio e cosa volete di più… Ride On 

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