ANTICHE PESCHERIE NEL BORGO – SI NO SABIR…TAZIR!

(Aldo Pedron)

Un nuovo ensemble musicale o come si diceva una volta un autentico supergruppo dedicato e votato alla musica progressiva, al folk-rock con suoni vintage e contemporanei.

La formazione é costituita da: Maurizio Venegoni (deus ex machina) dei CAP alle tastiere, moog, hammond XK3 con Leslie, Alvaro Fella dei Jumbo (voce solista), Dario Guidotti dei Jumbo (voce, flauto, sassofono), Paolo Doria dei Gamba De Legn alla chitarra, Enrico Venegoni dei CAP alle tastiere, mellotron, Zarenbourg piano e cugino di Maurizio, Augusto Gentili al basso elettrico, agli arrangiamenti e alla produzione esecutiva ed infine Massimiliano Varotto alla batteria (oltre che titolare delle meravigliose scritte, nomi , titoli, logo e scritture a mano del libretto e del gruppo).
In questa occasione e dopo la registrazione dell’album Luca Musso (già collaboratore con Massimiliano Varotto e Augusto Gentili) sostituisce Paolo Doria che ha lasciato per sopraggiunti vari impegni familiari (terza paternità) e lavorativi.

Per il nuovo album, il titolo e il loro motto é: SI NO SABIR…TAZIR! (se non parli la lingua Sabir, taci) mentre invece il loro genere musicale è un elettrizzante ma innovativo progressive rock.

Se il rock and roll è trasgressione, il prog è un’attitudine che scardina i luoghi comuni.

Il Prog è una sorta di scala per il paradiso, con esso si può osare, andare oltre l’immaginario collettivo.  Nel suo stato più puro non segue le normali regole o convenzioni della composizione musicale.  E’ una musica piena di inventiva, libera di esplorare in percorsi tortuosi e con molta fantasia ed improvvisazione ma al tempo stesso studio e dedizione assoluta. La musica progressiva è senz’altro la musica della libertà d’espressione e della libertà compositiva, e Le Antiche Pescherie Nel Borgo non fanno eccezione, avendo l’esigenza di sconfinare dalle strutture rigide e metriche adoperate dai canoni normali usati in precedenza.
Non più semplici canzoni ma brani veri e propri con sviluppi ritmici, armonici e melodici, più elaborati, attingendo dalla musica classica, dalla musica medievale, madrigale e dal jazz. Vere e proprie partiture inframezzate con stacchi in controtempo e fughe maestose e solenni.  I testi sono e possono essere mitologici, religiosi, folkloristici, dalla sublime liricità. A tutto ciò aggiungi una formazione con grandi musicisti, virtuosi e strumentisti di rilievo che hanno trovato la via maestra.
L’idea del disco nasce da quella vulcanica mente di Maurizio Venegoni, già nella band Consorzio Acqua Potabile (CAP).

I brani come d’incanto s’incastrano perfettamente uno con l’altro in un “fil rouge” dal respiro e dal fascino veneziano.  Oltre Gulliver ci sono diverse cover con i testi rifatti in italiano, non tradotti, bensì riscritti, costruiti, pensati e rielaborati in toto.  Un progetto ambizioso in cui l’idea originale è di prendere brani oscuri di artisti o gruppi alquanto sconosciuti, gemme rock provenienti da tutto il mondo: Argentina, Francia, Irlanda, Inghilterra, Stati Uniti, Germania, Paesi dell’Est Europeo e rielaborarle in chiave più attuale, usando strumenti vintage in una propria elettrizzante versione di cover singolari con riletture arricchite da spunti assai notevoli. Non mancano brani originali scritti (i testi, le liriche sono di Maurizio Venegoni), pensati, suonati ed arrangiati dall’ensemble delle Antiche Pescherie Nel Borgo.    

La sezione ritmica con Augusto Gentili al basso e Massimiliano Varotto alla batteria è incalzante, pulsante, pregevole così come le tastiere (Hammond, Moog, piano, Mellotron, Korg ed altre diavolerie varie) che ci regalano autentici voli pindarici. Dario Guidotti, eccelso polistrumentista, arricchisce i suoni al flauto, al sax contralto e alla voce. Alvaro Fella ha del portento nel modellare, cantare splendide ballate, raccontare storie di rabbia, d’amore, di vita quotidiana o di pura fantasia. Il tutto cantato con rara espressività nella lingua Sabir, una sorta di Esperanto in auge dalle fine del 1600 in buona parte delle città di mare italiane ed anche mediterranee.

Ma perché creare una lingua per i soli portuali o agli addetti del porto?

All’ epoca  di Antonio Pigafetta nato a Vicenza (1492-1531) celebre navigatore, geografo, scrittore italiano, storiografo dell’​impresa di Ferdinando Magellano e cittadino della Repubblica di Venezia, la lingua parlata dai marinai era il sabir (dall’arabo sapere) o “parlar franco”, una lingua mista. Il Sabir consentiva agli uomini di mare di dialogare durante le operazioni di attracco e di sbarco ed era una lingua composta in buona parte di parole tratte dal veneziano (il 70%) ma anche dal portoghese, genovese, arabo, latino, scandinavo, greco e turco.

La Repubblica di Venezia, lo ricordiamo, a partire dal XVII secolo, Serenissima Repubblica di Venezia, è stata una repubblica marinara con capitale Venezia. Fondata secondo la tradizione nel 697 da Paoluccio (Paulicio) Anafesto, considerato il primo doge del Ducato di Venezia, al governo nel periodo 697-717 e che nel corso dei suoi millecento anni di storia (anno di dissoluzione 1797) si affermò come una delle maggiori potenze commerciali e navali europee. Inizialmente estesa nell’area del Dogado (territorio attualmente assimilabile alla città metropolitana di Venezia) nel corso della sua storia annesse gran parte dell’Italia nord-orientale, l’Istria, la Dalmazia, le coste dell’attuale Montenegro e dell’Albania oltre a numerose isole del Mare Adriatico e dello Ionio orientale. Al massimo della sua espansione, tra il XIII e il XVI secolo, governava anche il Peloponneso, Creta e Cipro, la gran parte delle isole greche, oltre a diverse città e porti del Mediterraneo orientale.

Se No Sabir… Tazir! parla di antiche e strane storie di pesci, di uomini, di mare e di terra. Un racconto in assonanza con il dialetto veneziano diffuso dalle Commedie Goldoniane.

Il CD uscito ai primi di maggio ed é accompagnato da un elegante booklet di 78 pagine, uno prezioso notebook (orgogliosamente e inaspettatamente ci sono anch’io nel racconto e con 4 piccole foto), assai utile con notizie, foto, informazioni sul gruppo, sul progetto, la loro storia, le loro passioni e dettagli su ogni singolo membro della band.  A breve sarà disponibile anche in vinile, un pregevole long-playing da non mancare assolutamente.

Tra gli otto brani che compongono il disco (CD) per un totale di un’ora (59.13) andiamo a commentare e segnalare: Corte Sconta (detta Arcana), (Venezia, in dialetto arcaico dei pescatori, in lingua SABIR) è tratta dal brano Illuminations dei germanici Eloy di Frank Bornemann presente nel loro nono album Colours di space-rock del 1980 riprendendo l’antica leggenda veneziana degli orti misteriosi con porte fatate che permettevano, quasi uno “stargate” spazio-temporale, con l’obbligo di bere tanto… Tse maligni a Venessia ei se dise anche il Polo (Marco) passò di qua. Mellotron, Moog e Yamaha flauto e la chitarra elettrica di Paolino Doria su tutti.

Tocheti Pocheti (5.14) ovvero “pezzetti a pezzetti piccoli” è un traditional (liriche in italiano sabir sempre di Maurizio Venegoni) con soprattutto l’uso del synthesizer, del Zarenbourg Waldorf piano e del sax, un brano ripreso anche dai francesi Minimum Vital. In questa edizione il cantato di Alvaro Fella suggerisce la ricetta per il Bisato alla Venexiana.

Sorisu Nel Vedru (Por L’Homo Feliz) di oltre 10 minuti e mezzo è ugualmente un traditional perso nella notte dei tempi che inizia con il basso, in chiave jazzed è davvero un esperimento riuscito.È la fusione di due brani: un antico tradizionale irlandese An Erch Kentan reinterpretato qualche anno fa, alle Uillean Pipe, dall’amico di Bretagna, Ronan Le Bars unito ad un pezzo degli statunitensi Happy The Men dal titolo Service With A Smile.

4tro (quattro) è un brano di grande atmosfera con il sax in evidenza, piano e tastiere, molti cambi di tempo, break surreali che fanno viaggiare la mente. Un motivo dedicato ed ispirato da David Crosby ed al quartetto formidabile ed indimenticabile di CSNY.

Il nome è Lemuel(Io sono Lemuel)di oltre 7 minuti vede flauto e chitarra in prima linea ed è l’unico pezzo originale composto dal gruppo (musica Enrico e Maurizio Venegoni, testo di quest’ultimo). Dedicata all’arte del viaggio di cui Venezia da sempre incarna perfettamente lo spirito. Gulliver (Gulliver’s Travels, in italiano I Viaggi di Gulliver, oppure Viaggi di Gulliver in vari paesi lontani del mondo), è un romanzo fantastico e satirico del 1726 nell’opera di Jonathan Swift di cui Gulliver ne è un grande protagonista. Fantasia e satira in un’allegoria dell’animo umano dell’Inghilterra e della Francia settecentesca, scritto sotto pseudonimo da Jonathan Swift come Lemuel Gulliver.

Biancomagno (o Parole di Pesce) di 9 minuti e mezzo proviene dal brano del 1976 Harto Y Confundido degli argentini El Reloj. Qui viene trasformato come d’incanto in una diatriba tra due venditori di pesce che si contendono la cliente sul mercato cittadino di Venezia. Forse non tutti sanno ma nel 1700 in pochi in città apprezzavano il pesce come cibo! Il Biancomagno è anche un libro anonimo del 700 a cui ispirarsi.

Chiudono il disco due CD Bonus tracks: Bhairavi- Profumi d’Oriente (musica e arrangiamenti di Augusto Gentili) e Tomba, Masso, Poeta e… con testo sabir di Maurizio Venegoni e la musica degli irlandesi Mellow Candle (il loro album Swaddling Songs è del 1971), fautori di un raffinato ed intelligente folk-rock dalle venature celtiche e psichedeliche.

Un nuovo sodalizio-ensemble in aggregazione spontanea e progressiva, le Antiche Pescherie Nel Borgo proseguono in un percorso di rara efficacia dove la bellezza, ricercatezza e armonia sono dominanti. Una splendida band a cui riconoscere l’originalità delle ispirazioni letterarie e che si riflette nel periodo del pop-italiano anni 70 (era così chiamato allora il progressive italiano) in un mondo musicale composito, articolato, creativo che all’epoca ebbe soltanto un discreto successo.

Le Antiche Pescherie Nel Borgo restano una formazione decisamente assai originale, fantasiosa ed unica che porta e riporta in alto il vessillo del rock progressivo italiano contemporaneo.

Lo splendido CD e il prezioso vinile presto saranno disponibili su Amazon.it oppure scrivendo per email direttamente a Maurizio Venegoni: veneg@tiscali.it

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