La luce guida dei Pitchtorch.

(Maurizio Galli – 18 settembre 2019)

Pitchtorch è la fusione ideale di due parole – pitchfork, ovvero il diapason, e pitch torch, che significa fiaccola o torcia – e  rappresenta la musica come una luce che può fare da guida in questi tempi bui, non solo musicalmente parlando. Pitchtorch è un diapason ma è anche una fiaccola che segna il cammino da intraprendere.

Americana, folk e psichedelia sono il marchio di fabbrica di questa band band italiana formatasi nel 2018 attorno a Mario Evangelista (The Gutbuckets, Riserva Moac), Danilo Gallo (Guano Padano) e Marco Biagiotti (The Vickers).
Tre musicisti che mettono a fattor comune i rispettivi background per una nuova creatura comune, il loro primo album omonimo, Pitchtorch, in uscita il 20 settembre 2019 grazie ad una autoproduzione con distribuzione IRD e anticipato dal confessionale singolo Not On Sunday.

Desideravo allestire una band libera di suonare, in grado di gestire le influenze più disparate al di là dei generi-contenitore. Io ascolto praticamente di tutto, sia come studioso – essendomi laureato in Musicologia – sia come musicista onnivoro. Ho scelto Danilo e Marco al mio fianco proprio per questo motivo. Danilo è a suo agio tanto con il punk quanto con il free jazz: ecco perché è uno dei migliori bassisti in circolazione. Marco, parimenti, affronta varie situazioni musicali con grande pacatezza. Entrambi prestano poi molta attenzione al suono, per me una componente fondamentale” (Mario Evangelista)

La ricetta è semplice e al contempo preziosa, chitarre acustiche ed elettriche, banjo, mandolino, pianoforte, harmonium, percussioni ed effetti elettronici che contribuiscono a delineare un disegno dalle tinte calde. I riferimenti, mai urlati ma semplicemente sussurrati, sono un fil rouge che intelligentemente unisce artisti del vcalibro di Bert Jansch, Nick Drake e Ry Cooder, il blues delle origini e la musica celtica, The Allman Brothers Band, Calexico e Wilco.

L’album si compone di otto brani di cui tre strumentali (Pitchtorch, Seashore, Actually Is Fading) e cinque canzoni (Perfectly In Tune, Not On Sunday, Pictures Are Goin’ Wild, Dear Old Seagull e Between You And Me). Otto brani che presentano una personale lettura del genere Americana e folk. Provate ad ascoltare il folk strumentale che apre il disco, Pitchtorch, e vi renderete immediatamente conto della cifra stilistica racchiusa nel disco. Non da meno i brani cantati come nel caso della ballad Pictures Are Goin’ Wild a cavallo tra folk-rock e psichedelia o l’acustica Dear Old Seagull .

I pezzi sono stati scritti e prodotti da Evangelista mentre l’intera band ha collaborato per gli arrangiati insieme ad Antonio Castiello, che ha anche registrato, mixato e masterizzato l’album con Aldo De Sanctis al Jambona Lab Studio di Cascina (Pisa). L’artwork è invece a cura di Ver Eversum.

Un disco di una tale bellezza da non volerlo togliere dal lettore CD. Un disco ben suonato. Un disco arrangiato alla perfezione. Un disco da ascoltare e da avere. Alla via così!

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